L'Italia di Renzi e le altre colonie europee scendono in campo per il TTIP: la lettera della vergogna

L'Italia di Renzi e le altre colonie europee scendono in campo per il TTIP: la lettera della vergogna

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E' passata sotto traccia come notizia. Ma del resto, capita per tutte le questioni davvero rilevanti per il futuro del paese. 

Nonostante le popolazioni lo ribadiscano in ogni modo possibile, 12 ministri economici dell’Unione Europea non si arrendono e hanno inviato una lettera formale a Cecilia Malmström per chiedere che le trattative per il famigerato Ttip - l'area di libero scambio con gli Stati Uniti - proseguano. La lettera è del 14 settembre ma è stata resa pubblica ieri da Bruxelles. Il tutto avviene in contemporanea con l'incontro tra la burocrate europea e il suo omologo nord-americano, che hanno deciso, sempre ieri, "di fare progressi ulteriori nelle prossime settimane". 

La partita del TTIP resta, dunque, aperta. 

Tra i 12 Paesi interessanti, chiaramente il governo Renzi ha inserito l'Italia. Dopo aver esultato per la fine del negoziato con il Canada, i ministri considerano «una opportunità per definire le regole del commercio per il XXI secolo». E proseguono nella lettera. «Auspichiamo la continuazione dei negoziati del Ttip con gli Stati Uniti». La presa di posizione giunge in un momento delicato, scrive il Sole 24 Ore: a una settimana da una riunione dei ministri del Commercio dedicata proprio al Ttip e dopo che sia in Francia che in Germania una parte della maggioranza al governo si oppone alle trattative.

I paesi più servili a Washington hanno gettato la maschera. Chiedono che - come ha promesso più volte il padrone Obama e come serve a Killary in campagna elettorale - si acceleri prima delle elezioni nord-americane. Un assist ai neo-conn statunitensi dalle colonie europee. Italia di Renzi compresa.

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