Putin al programma "60 minuti" ribadisce la posizione russa sul conflitto in Ucraina

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Putin al programma "60 minuti" ribadisce la posizione russa sul conflitto in Ucraina

In un'intervista rilasciata il 25 ottobre a Olga Skabeeva per il programma “60 Minuti” del canale televisivo Rossija-1, il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato una dichiarazione sull'operazione militare speciale in Ucraina e ha esortato i russi a non abbassare la guardia.

A proposito dell'avanzata russa al fronte, secondo il segretario del Consiglio di sicurezza ed ex Ministro della difesa, Sergej Šojgu, tra il mese di agosto e la prima settimana di settembre le forze russe avrebbero preso circa 1.000 kmq di territorio, mentre le perdite di Kiev si aggirerebbero sui 2.000 uomini al giorno, tra morti e feriti. A questo proposito, alla domanda della Skabeeva se l'avanzata delle forze russe su tutti i fronti del conflitto sia dovuta all'esaurimento del nemico, Putin ha risposto che «non dobbiamo abbassare la guardia... qualcuno è stanco, qualcuno lì non si comporta come si deve... Non dobbiamo prestarci attenzione».

Nel corso dello stesso programma, Putin ha anche detto di essere pronto a cercare compromessi ragionevoli per risolvere il conflitto in Ucraina e ha rivelato che, almeno due volte, esponenti turchi avevano trasmesso a Mosca proposte di parte ucraina, ma che, non appena la Russia aveva acconsentito ai colloqui, Kiev aveva fatto marcia indietro.

Putin ha sottolineato che la Russia è pronta a cercare compromessi e a scendere a compromessi ragionevoli: «Ma non voglio entrare nei dettagli ora, perché non ci sono negoziati sostanziali; la parte avversa li rifiuta», ha detto. A proposito dei possibili negoziati, Putin ha detto che «Qualsiasi risultato deve essere a vantaggio della Russia, lo dico apertamente, senza alcuna esitazione» e ha aggiunto che è necessario partire dal reale stato dei fatti, quale sta emergendo sul campo di battaglia; su questo la Russia non farà alcuna concessione: «Non ci saranno scambi» ha detto Putin.

Stando alle Izvestija, anche in occasione del vertice BRICS a Kazan, il presidente turco Recep  Erdogan ha nuovamente trasmesso a Putin proposte di contatti con Kiev: «Il presidente Erdogan, con il quale ci siamo incontrati ieri, ha rinnovato le proposte per il proseguimento dei contatti sul trasporto marittimo nel mar Nero e su altre questioni», ha dichiarato Putin.

Alla vigilia, il 24 ottobre, nel corso della conferenza stampa a conclusione del vertice BRICS, Putin aveva anche dichiarato che Kiev non intende sedere al tavolo negoziale perché la conclusione del conflitto porterebbe alla revoca della legge marziale e alle elezioni presidenziali, che avrebbero dovuto tenersi lo scorso 20 maggio.

Sarebbe interessante conoscere quali raggruppamenti della junta golpista spingano per i negoziati e quali no e si potrebbe anche indovinare chi abbia convinto Kiev a fare marcia indietro, come era successo a Istanbul nel 2022...

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