Il non voto. Un grave pericolo

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Il non voto. Un grave pericolo

 

di Michele Blanco

 

La mancanza di partecipazione al voto da parte dei cittadini è un grave sintomo di  debolezza della democrazia.  
I dati parlano chiaro, purtroppo anche nelle ultime elezioni regionali ha  votato solo il 43,6% (in Campania il 44%; in Puglia il  41,8%; in Veneto il 44,6%) attenzione, ben 14% in meno rispetto alle elezioni precedenti.
 
Nella vita di tutti i giorni, se,  ad esempio, non ci sono almeno il 50% di partecipanti persino un assemblea di condominio non è valida e va in seconda convocazione.
 
La domanda  che ci dobbiamo fare mi sembra evidente,  chiunque vinca, di qualsiasi  partito o schieramento sia, chi pensa di rappresentare. Se stesso? Il proprio condominio? Il ristretto circolo di amici, conoscenti, clienti e attivisti di partito, o gruppo di potere, che lo hanno votato?
 
Sarebbe  bello che tutti gli eletti, con questo esiguo numero di votanti, considerato che non rappresentano perlomeno la metà +'1 della popolazione avente diritto al voto, del territorio, in un sussulto di dignità si dimettano in massa , dichiarando, molto banalmente, che se non rappresentano la maggioranza della popolazione non si assumono la responsabilità di governare la regione?
Ma ovviamente dimenticavo che a tutte, sottolineo tutte!,  le forze politiche attualmente in "circolazione" non ineteressa, in nessun modo, rappresentare il popolo e gli interessi al bene comune, ma interessa solo governare in nome e per conto degli interessi personali, degli eletti e dei loro sostenitori, amici, clienti e accoliti. Tanto le decisioni, quelle importanti,  come il dissennato e inutile riarmo, i tagli alla sanità,  all'istruzione e alle spese sociali e produttive, tagli alla possibilità di benessere diffuso, come l'introduzione della legge sul salario minimo, sono prese da altri poteri, in primis economici.
 
Questo spiega perché i partiti, tutti i partiti, nonostante le elezioni con gli attuali sistemi elettorali maggioritari rischino di portare con il tempo, ma siamo molto vicini,  il numero dei votanti sempre più  vicino a quello di un prefisso telefonico, si ostinano con forza e menefreghismo a mantenerlo e a peggiorarlo oltremodo in senso ulteriormente maggioritario, e meno democratico,  e rifuggano sistematicamente il sistema elettorale proporzionale che è l'unico in grado di riportare progressivamente i cittadini al voto.
 
Se  l'unico interesse è governare senza che nessuno disturbi il manovratore (maggioritario) qualunque sistema elettorale (proporzionale) che incentivi la partecipazione della gente e dia più potere (anche solo numerico e di controllo) all' 'opposizione lo si vede come un potenziale pericolo, come  la democrazia partecipativa, da evitare a ogni costo.
 
Meglio governare con il 40% (o anche meno) dei votanti (e rappresentando a malapena 1 elettore su 5 della tua regione) piuttosto che farlo con l'80/90% dei potenziali votanti, una grande attenzione alla politica e un opposizione democratica vera e articolata, plurale e forte numericamente che può mettere in discussione l'operato di chiunque governi,  giorno per giorno con la possibilità  di farti cadere se non governi nell'interesse di tutti e stai governando  male e non rispettando gli interessi reali dei cittadini elettori e, in definitiva, contro il bene comune. 

 

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