Il Cile domani al voto: i principali candidati e coalizioni. Kast e Boric in testa nei sondaggi
Nella giornata di domani i cittadini cileni sono chiamati alle urne per l’elezione del nuovo presidente e l’elezione di senatori, deputati e consiglieri regionali del Paese. La tornata elettorale potrebbe rappresentare per il Cile un cambiamento storico alla luce delle forti proteste popolari che vanno avanti in pratica ininterrottamente da ben due anni.
Il popolo cileno ha espresso con forza e rabbia tutto il proprio malcontento verso le politiche neoliberiste che il paese adotta senza soluzione di continuità sin dai tempi della dittatura fascista del generale Pinochet. Tempi in cui il paese sudamericano fu utilizzato come cavia dai professori di economia, conosciuti come Chicago Boys, per implementare su larga scala le politiche neoliberista. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi, in Cile, ma non solo.
A correre per la presidenza saranno Gabriel Boric (CS – Apruebo Dignidad), José Antonio Kast (Partido Republicano), Yasna Provoste (DC – Nuevo Pacto Social), Sebastián Sichel (IND – Chile Podemos Más), Eduardo Artés (Unión Patriótica), Marco Enríquez-Ominami (Partido Progresista) y Franco Parisi (Partido de la Gente).
Nel caso in cui nessun candidato ottenga il 50% + 1 dei voti, ci sarà un secondo turno presidenziale previsto per il 19 dicembre, a cui accederanno i due candidati più votati.
Le elezioni primarie del 18 luglio hanno lasciato fuori quattro nomi dalla corsa presidenziale. Gabriel Boric ha sconfitto Daniel Jadue del Partito Comunista del Cile per la coalizione Apruebo Dignidad e sarà quindi il candidato della sinistra.
Secondo gli ultimi sondaggi sono il candidato della destra Kast e Boric della coalizione di sinistra in testa alle preferenze popolari.
Queste le principali coalizioni
Cile Vamos
La coalizione politica del partito di governo, che riunisce quattro partiti di centrodestra e di destra –UDI, RN, Evópoli e PRI–, ha definito il suo candidato attraverso le primarie legali, in cui erano candidati Joaquín Lavín (UDI), Mario Desbordes (RN), Ignacio Briones (Evópoli) e Sebastián Sichel (Indipendente).
- Sebastian Sichel
Dopo aver lasciato la presidenza del BancoEstado, l'ex ministro dello Sviluppo Sociale ha dichiarato la sua candidatura presidenziale indipendente all'interno del patto Chile Vamos.
L'ex ministro non è stato esente da critiche e ha ricevuto scarso sostegno da parte di alcuni membri della coalizione. "Sono passato dall'essere la persona a cui chiedevano di partecipare perché venivo dal centrosinistra, perché era bello mostrare la diversità, all'essere super colpito per le stesse ragioni", ha detto nella prima parte della campagna.
Inoltre, ha indicato che per garantire la governabilità tutte le elezioni di quest'anno sono fondamentali e che il fair play "è un principio fondamentale per poter essere la maggioranza in Cile, come ha fatto la Concertación a un certo punto".
Il 18 luglio ha sconfitto a larga maggioranza Lavín, Desbordes e Briones, che dopo le primarie hanno dichiarato il loro sostegno nella corsa presidenziale. Oggi la sua sfida principale è ordinare il blocco al potere alle sue spalle e contenere l'ala destra dall'influenza di José Antonio Kast.
Apruebo Dignidad
Il polo di sinistra ha partecipato alle elezioni costituenti riunendosi nella coalizione Apruebo Dignidad dove sono rappresentati il Frente Amplio, il Partito Comunista (PC) e il Fronte Regionale Verde Sociale (FRVS).
Il Fronte Ampio (FA) è una coalizione politica composta dai partiti e dai movimenti di sinistra Revolución Democrática, Convergencia Social, Comunes, Movimiento Unir e Fuerza Común.
Il 19 maggio la coalizione di sinistra ha deciso di iscriversi alle primarie legali con le candidature del rappresentante del Frente Amplio e del PC. Il 18 luglio, alle primarie, Gabriel Boric ha battuto Daniel Jadue.
- Gabriel Boric
Dopo essere diventato presidente di CS e RD, ha dovuto convincere il resto della coalizione del Frente Amplio. Comunes ha ritardato la sua decisione e qualcosa di simile è successo con il Movimento Unir, che aveva un suo candidato, l'ex deputato socialista, Marcelo Díaz. L’ex socialista ha poi deciso di abbandonare l’idea di partecipare alle primarie per sostenere Boric.
"Vogliamo dare un segnale di decentramento super forte, di inclusione, che il paese siamo tutti noi, che lo giocheremo dai territori per cambiare il Cile", ha detto Boric da Punta Arenas il giorno in cui ha iniziato ufficialmente il suo percorso alla corsa presidenziale.
Republicanos
Nonostante il Partito Repubblicano abbia stretto un patto elettorale con Chile Vamos per stilare le liste dei candidati alla Convenzione Costituzionale, si è dichiarato contrario al governo di Sebastián Piñera.
- José Antonio Kast
L’esponente della destra è già stato candidato nel 2017, quando ha ottenuto il 7,93% dei voti. Adesso prova di nuovo ad accedere alla Moneda.
Apertamente nostalgico della dittatura fascista di Pinochet, Kast propone ordine e stabilità, e di perpetuare il modello economico che ha portato alla fame le masse popolari cilene.