La Gran Bretagna sospende invio di denaro in Siria dopo 'aver scoperto' che finivano nelle tasche dei terroristi

Il progetto 'Ajacs' costato milioni di sterline del governo britannico per finanziare la nuova forza di polizia siriana nelle aree controllate dai 'ribelli' è stato sospeso dopo che il denaro contante è stato consegnato direttamente agli estremisti.

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La Gran Bretagna sospende invio di denaro in Siria dopo 'aver scoperto' che finivano nelle tasche dei terroristi


Il governo britannico ha sospeso un progetto di aiuti esteri alla Siria in seguito alle accuse secondo le quali i fondi sarebbero stati intascati da gruppi estremisti. Lo riporta il quotidiano britannico 'The Guardian'.
 
Il progetto si basava sull'utilizzo dei fondi di aiuto dalla Gran Bretagna per aiutare gli agenti della 'polizia siriana libera' (FSP) per controllare l'ordine nella regione dopo la rivolta siriana. Tuttavia, si sostiene che i fondi sono stati dirottati verso gli estremisti, come ha rivelato il programma televisivo 'Panorama' della BBC, 'Jihadis You Pay For'. Nel reportage si sostiene che anche gli ufficiali sostenuti dal Regno Unito stavano apparentemente lavorando con i tribunali che impongono torture ed esecuzioni.
 
Il think tank 'Adam Smith International', che gestisce il progetto dall'ottobre 2014, nega qualsiasi accusa di illecito e spiega che ha gestito i soldi dei contribuenti britannici "in modo efficace per affrontare il terrorismo".
Sono state fatte anche accuse contro gli estremisti del ramo siriano di Al-Qaeda, Jabhat al-Nusra (Fronte  Al-Nusra), che hanno scelto direttamente ufficiali per due stazioni nella provincia nord-occidentale dell'Idlib.
Kate Osamor, segretario di Stato ombra per lo sviluppo internazionale del partito laburista, ha dichiarato che i britannici sarebbero fortemente "indignati" se le accuse risultassero confermate. "Abbiamo bisogno di capire come il Foreign and Commonwealth Office abbia permesso che ciò accadesse e perché i loro meccanismi per gestire correttamente i progetti di aiuto siano falliti", ha riferito al 'The Guardian'.
 
Inoltre, ha sottolineato che il Fondo per i conflitti, la stabilità e la sicurezza, che ha finanziato il progetto, opera in dozzine di paesi più rinomati per i loro "discutibili" registri sui diritti umani.
"Questa indagine probabilmente sarà solo la punta dell'iceberg: il governo ora deve aprire i suoi libri in modo che il pubblico possa capire la vera portata del problema", ha aggiunto Osamor.
 
I fondi provengono dal budget per gli aiuti stranieri della Gran Bretagna di 13 miliardi di sterline (17,5 miliardi di dollari), che è principalmente sotto l'ala del Dipartimento per lo sviluppo internazionale. Altri dipartimenti, tuttavia, sono anche responsabili delle sue spese, incluso il Foreign Office.
 
Il Ministero dell'Interno della Gran Bretagna ha anche scoperto che i finanziamenti all'estero costituivano una "significativa fonte di reddito" per un piccolo numero di sospetti gruppi radicali.
I vari report dello scorso ottobre hanno anche affermato che i convogli di aiuti umanitari britannici vengono utilizzati per incanalare fondi verso organizzazioni terroristiche in Siria.

Un portavoce dell'FCO ha dichiarato: "Prendiamo molto sul serio ogni accusa di cooperazione con gruppi terroristici e violazioni dei diritti umani e il Foreign Office ha sospeso questo programma mentre indaghiamo su tali accuse."
"Riteniamo che tale lavoro in Siria sia importante per proteggere i nostri interessi di sicurezza nazionale, ma ovviamente raggiungere una conclusione con attenzione dato che in un ambiente così difficile nessuna attività è priva di rischi. Questo è il motivo per cui tutti i nostri programmi sono progettati con cura e soggetti a un controllo rigoroso", ha aggiunto.
 
 

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