"La fame divora i loro corpi". Cronaca dal genocidio a Gaza (IL FILM)
Quale mostro può attirare degli affamati durante una consegna di beni di prima necessità per sparargli contro?
Quale mostro può immaginare questa trappola?
"Oggi stavo per morire ma Dio mi ha concesso un'altra opportunità…", racconta un ragazzo che si trovava in una delle carnfecine durante la distribuzione in "Una giornata a Gaza" di Michelangelo Severgnini e Rabi Bouallegue. "Andrò di nuovo per dare da mangiare ai miei fratelli più piccoli", prosegue.
L'unica soluzione di sopravvivenza oggi per gli sfollati di Gaza è andare nei punti di ingresso degli aiuti umanitari, racconta un'altra testimonianza nel documentario. La strada è tanta, anche sette chilometri e a gestire il valico oggi è la banda di Yasser Abu Shabab. "La banda si trova nella stessa zona del nemico (IDF)", spiega. "Perché quando gli aiuti entrano nella striscia avvengono i massacri? Il gruppo è uno strumento dell'esercito israeliano per aumentare il caos e le uccisioni durante la distribuzione degli aiuti". E ancora: "Non desiderano la pace e la giustizia. Cercano di infliggere sofferenze e umiliazione in ogni punto. Cercano solo di umiliare chi vive a Gaza".
"La fame divora i loro corpi. Questa è la routine che viviamo quotidianamente a Gaza". Non vi aggiungiamo nulla di questa ultima testimonianza di una giovane donna durante il documentario. Tra lacrime e dolore abbiamo solo provato una fitta la cuore che ci ha parallizati. Vi invitiamo solo ad ascoltarla e trovare le parole. Noi non ne abbiamo più.
P.S. Il film è parte di un progetto "ApocalisseGaza" che sta raccogliendo fondi che arrivano immediatamente nella striscia.