Iran: Aggressione di Israele-USA ha aperto un ‘Capitolo Oscuro’ nella Storia
L'Iran descrive gli attacchi illegali di Israele e Stati Uniti ai propri siti nucleari come “un capitolo oscuro e pericoloso” nella storia del regime di non proliferazione.
In un incontro tenutosi martedì a New York (USA) con i suoi omologhi del Regno Unito, Francia e Germania, nonché con il capo della politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas, il Ministro degli Esteri iraniano, Abás Araqchi, ha denunciato gli attacchi “criminali” avvenuti nel contesto della guerra imposta dal regime israeliano e dagli Stati Uniti contro la Repubblica Islamica dal 13 al 24 giugno.
L'incontro si è svolto nell'ambito dei colloqui tra l'Iran e i rappresentanti dei firmatari europei dell'accordo del 2015, noti collettivamente come E3, destinati ad affrontare le accuse degli Stati occidentali e dei loro alleati contro il programma di energia nucleare pacifica della Repubblica Islamica.
Araqchi ha sottolineato l'accordo raggiunto recentemente tra Iran e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) come parte degli sforzi di buona volontà dell'Iran per affrontare le cosiddette “preoccupazioni”, che non sono mai state verificate dall'organismo, nonostante le sue ispezioni più intrusive nella storia.
Il Ministro ha evidenziato come l'accordo sia stato elaborato per permettere l'adempimento degli obblighi di salvaguardia dell'Iran nelle nuove circostanze create dagli attacchi israelo-statunitensi, che hanno reso impossibile per l'AIEA continuare le sue ispezioni come in precedenza.
Ha avvertito che il possibile ripristino delle sanzioni contro l'Iran annullerebbe l'accordo con l'Agenzia.
L'Iran assicura che se viene riattivato il ‘snapback’, l'accordo con l'AIEA risulterà invalidato, per cui l'Europa deve scegliere tra la cooperazione e la confrontazione.
Nel frattempo, ha sottolineato la necessità che le parti europee adottino misure reciproche e responsabili in cambio della cooperazione positiva dell'Iran.
Le parti hanno affrontato nell'incontro una serie di idee e proposte per continuare gli sforzi diplomatici, dopo che l'E3 ha attivato in agosto il cosiddetto meccanismo di “snapback” per porre fine alla continua eliminazione delle sanzioni ONU contro l'Iran a causa delle sue presunte “preoccupazioni” per le attività nucleari del paese persiano.
La Repubblica Islamica ha respinto categoricamente le accuse, citando la storia costante per cui l'AIEA non ha trovato alcuna prova contro il programma nucleare del paese.
L'incontro si è concluso con l'accordo delle parti coinvolte sulla continuazione delle consultazioni.
Alla fine di agosto, il trio europeo ha attivato il meccanismo di ‘snapback’, contemplato nella Risoluzione 2231, per ripristinare tutte le sanzioni ONU contro l'Iran.
Il Governo iraniano ha definito “nulla e senza valore” l'attivazione del meccanismo snapback, argomentando che i tre paesi europei non hanno adempiuto ai loro impegni in virtù dell'accordo nucleare firmato con l'Iran nel 2015 dopo l'uscita degli USA dallo stesso patto nel 2018, pertanto non possiedono alcuna autorità legale per farlo.