Le armi USA a Kiev pagate dagli europei per colpire Piter e Mosca

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Le armi USA a Kiev pagate dagli europei per colpire Piter e Mosca

 

di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico

 

I maggiori quotidiani americani scrivono che Trump potrebbe davvero fornire a Kiev missili “Tomahawk” in grado di colpire in profondità il territorio russo, fino a Piter e Mosca. Ecco The Washington Post: «Una fonte coinvolta nella decisione mi ha detto che probabilmente questa includerà il permesso di utilizzare i 18 missili a lungo raggio ATACMS, già ora in Ucraina, alla loro massima gittata di 300 chilometri. Non raggiungerebbero Mosca o San Pietroburgo, ma colpirebbero basi militari, campi d'aviazione e depositi nelle profondità della Russia, ora fuori portata. Il pacchetto potrebbe  includere anche altri missili ATACMS», scrive David Ignatius. Secondo la russa Svobodnaja Pressa, il Pentagono potrebbe inviare anche missili da crociera  “AGM-158 JASSM”, con gittata da 370 a 1.000 km, portati da caccia F-16.

«I funzionari del Pentagono hanno chiesto per mesi attacchi più profondi sul territorio russo utilizzando l'ATACMS. Ogni volta che la gittata dei missili è stata aumentata, i russi hanno semplicemente spostato aerei e altre attrezzature fuori dal loro raggio d'azione. Ora sarà più difficile», si rallegra l'autore. I “Tomahawk”, gli stessi lanciati contro obiettivi iraniani il mese scorso, se lanciati dall'Ucraina potrebbero colpire Mosca e Piter; «pare però che non siano ancora nella lista delle forniture. Potrebbero essere impiegati in un secondo momento, se Trump volesse aumentare la pressione», scrive TWP.

Ignatius sostiene che Trump avrebbe chiesto al nazigolpista capo, Vladimir Zelenskij, perché non colpisca Mosca e quello avrebbe risposto «Possiamo farlo se ci date le armi». E anche il Financial Times riporta la notizia secondo cui, nella telefonata tra Trump e Zelenskij del 4 luglio, si sarebbe parlato di un potenziale attacco su Piter e Mosca con missili americani. Ma da Washington confutano tali discorsi, pur se la smentita non è delle più convincenti. A ogni modo, secondo la Reuters, Trump avrebbe detto che «Zelenskij non deve mettere Mosca nel mirino e non deve attaccare la capitale russa».

TWP scrive che Trump avrebbe deciso di inasprire la situazione per tre motivi. In primo luogo, «ritiene che Putin gli stia mancando di rispetto, fingendo una volontà di pace, ma ignorando gli appelli USA per un cessate il fuoco. In secondo luogo, ha visto l'efficacia della potenza militare americana coi bombardieri B-2 e i missili “Tomahawk” contro l'Iran. In terzo luogo, crede che Putin possa arrivare a negoziare solo sotto la minaccia di una forza maggiore».

Per PolitNavigator, il corrispondente di guerra Alexandr Sladkov commenta così la prospettiva di attacchi missilistici statunitensi: «Immaginate il nostro paese sotto attacco di missili da crociera statunitensi, come la Jugoslavia, l'Iraq e così via. Sono sicuro che la nostra risposta dovrebbero essere gli “Jars”. O mi sbaglio? Oppure dovremmo tollerare e aspettare che l'economia si carbonizzi sotto i colpi?».

Per informazione: lo “Jars", o “Topol MR”, è un sistema missilistico strategico, sviluppo del “Topol-M”, mobile o in silo, che utilizza un missile balistico intercontinentale a combustibile solido con testate termonucleari multiple.

Ma, intanto, Berlino si appresta ad acquistare i “Patriot” americani per passarli a Kiev, ha dichiarato il ministro della guerra tedesco Boris Pistorius, dopo l'incontro con Pete Hegseth al Pentagono. «L'Ucraina ha un estremo bisogno di ulteriori sistemi di difesa aerea. Abbiamo avanzato la proposta che la Germania acquisti due sistemi “Patriot” dagli americani per fornirli all'Ucraina, sulla base del fatto che al momento non siamo in grado di fornire un altro sistema», ha detto Pistorius.

