Multipolarismo: esercitazioni militari congiunte in Venezuela con Iran, Cina e Russia

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Multipolarismo: esercitazioni militari congiunte in Venezuela con Iran, Cina e Russia

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Il Venezuela ospita per la prima volta esercitazioni militari internazionali. L'ottava esercitazione militare internazionale che riunisce ben 37 paesi, come specificato lo scorso 5 di agosto dal ministero della Difesa russo. 

Una fase delle esercitazioni militari internazionali che si terranno sul territorio di 12 Stati dal 13 al 27 agosto si terrà per la prima volta in Venezuela, in Sud America, spiegava Sergei Shoigu. 

Le esercitazioni militari con droni e commando di cecchini, si svolgono a Barquisimiento, nello Stato di Lara, nel Venezuela nord-occidentale.

Come abbiamo visto sono 37 i paesi partecipanti, tra cui Algeria, Bielorussia, Vietnam, India, Kazakistan, Uzbekistan e Myanmar. Tutti hanno in comune l'odio per gli Stati Uniti e il fatto di aver subito le sanzioni imposte da Washington.

Il quotidiano spagnolo ABC descrive queste manovre come una dimostrazione di forza contro gli Stati Uniti, in una regione che Washington considera il suo "cortile di casa". Il giornale della destra ‘franchista’ vede le esercitazioni anche come uno schiaffo alle politiche statunitensi in Sud America.

Le esercitazioni arrivano appena un giorno dopo a fine delle operazioni militari annuali organizzate dal Comando meridionale degli Stati Uniti, denominate "Panamax 2022", alle quali partecipano le forze armate di circa 20 Paesi della regione.

Questi giochi di guerra si svolgeranno nell'ambito delle competizioni militari annuali organizzate dalla Russia, note come Army Games. Il Venezuela è il primo Paese latinoamericano a ospitare queste esercitazioni militari.

Gli strateghi e gli esperti militari vedono nelle esercitazioni militari un messaggio di sostegno al Venezuela, bersaglio delle politiche ostili di Washington.

Un alto funzionario venezuelano - parlando a condizione di anonimato - ha dichiarato al quotidiano online Infobae che i giochi militari hanno un messaggio chiave, ma ha specificato che non rappresentano una minaccia per i Paesi terzi, né cercano di trasferire "attrezzature militari da quei Paesi al Venezuela".

Secondo il sito di analisi statunitense Washington Free Beacon , le esercitazioni militari sono uno dei segnali più forti che la coalizione anti-Washington dell'America Latina sta rafforzando le sue relazioni con Russia, Cina e Iran.

Il quotidiano ABC afferma, con evidente preoccupazione, che queste esercitazioni congiunte dimostrano la crescente influenza dei rivali statunitensi nel continente. 

Inoltre sanciscono la sempre più stretta collaborazione tra Venezuela e Iran. Caracas circa un mese fa ha mostrato per la prima volta i droni da combattimento iraniani forniti al Paese sudamericano. 

Nel 2012, il Venezuela ha comunicato di aver ricevuto l'aiuto dell'Iran per la costruzione di aerei senza pilota per l'autodifesa. Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, aveva già ventilato l'idea di acquistare missili antiaerei all'Iran.

Non è solo il Venezuela a turbare Washington. Recentemente il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha rinnovato un accordo militare con la Russia che "autorizza le truppe, gli aerei e le navi russe a pattugliare i confini nicaraguensi e a condurre esercitazioni militari congiunte". 

Il patto militare tra Managua e Mosca è stato rinnovato alla luce della guerra in Ucraina, evidenziando che la Russia continua a dare priorità alle sue alleanze con l'America Latina nonostante le crescenti pressioni che sta affrontando.

Due mesi fa, inoltre, la Cina ha siglato diversi bilaterali economici con i Paesi dell'America Latina, facendo visita all'Uruguay, al Nicaragua e all'Ecuador, e ha prospettato il potenziamento delle infrastrutture di vari Paesi del continente, come l'Argentina. 

In conclusione possiamo affermare che siamo di fronte al segno tangibile delle definitiva ascesa della nuova configurazione mondiale multipolare, con queste esercitazioni militari congiunte che si tengono in quello che gli Stati Uniti fino a ieri consideravano il proprio ‘cortile di casa’. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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