La Gran Bretagna dichiara guerra alla Russia con nonchalance

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La Gran Bretagna dichiara guerra alla Russia con nonchalance


“Gli inglesi hanno dichiarato guerra alla Russia. E lo hanno fatto in modo piuttosto disinvolto, senza troppe discussioni o clamori”. Inizia così un editoriale su Ria Novosti di Vladimir Kornilov che riporta la prima pagina del Guardian di sabato scorso che titolava proprio "La Russia è in guerra con noi".

Tutto nasce dalla russofobia di un rapporto stilato dall’ex collaboratrice del primo mandato Trump, Fiona Hill, insieme all'ex Segretario Generale della NATO Lord George Robertson e al generale in pensione Richard Barrons, che fino a poco tempo fa guidava il Comando Strategico dell'Esercito Britannico. Nelle 144 pagine del rapporto commissionato dal governo inglese, la Russia è menzionata come la principale minaccia in quasi ogni pagina. 

In una recente intervista su Sky News, , prosegue Kornilov, l'ambasciatore russo a Londra Andrey Kelin spiega in modo chiaro e logico perché ci siano pochi dubbi sul fatto che la Gran Bretagna sia dietro gli attacchi ucraini alle strutture russe. "Sappiamo benissimo quanto sia coinvolta Londra", ha spiegato Kelin. "E gli inglesi non solo non lo nascondono, ma addirittura si vantano della loro partecipazione al sabotaggio contro le strutture russe!"

Nella sua rubrica per il Sunday Times, l'ex numero uno del tennis da tavolo inglese Matthew Sayde scrive di provare "immenso orgoglio per il fatto che la Gran Bretagna abbia contribuito a un simile complotto e, cosa ancora migliore, che abbia le conoscenze tecnologiche per renderlo efficace". E poi spiega ai lettori: non lamentatevi del fatto che le vostre tasse saranno presto aumentate per rafforzare la vostra difesa contro la "minaccia russa". Più di tutti si è spinto l'ex Primo Ministro britannico Boris Johnson. Nel suo ultimo articolo per il Daily Mail, l'avventuriero che un tempo gettò migliaia di ucraini nella fornace, non solo si rallegra del sabotaggio sul territorio russo, compresi gli aeroporti militari, ma chiede anche a Londra di esprimere ufficialmente la sua solidarietà. Inoltre, conclude Kornilov, la spiegazione è sbalorditiva nella sua immediatezza e semplicità: "Questi aerei facevano parte delle forze nucleari russe, ovvero avrebbero potuto essere usati contro di noi, tra le altre cose".

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