Scienziati esaltati e studiosi dimenticati. La critica scientifica e la mercificazione del sapere

Foto di Konstantin Kolosov da Pixabay

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Scienziati esaltati e studiosi dimenticati. La critica scientifica e la mercificazione del sapere

 

Marco Mamone Capria è un professore dell’Università di Perugia e ha ripubblicato un saggio che analizza la scienza dal punto di vista storico, mediatico e sociale: “Scienziati e laici. Per un controllo democratico della scienza” (saggio per professionisti e non, 394 pagine effettive, 2020, Lulu; prima edizione 2016, www.bookrepublic.it/book/9788820758097-scienza-e-democraziahttp://www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem/libri/prefazione%20e%20indice_SL_2.pdf). 

Il saggio del Prof. Mamone Capria è molto documentato, ricco di aneddoti medici e scientifici (soprattutto relativi ad alcune vaccinazioni), e prende in esame la bioetica e la critica degli scienziati professionisti, cioè degli studiosi pagati a livello privato o pubblico. In realtà anche il settore pubblico oggi dipende dal settore privato, sia per i finanziamenti, sia per le collaborazioni e gli scambi scientifici. Generalmente in ambito scientifico molti fenomeni e molte tesi sono controverse e “il loro riconoscimento ufficiale (o quello della loro negazione) ha importanti conseguenze socio-politiche” (p. 3). Generalmente l’incertezza scientifica viene riconosciuta quando i dubbi sono sollevati da una persona ritenuta competente da almeno un’istituzione riconosciuta. E già qui iniziano i primi problemi riguardanti la certificazione dei cambiamenti e delle rivoluzioni scientifiche, soprattutto i cambi di paradigma all’interno di un pensiero disciplinare. Pensiamo alla vecchia idea che i tumori non sono influenzabili dalle reazioni di un buon sistema immunitario rafforzato in vari modi.

Chi appartiene a un’istituzione viene considerato uno scienziato, mentre un semplice studioso, un laico, “può essere di fatto altrettanto o anche più competente di uno scienziato su qualche tematica, ma nel dibattito pubblico la sua opinione conterà di meno, e di solito molto meno”. Però anche un fisico che si occupa di una questione che rientra nella biologia o nella politica va considerato, ai fini del dibattito pubblico, un laico”. Sono quindi “le opinioni degli scienziati di settore che possono far dichiarare aperta o chiusa una controversia scientifica” (p. 4).

Ma una vera comunità scientifica è sempre divisa, anche se ha visioni e opinioni condivise da una maggioranza di scienziati, che può imporre i suoi portavoce più rappresentativi, rispetto alla minoranza di scienziati perplessi, che potrebbero diventare la nuova maggioranza, coltivando l’arte del dubbio migliorativo (non sono i portavoce a promuovere i cambiamenti più significativi e risolutivi). Inoltre ogni comunità scientifica è organizzata gerarchicamente e seleziona più o meno per cooptazione e per interesse chi vuole aderire. Naturalmente le mode intellettuali, le pressioni politiche e i gli opportunismi mediatici colpiscono tutti gli esseri umani, compresi gli scienziati.

Nella nostra vita quotidiana quindi può accadere che una piccola minoranza di scienziati può imporre il proprio punto di vista professionale a tutti i cittadini, con il rigore delle norme e delle leggi. Ma se in molti ambiti scientifici di carattere economico, sociale e sanitario ci sono quasi sempre delle tesi controverse, non esiste una vera legittimità per imporre delle condotte assolute. Per questo motivo quasi tutte le nazioni hanno una Costituzione che serve a vigilare sul rispetto delle libertà personali e sociali. La comunità scientifica segue un ordine gerarchico, il che “è in contrasto con l’idea di libertà di pensiero e di iniziativa” della pratica scientifica” (p. 16). Purtroppo la suddivisione tra scienziati che si occupano di teoria e quelli sperimentali, ha impoverito la valutazione dell’implementazione di una buona teoria o di una buona sperimentazione.

Il problema della gerarchia scientifica si ripercuote sulla pubblicazioni onorarie meno affidabili e più politicizzate dei vari direttori di dipartimento. Una seconda paternità onoraria avviene anche nel campo medico: molti articoli importanti “sono stati scritti, a pagamento, da persone incaricate dall’industria di sostenere una certa tesi precostituita, e poi “offerti” a qualche ricercatore famoso (sempre a pagamento!) perché conceda loro la propria firma” (p. 23). Naturalmente l’articolo sarà quasi sempre valutato in un modo molto superficiale, ed è il gran segreto dell’editoria medica sempre più dipendente dai finanziamenti delle case farmaceutiche. I ricercatori più indipendenti vengono puniti alla prima occasione, come è avvenuto nel caso di Nelson-Rees, scopritore della contaminazione delle linee cellulari tumorali (p. 32, https://en.wikipedia.org/wiki/Walter_Nelson-Rees). Le istituzioni scientifiche non promuovono chi denuncia le ricerche inquinate dai grandi errori scientifici che hanno pesanti ricadute economiche per gli sponsor privati più influenti.

