L'elenco impressionante (non esaustivo) dei marchi italiani svenduti all'estero

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L'elenco impressionante (non esaustivo) dei marchi italiani svenduti all'estero

 

Solo tra il 2008 e il 2012, 437 aziende italiane sono passate nelle mani di acquirenti esteri. Di queste almeno 130 erano marchi importanti.
Nel 2015 le acquisizioni straniere di marchi italiani ammontavano a 65,5 miliardi di euro contro i 9,4 miliardi di acquisizioni all’estero operate dall’Italia. Cioè sette volte di meno. La Francia da sola ha speso in Italia quanto tutta l'Italia fuori: oltre 9 miliardi per comprare fette del Made in Italy.

Nel 2016 le acquisizioni straniere di marchi italiani ammontavano a 74 miliardi di euro contro i 3,6 miliardi di acquisizioni all’estero operate dall’Italia.

Cioè 20 volte di più. La Francia da sola ha speso in Italia il triplo di quanto abbia speso, in tutto, l'Italia fuori: oltre 9 miliardi per comprare fette del Made in Italy.

Nel 2020 i gruppi stranieri hanno speso 75,6 miliardi per acquistare imprese italiane (+37% rispetto al 2019). La Francia è il Paese che ha speso di più (10,6 mld), seguita dagli USA (6,2 mld).

Nel 2021 si sono registrate 705 acquisizioni straniere in Italia rispetto alle 554 del 2020 (+27,3% rispetto al 2020) per un valore complessivo di 85,5 miliardi di euro (+13% rispetto al 2020).

Nel primo semestre 2022 sono state registrate circa 370 acquisizioni estere, rispetto alle 365 dello stesso periodo dell’anno precedente per un valore di 30,7 miliardi di euro.

Sono le meraviglie degli IDE, gli Investimenti Diretti Esteri.

Che poi sarebbero i saldi d'occasione per gli acquirenti stranieri.

Il tutto mentre lo Stato, che avrebbe dovuto tutelare le imprese italiane (che in Italia danno lavoro e pagano le tasse), per colpa della peggior classe politica mai vista, consentiva e favoriva la svendita a prezzi di saldo dei gioielli di famiglia a concorrenti stranieri senza scrupoli.

Responsabilità che va condivisa anche con una parte dell'attuale classe imprenditoriale che non vanta più personaggi come Mattei,
Olivetti e molti altri, che riuscivano a coniugare lo spirito imprenditoriale allo sviluppo del Paese e alla tutela degli interessi nazionali.

E adesso, con migliaia di imprese che stanno per finire fuori mercato, esclusivamente per il caro bollette non perché non abbiano richieste per i loro prodotti (anzi), gli acquisti esteri a prezzi di saldo non potranno fare altro che aumentare.

Portando così a un ulteriore impoverimento della domanda interna e quindi dell'economia del Paese proprio mentre gli altri stanno riportando molte produzioni all'interno del proprio territorio per ovviare all'attuale crisi.

Una crisi che è anche (soprattutto) una crisi della globalizzazione selvaggia e del mercantilismo sfrenato degli ultimi 30 anni.

Stiamo subendo un vero e proprio processo di deindustrializzazione tenuto conto che spesso un'azienda, una volta acquisita dall'estero, viene delocalizzata per comprimere i salari o viene semplicemente chiusa dopo averne prelevato il prezioso know-how.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco un elenco, non esaustivo e fino al 2018, dei marchi italiani passati in mano straniera.
 
Acqua di Parma (LVMH) Francia 
Algida (Unilever) Inghilterra 
Ansaldo Breda (Hitachi) Giappone 
Ansaldo STS (Hitachi) Giappone 
Benelli (Qianjiang Group Co. Ltd) Cina 
Bertolli (Unilever / Deoleo) Inghilterra  / Spagna 
Birra Peroni (Asahi Breweries) Giappone 
Bnl (BNP Paribas) Francia 
Bottega veneta (Kering) Francia 
Brioni (Kering) Francia 
Buitoni (Nestle via Newlat) Svizzera 
Bulgari (LVMH) Francia 
Cademartori (Lactalis) Francia 
Carapelli (Deoleo) Spagna 
Cariparma (Crédit Agricole) Francia 
Coccinelle (E-Land Europe) Corea del Sud 
Compagnia Italiana Forme Acciaio SPA (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) Cina 
Conbilel (Oaktree Capital Management) Stati Uniti 
Cova (LVMH) Francia 
De Tomaso (Ideal Team Ventures Limited) Cina 
Dietor (Katjes International Gmbh) Germania 
Dietorelle (Katjes International Gmbh) Germania 
Dodo (Kering) Francia 
Ducati [Audi (via Lamborghini Automobili)] Germania 
Edison (Électricité de France) Francia 
Energie [Crescent HydePark (via Miss Sixty)] Cina , Singapore 
Eridania (Cristal Union) Francia 
Fendi (LVMH) Francia 
Ferretti Weichai Power Cina 
Fiat Ferroviaria (Allstorm) Francia 
Fiorucci [Janie e Stephen Schaffer (privati)] Inghilterra 
Galatine (Katjes International Gmbh) Germania 
Galbani (Lactalis) Francia 
Gelati Motta (Froneri International) Inghilterra 
Gianfranco Ferré (Paris Group International LLC) Emirati Arabi 
Grom (Unilever) Inghilterra 
Gruppo Gancia (Russian Standard) Russia 
Gucci (Kering) Francia 
Indesit (Whirpool) Stati Uniti 
Invernizzi (Lactalis) Francia 
Italcementi (HeidelbergCement) Germania 
Krizia (Marisfrolg Fashion Co. Ltd) Cina 
La Perla [Sapinda (Lars Windhorst)] Germania 
La Rinascente (Central Group) Thailandia 
Lamborghini (Audi) Germania 
Lanificio Cerruti (Njord Partners) Inghilterra 
Locatelli (Lactalis) Francia 
Loro Piana (LVMH) Francia 
Lumberjack (Ziylan) Turchia 
Magneti Marelli (Calsonic Kansei) Giappone 
Mandarina Duck (E-Land Europe) Corea del Sud 
Merloni [Whirpool (via Indesit)] Stati Uniti 
Mila Schon (Itochu Corporation) Giappone 
Miss Sixty (Crescent HydePark) Cina , Singapore 
Nastro Azzurro [Asahi Breweries (Gruppo Peroni)] Giappone 
Nocrineria Fiorucci (Campofrio Food Group) Spagna 
Parmalat (Lactalis) Francia 
Perugina (Nestlè) Svizzera 
Pininfarina (Mahindra Group) India 
Pirelli (Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) Cina 
Poltrona Frau (Haworth Inc.) Stati Uniti 
Pomellato (Kering) Francia 
Pucci (LVMH) Francia 
Richard Ginori [Kering (via Gucci)] Francia 
Safilo (Hal Investments) Olanda 
Saila (Katjes International Gmbh) Germania 
Saiwa (Mondel?z International) Stati Uniti 
San Pellegrino (Nestlè) Svizzera 
Sasso (Deoleo) Spagna 
Sergio Tacchini (Hembly International Holdings) Cina 
Sperlari (Katjes International Gmbh) Germania 
Splendid (Jacobs Douwe Egberts) Olanda 
Star (GBfoods) Spagna 
Telecom Italia (Elliott Management Corporation) Stati Uniti 
Valentino (Mayhoola for Investments Spc) Qatar 
Valle degli Orti (Frosta) Germania 
Versace (Capri Holdings) Stati Uniti 
Wind [VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings Limited, Bermuda (Regno Unito)  / Isole Cayman (Cina)]

Gilberto Trombetta

Gilberto Trombetta

43 anni, giornalista politico economico e candidato Sindaco di Roma con la lista Riconquistare l'Italia del Fronte Sovranista Italiano

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