"Legittima difesa". Il Pentagono giustifica massacro di donne e bambini in Siria del 2019
Il Pentagono ieri ha giustificato, con il suo cinismo consueto, i due attacchi aerei lanciati nel marzo 2019 vicino alla città siriana di Baguz che uccise decine di donne e bambini.
Sabato scorso, il quotidiano The New York Times ha pubblicato un'inchiesta, secondo la quale, il Pentagono ha nascosto gli attacchi. E non solo, ha impedito che venisse condotta un'indagine indipendente.
A seguito della pubblicazione di questo rapporto, il portavoce del Comando Centrale degli Stati Uniti, Bill Urban, ha dichiarato alla BBC che "quei due attacchi erano di legittima difesa", pur sostenendo che al momento del loro lancio, le truppe statunitensi erano sicure che non ci fossero civili nella zona dei bombardamenti.
Urban ha affermato che i militari sono venuti a conoscenza della presenza di civili nell'area solo dopo gli attacchi, durante la revisione di un video ripreso da un drone di un paese alleato.
La registrazione ha permesso di stabilire che gli attacchi hanno ucciso 16 combattenti dello Stato Islamico e quattro civili, ma non è stato possibile "caratterizzare in modo definitivo la situazione di oltre 60 vittime in più".
"La ragione di questa incertezza è che nel video sono state osservate diverse donne armate e almeno un bambino armato, e l'esatto mix di personale armato e disarmato non può essere determinato in modo definitivo. È probabile che la maggior parte delle persone uccise fossero anche combattenti nel momento dell'attacco, ma è anche molto probabile che ci siano stati più civili uccisi da questi due attacchi", ha provato a giustificare il portavoce del Pentagono.
Secondo Urban, un'indagine ha concluso che "quei due attacchi erano legittimi ed effettuato per legittima difesa" e che "un'azione disciplinare non era giustificata". Allo stesso tempo, il portavoce non ha commentato l'accusa del quotidiano newyorkese di insabbiamento dell'indagine condotta dall'ufficio dell'ispettore generale del Dipartimento della Difesa.