Lavrov: Il ritiro delle forze "non siriane" dal confine con Israele deve essere veloce
Gli accordi stabiliscono una zona di distensione, aumentando la stabilità, e tutte le forze "non siriane" devono essere estromesse da quella zona, ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo, Lavrov.
Tutte le forze non siriane devono essere ritirate al più presto dal confine con Israele nel sud della Siria, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov rispondendo alle domande dei media al forum internazionale Primakov Readings di Mosca.
"Abbiamo accordi ben noti riguardanti la zona di riduzione della tensione a sud-ovest [della Siria]. Questi accordi sono stati conclusi dalla Russia, dagli Stati Uniti e dalla Giordania, Israele ne era perfettamente a conoscenza mentre erano ancora in fase di stesura, stabilendo che si prevede che la zona di distensione aumenterà la stabilità e che tutte le forze non siriane devono essere tirate fuori da quella zona, credo che ciò debba accadere il prima possibile, ed è proprio quello che ora siamo impegnati in cooperazione con i nostri omologhi giordani e statunitensi", ha spiegato Lavrov.
La Russia, la Giordania e gli Stati Uniti nel luglio 2017 hanno coordinato l'istituzione di una zona di riduzione dell'esclusione, che comprendeva tre province più meridionali: Daraa, Quneitra e Suwayda. La situazione è peggiorata negli ultimi mesi. Come ha affermato il ministero degli Esteri russo, nell'area di Daraa l'opposizione siriana e le organizzazioni terroristiche Jabhat al-Nusra e l'ISIS- con il sostegno degli Stati Uniti hanno cercato di creare una zona franca, che potrebbe portare la divisione del paese arabo.
Se fra queste che devono ritirarsi siano comprese anche i consiglieri iraniani e Hezbollah, Lavrov non lo ha precisato. Si spera che venga dato per assodato che sia i consiglieri iraniani così come Hezbollah siano escluse in quanto invitate in territorio siriano da Damasco in conformità al diritto internazionale.