L’eccesso di centralizzazione scientifica comporta tre principali problemi fondamentali: il rischio di “arroccarsi per lunghi periodi su posizioni sbagliate”; il rischio di ignorare per troppo tempo “le direzioni di ricerca fruttuose” e socialmente più vantaggiose; il rischio di “alimentare una competizione malsana” tra gli scienziati (p. 44). Nella vita reale tutti i problemi hanno più concause e vanno affrontati con una panoramica a 360 gradi. Quindi quasi tutti i problemi sociali “non rientrano, di regola, in nessuna delle specialità ufficialmente riconosciute come campi di studio per gli scienziati” (p. 7). Anche l’eccesso di specializzazione comporta dei gravi problemi di comprensione generale di un fenomeno sociale, a breve, a medio e a lungo termine.

Oltretutto bisogna ricordare che tra i maggiori scienziati che crearono le attuali fondamenta scientifiche erano pochi quelle che lavoravano nelle università, e “nelle loro opere si trovano lucidissime analisi dei problemi della “Repubblica delle lettere” dell’epoca” e “del conformismo intellettuale universitario” (p. 5). Comunque “molte grandi scoperte sono state fatte da persone che non erano specialisti riconosciuti nel settore” (p. 59). Ad esempio Charles Darwin non aveva studiato biologia, ma medicina, giurisprudenza e teologia. Del resto Freud era un medico, e rivoluzionò la filosofia e fondò la psicologia. Leonardo era un autodidatta che si prendeva gioco dell’ingenuità degli accademici. Einstein era un autodidatta che lavorava nell’ufficio brevetti svizzero e rivoluzionò la fisica (http://media.cism.it/attachments%2Fexp_ment_pres.pdf).

Oggi uno dei principali problemi riguarda i troppi condizionamenti dovuti alla grande riduzione dei finanziamenti pubblici alle università e al grande aumento di quelli privati, poco disinteressati. Gli interessi economici degli azionisti e delle multinazionali impongono molte scelte poco vantaggiose per le singole nazioni e per l’intera comunità umana. L’altro problema principale riguarda la chiusura mentale che impone lo schema della specializzazione. Prendiamo l’esempio del processo d’infezione “che dipende dall’interazione tra microbi e “terreno” individuale… Eppure microbiologi e immunologi “vanno a convegni diversi, leggono e pubblicano su riviste diverse, e ricevono i loro finanziamenti da comitati diversi”: come se ciò di cui si occupano gli uni fosse irrilevante per gli altri” (p. 8). Tutto ciò ha attivato un pericoloso processo di deresponsabilizzazione scientifica. 

Colgo l’occasione dell’atmosfera di San Valentino per celebrare l’unico vero amore reale e disinteressato: l’amore per la Scienza. La Scienza non tradirà mai una persona. Semmai sono le persone che hanno troppe tentazioni per tradire la scienza. E le due principali motivazioni sono quasi sempre le stesse: la vanità e il denaro (i più potenti hanno una fame smisurata di denaro).

In realtà anche uno scienziato diventa uno semplice studioso laico, e osservatore, quando il tema preso in esame è al di fuori della sua specializzazione scientifica. Il dubbio, e la problematica della verità provvisoria e della ricerca di una verità più approfondita, rappresenta il cuore della coscienza scientifica di ogni vero studioso. Un vero difensore dei valori democratici sa che una vera controversia scientifica non può essere decisa in base al voto di maggioranza di un comitato più o meno politicizzato di scienziati. L’arte del dubitare, del verificare, del confrontare, del criticare e del ricercare la verità a ogni costo, sono gli ingredienti basilari di ogni avventura scientifica. Tutti gli uomini possono sbagliare e solo una pluralità di occhi, orecchie, mani, nasi, lingue e cervelli può limitare gli errori e può far scoprire le nuove miniere del sapere.

Marco Mamone Capria è un matematico e un epistemologo che lavora come ricercatore presso l’Università di Perugia (coordina il progetto Scienza e Democrazia). Nel corso della sua carriera ha curato l’edizione di alcuni libri: “La costruzione dell’immagine scientifica del mondo” (1999); “Scienza e Democrazia” (2003); “Scienza, Poteri e Democrazia” (2006); “Science and the Citizen” (2013). Per approfondimenti: http://www.dmi.unipg.it/mamone/univ (materiale pluridisciplinare); http://www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem/nuocontri_3/mamone_covid-dic20.pdf (l’analisi dell’emergenza virale); https://www.youtube.com/watch?v=ZE9GCUp9Nrs&feature=youtu.be (l’intervista senza dogmi di una giovane giornalista d’inchiesta); www.byoblu.com/2021/02/02/la-strategia-della-tensione-sanitaria-gli-errori-di-analisi-dietro-il-covid19-prof-mamone-capriahttps://ideesottosopra.com/speaker/marco-mamone-capria (segnalazione della bibliografia). 

