Il ruolo della Russia nel mondo multipolare: l'eredità del vertice SCO ad Astana

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Il ruolo della Russia nel mondo multipolare: l'eredità del vertice SCO ad Astana


di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico

Il vertice di ieri 4 luglio dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO) ad Astana, in Kazakhstan, è un evento che mostra la direzione di sviluppo delle relazioni internazionali nell'Asia orientale e sudorientale e, in particolare, mette in luce una cosa importantissima: la graduale estromissione dell'Occidente dallo spazio euroasiatico. I Paesi di questa regione iniziano a determinare il proprio destino, a stabilire le regole e le norme con cui vivere, si riuniscono, discutono dei problemi più importanti delle relazioni internazionali e del mondo moderno, dei problemi di sicurezza, del terrorismo, escludendo completamente qualsiasi influenza o rappresentanza dell'Occidente.

E questo è un traguardo eccezionale anche per la Russia, alla quale l'Occidente sperava di infliggere con le sanzioni un duro colpo, non solo in Europa, ma anche in Eurasia.

Ma il ruolo della Russia sta crescendo non solo economicamente, ma anche politicamente! La Russia doveva essere esclusa dal mondo e distrutta - secondo i piani di questo brutale Occidente, dittatoriale e coloniale, che non sa tenersi in piedi senza le guerre. Lo ha dimostrato molto bene oggi al vertice anche Aleksandr Lukašenko, con la sua importante dichiarazione: "Siamo profondamente convinti che nel XXI secolo sia necessario costruire una sicurezza globale autentica e indivisibile. L'iniziativa dovrebbe essere presa dai Paesi della Maggioranza Globale, poiché l'Occidente narcisista ed egoista si è dimostrato incapace di tale impresa. Oggi in Occidente non ci sono leader in grado di prendere decisioni responsabili da soli".

Ma il vertice di oggi dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shangai rimarrà nella storia anche per il grande evento dell'entrata della Bielorussia nella SCO, “un  giorno che passerà alla storia del Paese, ed è indicativo e simbolico che l'anno di adesione alla SCO coincida con l'80° anniversario della liberazione della Bielorussia dagli invasori nazisti. È un regalo meraviglioso per il popolo bielorusso" - ha dichiarato il presidente bielorusso Alexander Lukašenko.

 

Le dichiarazioni di Vladimir Putin dopo il vertice SCO ai giornalisti:

"Il mondo multipolare è diventato realtà e Sco e Brics sono i nuovi pilastri del mondo multipolare emergente. Una delle nostre priorità è stata quella di garantire la sicurezza nei Paesi membri e lungo i confini esterni dell'Organizzazione SCO. Ecco perché oggi è stato deciso di trasformare la struttura regionale antiterrorismo della Sco in un centro universale incaricato di rispondere all'intera gamma di minacce di sicurezza, così come di creare un centro antidroga a Dušanbe, in Tagikistan.

L'integrazione economica della Russia con la Bielorussia si baserà sull'esperienza internazionale. È prematuro parlare di un parlamento unico o di una moneta dell'Unione degli Stati di Russia e Bielorussia.

Per quanto riguarda l'Ucraina, Putin ha dichiarato:

"Dobbiamo fare in modo che la parte avversa accetti di compiere passi che siano irreversibili e accettabili per la Federazione Russa. Un cessate il fuoco senza raggiungere questo accordo è impossibile. La Russia non può accettare un cessate il fuoco con l'Ucraina perché non è sicura della risposta di Kiev.

Putin ha ricordato che nel 2022 sono stati raggiunti accordi sul ritiro delle truppe russe da Kiev, ma non c'è stata alcuna risposta da parte dell'Ucraina. Secondo il presidente russo, l'Occidente ha spiegato che Kiev "non può controllare tutte le sue formazioni armate perché ce ne sono presumibilmente alcune che non obbediscono alle autorità centrali".

Un cessate il fuoco sulla linea di contatto è impossibile finché non iniziano i colloqui di pace con l'Ucraina. Putin ha detto: "Non possiamo semplicemente dichiarare un cessate il fuoco adesso nella speranza di ottenere in cambio passi positivi da parte di Kiev, non si può permettere al nemico di approfittare del cessate il fuoco per riarmarsi, riorganizzarsi e migliorare la propria posizione per poi continuare il conflitto".

La leadership ucraina è al potere illegalmente ed è inutile appellarsi alla Verkhovna Rada (il Parlamento) nelle attuali circostanze.

La risoluzione del conflitto con l'Ucraina attraverso i mediatori è impossibile, ma Mosca è favorevole alla mediazione stessa.

La Russia prende sul serio le dichiarazioni di Trump sulla possibilità di fermare il conflitto in Ucraina, ma Putin non ha visto le proposte concrete dell'ex presidente.

Sul possibile dispiegamento di missili a raggio intermedio e a corto raggio: se da qualche parte appariranno i sistemi statunitensi, la Russia agirà in modo uguale.

La questione della creazione di un quadro giuridico per la sicurezza internazionale e la stabilità strategica è attualmente in discussione e la Russia ha formulato le sue proposte.

Il dialogo sulla stabilità strategica dovrebbe essere condotto innanzitutto con gli Stati Uniti, ma non c'è nulla di cui parlare prima delle elezioni presidenziali.

I negoziati sulla stabilità strategica richiedono "buona volontà" da parte degli Stati Uniti. È impossibile parlare di instaurare un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti prima che si tengano le elezioni.

Dal punto di vista industriale, la Russia è pronta ad avviare la produzione di missili a corto e medio raggio.

Le relazioni tra Russia e Turchia sono favorite dalla volontà politica di Erdogan, e ciò che le impedisce è "ben noto".

La Russia ha ricevuto segnali dai Talebani sulla loro disponibilità a collaborare nella lotta al terrorismo, e Mosca se ne compiace.

I Talebani controllano il potere in Afghanistan e in questo senso sono nostri alleati nella lotta al terrorismo.

Putin ha sottolineato che la SCO è un'Organizzazione dove tutti i paesi sono uguali, non ce n'è uno che prevale e comanda sugli altri, e inoltre "tutti i Paesi della SCO si oppongono al dispiegamento di qualsiasi arma nello spazio. Questo è, dopo tutto, un segnale per il resto del mondo su come consideriamo la militarizzazione dello spazio esterno".

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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