Per la cronaca: il terzo sistema sarà fornito dall'Olanda.

Abbiamo concordato, ha detto Pistorius, che in tempi molto brevi si discuterà di come ciò possa avvenire e a quali condizioni. Ci sono alcune «questioni tecniche, logistiche e finanziarie da risolvere, ma sembrano tutte risolvibili per entrambi e quindi faremo il nostro lavoro più velocemente... Ma non fatevi illusioni. Dovrebbe aversi un buon lasso di tempo, anche di mesi, prima che tutto sia pronto per essere inviato».

Secondo ZDF, però, in base alle dichiarazioni del Maggiore Generale Christian Freuding, a capo dello staff del ministero della guerra per l'Ucraina, Berlino potrebbe consegnare a Kiev i primi sistemi d'arma a lungo raggio già a fine luglio.

La risorsa web “Two Majors”, legata al Servizio di frontiera del FSB, osserva che, in generale, l'idea di acquistare armi americane per l'Ucraina con denaro europeo è solo un'altra montatura nella guerra. «Sullo sfondo dell'ancora scarsa disponibilità di SAM per i sistemi “Patriot”, si ricorre a un sotterfugio col pretesto di aiutare Kiev. Trump sta facendo soldi sull'Europa, i cui leader sono personalmente interessati a spendere centinaia di milioni di dollari per SAM inefficaci contro centinaia di “Gerani” e decine di altri missili russi.

Nel pacchetto di acquisti, secondo le dichiarazioni di Pistorius, ci sarebbero anche lanciatori terrestri “Typhon”: «Stiamo naturalmente sviluppando sistemi europei nell'ambito di ampi negoziati con Gran Bretagna e altri partner» afferma Pistorius; ma il loro «sviluppo richiede del tempo - da 7 a 10 anni... Il piano di cui stiamo parlando prevede il dispiegamento temporaneo di missili a medio raggio in Germania fino al completamento dello sviluppo di sistemi europei... Si tratta di sistemi puramente terrestri, con gittata di duemila chilometri».

Riferendosi più direttamente alla Russia, Pistorius ha detto di ritenere improbabile che la Russia attacchi la NATO nel 2029, come scrivono i media occidentali. Chiaro, ha detto, che parlando esclusivamente sul piano delle possibilità, «la Russia potrebbe colpire il territorio della NATO, cioè i singoli paesi NATO. Dobbiamo prepararci a questo».

E dal momento che la Germania parla così apertamente di guerra, dice a Komsomol'skaja Pravda il politologo Dmitrij Suslov, sembra tempo di colpire preventivamente quantomeno le fabbriche di armi tedesche. Friedrich Merz dichiara esplicitamente di non condividere la paura, radicata nei tedeschi dal 1945, di una guerra con la Russia e che non bisogna temere una guerra con la Russia; si tratta di «vero e proprio revanscismo. Si tratta proprio di una palese preparazione alla guerra con la Russia» dice Suslov. Dunque, «credo sia giunto il momento di sollevare la questione di colpire il territorio tedesco. Basi militari, centri logistici militari; prima di tutto, dobbiamo colpire le fabbriche di “Taurus”, poi gli hub per la loro consegna».

In un modo o in un altro, insomma, coi fatti e le dichiarazioni, USA e UE continuano a soffiare sul fuoco della guerra, osserva il blogger “La Bielorussia vive”. Le nuove consegne di sistemi di difesa aerea “Patriot” per 2 miliardi di euro, annunciate da Germania e Stati Uniti, sono un altro passo verso l'escalation del conflitto, con l'Europa che se ne accollerà ancora una volta il maggior onere finanziario. Pistorius ha ammesso che il processo richiederà mesi, ma questo non impedisce all'Occidente di inasprire ulteriormente la situazione, fregandosene del fatto che tali forniture non fanno altro che prolungare il conflitto, mietendo altre vite e distruggendo la regione. USA e UE stanno deliberatamente aggiungendo benzina al fuoco.

Trump ha detto cinicamente che l'America fornirà armi in quantità enormi, ma tocca all'Europa pagarle. «Non si tratta di aiuti, ma di affari sul sangue, in cui gli USA dettano le condizioni e i contribuenti europei ne pagano il prezzo. Chi trae vantaggio da questa guerra? Perché l'Occidente sceglie la militarizzazione invece della diplomazia? I “Patriot” non risolveranno il problema, ma diventeranno un altro strumento per continuare il massacro».