Nota storica – Tutta la terza parte del libro riguarda la bomba atomica e la responsabilità degli scienziati nella “megascienza”, cioè la scienza “che coinvolge vaste masse di ricercatori e mobilità ingentissimi finanziamenti pubblici o privati, peggio ancora se con finalità militari” (prefazione). Negli ultimi anni nelle università occidentali la nutrizione non è più inserita tra gli esami fondamentali dei laureati in Medicina e Chirurgia. E anche la storia della scienza è una disciplina troppo sottovalutata e snobbata. Esempio: se mia mamma ha fatto due vaccini fino a sei anni, la mia ipotetica figlia forse dovrà fare una quarantina di vaccini fino ai 6 anni (calcolando i vari ceppi). Da una prospettiva storica tutto ciò è profondamente anormale, anche perché oggi quasi tutte le malattie sono curabili in molti modi. La cosa più importante da fare sarebbe quelle di migliorare le diagnosi e i test diagnostici per le malattie più gravi, per garantire le migliori cure precoci a tutti. Noi non siamo nel Terzo mondo dove mancano le professionalità e le risorse economiche pubbliche, private e personali dei singoli cittadini. La scienza conformista non durerà in eterno (Rupert Sheldrake, studioso anticonformista): https://www.youtube.com/watch?v=fBPbCUwJs1o. Per ottenere testi scientifici di libero accesso: https://arxiv.org (ci sono soprattutto contenuti di matematica e fisica). Oltretutto ogni scienziato tira l’acqua al suo mulino: valorizza e sopravvaluta la propria materia, per narcisismo e per gli ovvi limiti di una prospettiva specialistica. I risultati peggiori di questi problemi appaiono evidenti oggi, con i vari allarmismi epidemici quasi isterici.

Nota americana – Comunque non esiste nessun grande complotto ufficiale, anche se negli Stati Uniti dal 1996 al 2010 il numero dei documenti che trattano informazioni confidenziali è passato da 5,6 a 54,6 milioni… In pratica quasi tutto quello che l’amministrazione presidenziale fa oggi viene considerato segreto” (p. 85). Questo fenomeno riguarda molte nazioni di questa pianeta.

Nota legale italiana – In Italia chi diffonde “informazioni di cui si sa che sono false, non è perseguibile se ciò viene all’interno di una pubblicazione scientifica”, anche se la pubblicazione “potrebbe essere utilizzata per giustificare decisioni che influenzeranno aspetti importanti della vita di milioni di persone” (p. 145).

Nota filosofica – “Il silenzio è la più grande persecuzione” (Pascal, 1657); “Non vedremo mai nelle massime dei libri il rozzo interesse che fa parlare gli autori?” (Rousseau, 1762); “Nella maggior parte dei casi i giudici presupponevano la realtà del volo delle streghe” (H.-P. Duerr, Dreamtime, 1985); Il silenzio è la persecuzione più facile e più subdola (Amian Azzott); “Non bisogna mai chiedere a uno scienziato i segreti dell’universo che non sono nella sua vetrina. Ciò non lo interessa” (Anatole France, in effetti moltissimi scienziati sono i meno curiosi tra gli uomini); “Gli scienziati più privilegiati possono sprecare i soldi che farebbero comodo a molti disoccupati”; Gli scienziati “studiano ciò che è più proficuo e facile da studiare. Ed è più proficuo studiare cose che conducono al benessere della classi dominanti, con le quali gli uomini di scienza sono connessi” (Lev Tolstoj, p. 63); “Dobbiamo riguardare a tutte le leggi o teorie come ipotetiche e congetturali; cioè come un tirare a indovinare” (Popper, Objective Knowledge, 1972, p. 68); “Tutta la conoscenza umana è incerta, inesatta e parziale. A questa dottrina non abbiamo trovato nessuna limitazione” (Bertrand Russell, Human Knowledge, 1948; La visione scientifica del mondo, 1988); “A fare il medico ci si arricchisce” (proverbio medievale); “I medici sono i terroristi della malattia” (Shaw, p. 71); “I medici non si contentano di avere il governo della malattia, rendono la salute malata, per evitare che in nessuna stagione si possa sfuggire alla loro autorità” (Montaigne, p. 72); “Nessuno capisce veramente l’acqua. È imbarazzante ammetterlo, ma la materia che copre due terzi del pianeta è ancora un mistero. Peggio, più guardiamo, più i problemi si accumulano” (Ball, Nature, 2008; titolo dell’articolo: Acqua – Un mistero che dura).

