Le grandi banche europee hanno ritirato 280 miliardi di dollari dalle principali imprese statunitensi

Le grandi banche europee hanno ritirato 280 miliardi di dollari dalle principali imprese statunitensi

Negli ultimi tre anni, le quattro maggiori banche di investimento in Europa - Deutsche Bank, Credit Suisse, UBS e Barclays - hanno ritirato le loro attività dai loro principali conglomerati negli Stati Uniti. La somma totale ammonta a 280 miliardi di dollari

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


Questo drammatico rimodellamento delle operazioni rivela come le banche affrontano i loro problemi cronici legati alla redditività delle loro attività negli Stati Uniti.
 
Dal 2016, i giganti del settore bancario sono stati costretti a trasferire la maggior parte delle operazioni effettuate negli Stati Uniti alle cosiddette società conglomerate intermedie, che sono capitalizzate in modo indipendente e sottoposte a test volti a valutare la loro capacità di resistere a crisi future. In tre anni, queste banche hanno ridotto le proprie attività di oltre il 34% depositate presso tali entità.
 
Questa riduzione è dovuta, in una certa misura, alla diminuzione della sua presenza negli Stati Uniti, ma per la maggior parte è stata effettuata come causa dell'attuazione del suo piano di trasferimento di attività ad altre entità soggette a una minore regolamentazione da parte delle autorità statunitensi.
 
La banca svizzera Credit Suisse ha guidato questa tendenza riducendo le sue attività in società conglomerate intermedie per un valore di $ 105.000 milioni .
Subito è stata seguita dalla Deutsche Bank tedesca, che ha ridotto le sue attività di un valore di $ 86,3 miliardi, da $ 203 a $ 116,7 miliardi. Di conseguenza, le attività della principale filiale di Deutsche Bank negli Stati Uniti sono aumentate da 45.000 a 175.000 milioni nello stesso periodo.
 
Prima del 2016, la banca tedesca è stata duramente criticata per aver utilizzato le complesse strutture degli Stati Uniti per condurre le proprie attività a Wall Street senza un limite di capitale, requisito minimo di solvibilità soddisfatto da un istituto di credito in un determinato territorio. 
 
Una fonte vicina al caso ha riferito al Financial Times che lo spostamento degli attivi riguarda in parte l'ottimizzazione del capitale.
 
La capitalizzazione di Barclays nelle società statunitensi, nel frattempo, è diminuita di  61 miliradi. La banca britannica è più impegnata negli Stati Uniti rispetto ai suoi rivali stranieri a causa dell'acquisizione di Lehman Brothers dopo la crisi del 2008.
 
"Facciamo la più alta percentuale di affari negli Stati Uniti rispetto ad alcuni dei nostri concorrenti. Ecco perché il paese americano è di fondamentale importanza per noi. È quasi come se avesse una doppia sede", ha spiegatp uno dei dirigenti di Barclays, Joe McGrath.
 
La più piccola riduzione delle attività è stata segnalata dalla banca svizzera UBS . Tra il 2016 e il 2019, questo istituto finanziario ha ritirato solo 25 miliardi di dollari da conglomerati intermedi.
 
Dennis Keller, capo della lobby di Better Markets, ritiene che queste strategie delle banche europee siano preoccupanti e rappresentino "un classico arbitrato regolamentare" che metterà nuovamente a rischio i contribuenti e le istituzioni della Federal Reserve dato che dovranno "salvarli" in caso di crisi.
 

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani di Marinella Mondaini L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani

L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro di Michelangelo Severgnini Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro

Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro

VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS  di Andrea Puccio VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS 

VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani! di Paolo Arigotti Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani!

Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani!

Astensionismo, le ragioni di Michele Blanco Astensionismo, le ragioni

Astensionismo, le ragioni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti