"Liberate i giornalisti ucraini". Lettera aperta di un gruppo di Europarlamentari al regime di Kiev

"Liberate i giornalisti ucraini". Lettera aperta di un gruppo di Europarlamentari al regime di Kiev

La notizia della coraggiosa presa di posizione di questo gruppo di parlamentari europei (in gran parte del gruppo GUE/NGL) è passata sostanzialmente sotto silenzio nel nostro paese.

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Lettera aperta di membri del Parlamento Europeo | da defenddemocracy.press

Traduzione di Marx21.it


Proponiamo, chiedendo ai nostri lettori di garantirne la massima diffusione, la lettera aperta di un gruppo di deputati del Parlamento Europeo che chiede il rilascio immediato di alcuni giornalisti ucraini condannati a dure pene detentive semplicemente per avere svolto il loro lavoro e il ripristino della libertà di stampa violata brutalmente dalla giunta oligarco-fascista di Kiev.

La notizia della coraggiosa presa di posizione di questo gruppo di parlamentari europei (in gran parte del gruppo GUE/NGL) è passata sostanzialmente sotto silenzio nel nostro paese.

Dispiace constatare che, tra i numerosissimi europarlamentari italiani (molti dei quali,  indipendentemente dalla loro collocazione nello spettro dei gruppi politici, non esitano in continuazione a letteralmente “scatenarsi” a proposito di “violazione dei diritti umani”, quando si tratta di assecondare le più vergognose campagne propagandistiche contro i paesi che non si allineano alle logiche dell'imperialismo), le uniche firme sono quelle della compagna Eleonora Forenza, eurodeputata di Rifondazione Comunista e di Fulvio Martusciello,  eurodeputato di “Forza Italia”, che vanno ringraziati per la loro coraggiosa presa di posizione. (Marx21.it)



Noi, membri del Parlamento Europeo, chiediamo il rilascio immediato e senza condizioni del giornalista televisivo ucraino Dmitro Vasilets e del suo cameraman Evghen Timonin condannati in Ucraina a 9 anni di carcere semplicemente per avere svolto il proprio lavoro.


Dmitro Vasilets e Evghen Timonin erano stati arrestati da agenti dei Servizi di Sicurezza dell'Ucraina, l'11 novembre 2015, con l'accusa di complicità con il terrorismo e “Tradimento della Patria” secondo l'articolo 111 parte 1 del Codice Penale ucraino. La ragione dell'accusa risiede nel fatto che, nel luglio del 2014, essi si erano recati per cinque giorni nella regione di Donetsk allo scopo di preparare delle corrispondenze da quella zona. Essi avrebbero anche fornito assistenza tecnica ai giornalisti locali che  avevano allestito il canale “Novorossija TV” con sede a Donetsk.


Dmitro Vasilets e Evgen Timonin sono stati trattenuti in carcere per quasi due anni senza sentenza. Il 28 settembre 2017, il tribunale regionale Andrushevsky, nella regione di Zhytomyr ha emesso la sentenza in base alla quale  Dmitro Vasilets e Evgen Timonin dovranno scontare 9 anni in prigione.


Chiediamo inoltre l'immediato rilascio di Vasil Muravitsky, giornalista ucraino detenuto dal 1° agosto 2017 dai Servizi di Sicurezza dell'Ucraina, con l'accusa di tradimento dello Stato, violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina, incitamento all'odio e sostegno ad organizzazioni terroristiche, come annunciato dal segretario stampa del procuratore generale tramite il suo account Facebook. Vasil Muravitsky potrebbe essere condannato a una pena detentiva di 15 anni di carcere. “Reporters senza frontiere”, con sede a Parigi e il “Comitato per la protezione dei giornalisti”, con sede a New York, hanno anch'essi richiesto l'immediato rilascio di Muravitsky.


L'Ucraina, in quanto paese candidato ad aderire all'UE, ha l'obbligo di rispettare i diritti e le libertà sanciti nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE. Ma in questo paese, per il momento, i diritti umani fondamentali, come la libertà di espressione e associazione, la libertà di pensiero e di coscienza, la proibizione della tortura e degli altri maltrattamenti sono regolarmente e brutalmente violate. Negli ultimi anni, numerosi programmi televisivi ucraini hanno subito pressioni amministrative e giudiziarie; alcuni di essi sono stati costretti a chiudere. Numerosi rapporti di ONG internazionali hanno attestato che molti giornalisti che criticano le autorità hanno subito vessazioni giudiziarie particolarmente sofisticate.


I membri del Parlamento Europeo:

Javier Couso Permuy (GUE/NGL group)
Eleonora Forenza, (GUE/NGL group)
Konstantina Kuneva, (GUE/NGL group)
Ji?í Maštálka, (GUE/NGL group)
Tatjana Zdanoka (Greens/ EFA group)
Georgi Pirinski (S&D group)
Fulvio Martusciello (EPP group)
Helga Stevens (ECR group)
Norica Nicolai (ALDE group)
Martina Anderson (GUE/NGL group)
Lynn Boylan (GUE/NGL group)
Matt Carthy (GUE/NGL group)
Liadh Riada (GUE/NGL group)
João Ferreira (GUE/NGL group)
Miguel Viegas (GUE/NGL group)
João Pimenta Lopes (GUE/NGL group)
Paloma López Bermejo (GUE/NGL group)
Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL group)
Tanja Fajon (S&D group)
Andrejs Mamikins (S&D group)
António Marinho e Pinto (EPP group)
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL group)
José Bové (Greens/ EFA group

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