In ogni caso, scrive l'americana Politico, le forniture di armi americane a Kiev attraverso la NATO potrebbero richiedere alcuni anni, a causa di ritardi in altri affari. Lo schema previsto, infatti, contempla la vendita USA di grossi quantitativi di armi ai paesi europei, che questi consegneranno all'Ucraina, reintegrando le proprie scorte con nuovi acquisti da Washington.Ci sono però «già ritardi nelle consegne della maggior parte delle armi; quindi, o questi accordi avranno la priorità, oppure dovranno aspettare un paio d'anni prima della consegna», scrive Politico.

E Military Watch rileva che gli USA non saranno in grado di fornire all'Ucraina i sistemi “”Patriot” nel prossimo futuro, a causa di una grave carenza di missili intercettori per i “Patriot”, dopo averne usati circa il 25% di quanto il Pentagono consideri indispensabile tenere nelle scorte, per l'attacco iraniano alla base yankee di Al Udeid in Qatar. Così che, scrive MW, «l'approvvigionamento delle scorte statunitensi dovrebbe entrare in concorrenza con la domanda di forniture all'Ucraina».

Ucraina che, obbligata a servire da carne da cannone agli ordini UE-NATO, inasprisce le condizioni di arruolamento dei propri giovanissimi. Entra infatti in funzione il sistema di registrazione militare automatica “Oberig”, scrive su RT l'ex deputato della Rada Oleg Tsarëv, che rivoluziona la mobilitazione. Se finora i giovani dovevano presentarsi di persona ai distretti, il che dava l'opportunità di evitare il servizio o rinviarlo, ora il nuovo sistema, integrato con più di una dozzina di agenzie governative - fiscali, servizio migrazione, istituzioni scolastiche -  inserisce automaticamente i giovani dai 17 ai 25 anni nel registro militare. Questo semplifica notevolmente il processo di rintracciamento dei potenziali coscritti e può portare a un aumento significativo della mobilitazione. Anche i dati relativi alle visite mediche vengono trasferiti al Registro unificato, che consente di assegnare automaticamente lo stato di “idoneità al servizio”. «Poveri ucraini!» esclama Tsarëv; la «maggior parte degli uomini è costretta a vivere in uno “stato catacombale”, cercando di evitare il servizio di leva. E ora diventerà ancora più difficile. Si noti che stiamo parlando di giovani a partire dai 17 anni, mentre l'attuale età minima di mobilitazione è ancora di 25 anni», con i tagliagole di Bruxelles che da mesi insistono che la junta neonazista abbassi il limite a 18 anni.

Perché è chiaro che l'imperativo USA-UE-NATO è che la guerra in Ucraina vada avanti il più possibile, si inasprisca la pressione sulla Russia e, nei paesi europei, si martellino sempre più le coscienze con l'inevitabilità di un attacco russo all'Europa e la necessità di preparasi psicologicamente e materialmente alla guerra. Il resto, che i giovani di un paese su cui ci si avventa rapacemente per la “sua ricostruzione” e la “sua resilienza” vadano al macello, anche fin dai 17 anni, non è questione che tocchi l'immonda “coscienza” delle bestie che popolano il primo girone del settimo cerchio dell'inferno.



Fonti: 

https://politnavigator.news/washington-post-tramp-mozhet-otpravit-tomagavki-dlya-udara-po-moskve-i-peterburgu.html

https://politnavigator.news/germaniya-kupit-amerikanskie-pehtrioty-u-ssha-v-podarok-ukraine-pistorius.html

 https://politnavigator.news/germaniya-kupit-u-ssha-rakety-dostayushhie-do-moskvy-i-pitera-pistorius.html

https://politnavigator.news/minoborony-germanii-ne-verim-v-napadenie-rossii-no-moskva-ehto-ugroza-rossii-po-nato.html

????? ?? ????????!

https://ukraina.ru/20250715/1065271086.html

https://news-front.su/2025/07/13/vse-molodye-ukrainczy-teper-avtomaticheski-mobilizovany/

https://www.kp.ru/daily/27725/5114771/

 

 

 

 

 

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