Sanzioni e blocco petrolifero, così gli USA, in collaborazione con i terroristi, mettono in ginocchio la Siria

Sanzioni e blocco petrolifero, così gli USA, in collaborazione con i terroristi, mettono in ginocchio la Siria

Gli Stati Uniti e il gruppo terroristico Fronte Al-Nusra collaborano per impedire l'ingresso di prodotti petroliferi nelle aree controllate dal governo della Siria. Una nuova strategia per creare malcontento fra la popolazione e scagliarla contro il governo siriano.

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Persa la guerra per procura finanziando le bande terroriste, l'Occidente, USA e Gran Bretagna in testa, cercano di ribaltare il verdetto del capo di battaglia in Siria, usando l'arma più spregevole: le sanzioni, in particolare il blocco degli idrocarburi, che sta causando miolti disagi tra la popolazione siriana.

Washington spera che inq uesto modo la popolazione siriana, esasperata per la mancanza di idrocarbuti che alimentano l'economia, si rivolti contro il governo di Assad. 

Secondo il quotidiano internazionale arabo Rai al-Youm, nel quadro delle sanzioni degli Stati Uniti. alla Siria, il gruppo terroristico Al-Nusra ha aumentato il suo controllo sulle crocevia strategico di Al-Eiss, che si trova nella zona sud della città di Aleppo, nel nord del paese.
 
Rai al-Youm ha indicato che lo scopo principale del controllo di Al-Nusra dell'attraversamento di Al-Eiss è di fermare l'ingresso di prodotti petroliferi alle aree sotto il controllo del governo siriano guidato da Bashar Assad.
 
Da parte sua, il Fronte di Al-Nusra ha confermato che i suoi membri hanno interrotto ripetutamente il trasferimento di carburante allo svincolo di Al-Eiss.
 
Le aree controllate da Damasco sono assediate dagli Stati Uniti e con le sanzioni di questo paese, la fornitura di carburante e petrolio ha incontrato difficoltà. Il quotidiano internazionale arabo ha annunciato lunghe code alle stazioni di servizio nelle città siriane, in particolare a Damasco.
 
Il ministero siriano del Petrolio ha recentemente riferito che dal 15 ottobre nessuna petroliera è entrata nelle acque della Siria.
 
Intanto, proprio a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, nessuna petroliera iraniana è autorizzata a transitare sul Canale di Suez se sono destinate a un porto siriano, ha riferito una fonte militare siriana al portale ad Al-Masdar News questa mattina.
 
La fonte ha aggiunto che le petroliere iraniane possono entrare nelle acque del Mediterraneo se la nave è destinata alla Turchia; tuttavia, a causa delle sanzioni statunitensi e britanniche, le navi non possono più transitare se attraccano in un porto siriano.
 

 
Come nell'illustrazione sopra, la petroliera iraniana "Stark I" transitava nel Canale di Suez perché era destinata a un porto turco vicino alla grande città di Izmir.
L'Egitto ha negato il blocco alle petroliere iraniane in rotta verso la Siria, ma i militari siriani hanno detto che non è necessariamente il Cairo, in quanto spetta alle autorità di transito del Canale di Suez.

La fonte spiegato che Iran e Turchia si sono recentemente incontrati per discutere di questo problema e dei potenziali modi per portare petrolio in Siria, nonostante tali sanzioni.
Uno dei modi per la Siria di ricevere petrolio iraniano è attraverso la Turchia, ma sarà loro richiesto di pagare una tassa pesante alle autorità turche.
 
Gli iraniani stanno lavorando per ripristinare l'autostrada internazionale tra Teheran e Damasco per riprendere le spedizioni via terra in Siria.
 

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