Russia e Cina lavorano a una moneta unica con Unione Economica Eurasiatica

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Russia e Cina lavorano a una moneta unica con Unione Economica Eurasiatica

La Cina e l'Unione Economica Eurasiatica (EAEU), che include la Russia, stanno pensando di creare un sistema monetario e finanziario internazionale indipendente, secondo quanto riferisce Sputnik Kazakistan. Per fare ciò, i paesi hanno deciso di introdurre una valuta unica internazionale di riferimento.

Questa decisione è stata presa a seguito di una videoconferenza sulla cooperazione tra la CEE e la Cina (Una nuova fase della cooperazione monetaria, finanziaria ed economica tra l'EAEU e la RPC). 

Il valore della nuova valuta sarà calcolato come indice delle valute nazionali dei paesi partecipanti e dei prezzi delle materie prime. I partecipanti alla riunione hanno deciso di sottoporre la bozza per la discussione entro la fine di marzo.

"Date le sfide e i rischi comuni associati al rallentamento economico globale e alle misure restrittive nei confronti degli Stati dell'EAEU e della Cina, i nostri paesi dovrebbero intensificare la cooperazione pratica sia a livello di dialoghi regolari di esperti che nell'area di misure e progetti congiunti", ha affermato il ministro per l'integrazione e la macroeconomia dell'EAEU Sergey Glazyev. Il politico russo ha inoltre ricordato che la Cina è stata la prima al mondo a passare alla fase di ripresa economica nazionale dopo la recessione causata dalla pandemia, i cui effetti sulle economie internazionali hanno iniziato a farsi sentire ben prima dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. 

La Russia prevede anche di semplificare le relazioni commerciali con l'India. I paesi stanno valutando la possibilità di passare a scambi commerciali in rubli e rupie. Per creare un meccanismo di regolamento, vogliono utilizzare lo yuan cinese come valuta base di riferimento. Lo schema consentirà agli esportatori indiani di essere pagati per le loro merci in valuta locale anziché in dollari o euro.

Non è chiaro se i paesi occidentali continueranno nella loro furia sanzionatoria o se le sanzioni finanziarie esistenti otterranno l'effetto desiderato, ma una cosa è certa, che i mercati finanziari globali sono stati gravemente scossi da un uso così massiccio e capriccioso di sanzioni finanziarie. 

Secondo alcuni esperti cinesi, le misure sanzionatorie indiscriminate degli Stati Uniti contro la Russia sono solo una manifestazione dell'uso ripetuto da parte del Paese di "armi finanziarie" negli ultimi anni per reprimere altri governi, e la premessa di tali sanzioni è l'uso diffuso del dollaro statunitense in tutto il mondo come moneta di riferimento globale. "Il mondo ha fatto affidamento sul dollaro USA a causa del credito del sistema di regolamento del dollaro USA, che è stabilito dall'influenza dell'economia statunitense e dalle capacità di finanziamento di Wall Street”, ha spiegato Lin Jiang, professore di economia all'Università Sun Yat-sen di Guangzhou in Cina. 

Tuttavia, gli esperti divergono su quanto a lungo potrà perdurare siffatta situazione, poiché alcuni affermano che il credito del dollaro USA è oggetto di esame dopo che gli Stati Uniti hanno abusato del dollaro utilizzando la propria moneta come "arma" finanziaria invece di una valuta globale affidabile.

"Gli Stati Uniti stanno calpestando il proprio ideale di libero mercato abusando del credito del dollaro USA. Se la Russia riuscirà a resistere alle sanzioni finanziarie statunitensi, potrebbe significare la fine di un'era in cui il dollaro USA domina il sistema globale di pagamento e regolamento commerciale”, ha dichiarato Dong Dengxin, direttore del Finance and Securities Institute della Wuhan University of Science and Technology al quotidiano cinese Global Times.

Forse stiamo vedendo proprio sorgere questo nuovo ordine internazionale illustrato dagli esperti cinesi. Lo slancio viene proprio dalle sanzioni finanziarie imposte dall’occidente alla Russia e di rimando anche alla Cina. Entrambi i paesi sono infatti nel mirino. L’operazione speciale militare in ucraina avviata da Mosca è solo il pretesto. Presto sarà il turno anche della Cina.  

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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