Nota dell’autore – Il lavoro del Prof. Mamone Capria si basa anche su ricerche mediche, ma le sue riflessioni generali non vanno intese come consigli medici personali. Quindi serve un medico di fiducia per rivalutare ogni riflessione sanitaria presente nel libro. Comunque, anche le indicazioni mediche necessitano del “consenso informato” del paziente e la completa libertà intellettuale del Prof. Mamone Capria è indiscutibile, come si evince da queste parole: “in particolare non devo nascondere le mie vere opinioni per evitare rappresaglie da parte di ordini professionali sul cui ruolo effettivo sarebbe il caso di aprire un dibattito pubblico” (prefazione). Nel campo del pensiero scientifico sono noti i vantaggi di chi analizza le ricerche da un punto di vista esterno multidisciplinare, uscendo dai soliti schemi disciplinari troppo specialistici e semplicistici. Per questo motivo è molto utile affrontare la questione dell’utilità o della futilità degli screening medici, da un punto di vista esterno a quello di una singola specializzazione medica, in quanto lo screening può diminuire la morte per una singola causa, ma può aumentare la mortalità generale. Un’altra questione è rappresentata dalle terapie alternative e integrative naturali non brevettabili dalle multinazionali: https://www.youtube.com/watch?v=4FkKiQenhiI (House of Numbers, documentario del 2009). In effetti la bioetica è una materia molto relativa e situazionale, e in molti casi può diventare “una scappatoia, un modo di permettere tutto quello che non è eticamente permesso” (Erwin Chargaff, biochimico morto nel 2002).

Nota personale – Ultimamente troppe donne sono diventate troppo influenzabili e troppo conformiste. La pubblicità e il marketing, anche quello sanitario, hanno sempre fatto leva sulla sensibilità femminile al potere della gerarchia delle comunicazioni e delle istituzioni. L’infodemia virale emergenziale ha fatto quasi esclusivamente leva sulle radici emotive della psiche umana. Le persone al potere conoscono molto bene la demografia e la psicologia, e sanno che le donne rappresentano la maggioranza della cittadinanza in ogni nazione e regione. Comunque nel 2021 ho scoperto di essere molto felice: ho scoperto che la vera scienza non ti tradisce mai, se non la tradisci mai (fuori programma (https://www.agoravox.it/Io-Tu-Noi-L-arte-del-possibile-e-l.html). Per approfondimenti mediatici: https://www.giornalesentire.it/it/noam-chomsky-conoscenza-liberta-manipolazione-mediatica (il linguista più famoso e il lavaggio mediatico del cervello); https://www.linkedin.com/in/anthonyliversidge (un giornalista scientifico con molta esperienza); https://www.databaseitalia.it/inventori-di-malattie-la-pfizer-in-un-documentario-rai-sulla-mafia-farmaceutica (documentario di Silvestro Montanaro, scomparso dalle teche RAI); Tom Jefferson, www.cebm.nethttps://assembly.coe.int/CommitteeDocs/2010/Jefferson_statement.pdf; Peter Gotzsche, il medico più critico rispetto ai business farmacologici, https://twitter.com/pgtzsche1https://www.deadlymedicines.dk/about; Angela Camuso, una vera giornalista senza peli sulla lingua, https://www.facebook.com/1033904223/posts/10219998098196146/?d=n (da Mediaset). 

Appendice sulla salute – Il matematico anticonformista è anche un appassionato di medicina, per cui gli dedico alcuni link molto illuminanti sugli ultimi avvenimenti sanitari italiani (e non italiani): https://ippocrateorg.org/2020/11/26/come-si-affronta-il-covid-19 (un gruppo di medici indipendenti); https://it.sputniknews.com/mondo/2021011910021793-covid-19-il-secondo-vaccino-russo-epivaccorona-ha-mostrato-unefficacia-del-100 (il più recente secondo vaccino russo); https://www.affaritaliani.it/coronavirus/vaccino-attuale-non-sufficiente-ci-vuole-altro-per-debellare-il-virus-720062.html?refresh_ce (la scoperta sensazionale del ricercatore Carlo Brogna); una gran brutta storia farmaceutica, https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/02/04/mckinsey-patteggia-con-47-stati-usa-573-milioni-di-dollari-per-aver-spinto-la-vendita-del-pericoloso-antidolorifico-oxycontin/609; un dibattito scientifico tra medici molto civile e istruttivo, www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6764090599177031680; scienza e antiscienza mediatica, https://mailchi.mp/metododibella/i-progetti-scientifici-della-fondazione-e-il-5-per-757764?e=2cd822fc58https://www.lavoce.info/archives/71653/covid-19-numeri-senza-spiegazione (articolo del Prof. Cristiano Codagnone, sociologo dell’Università di Milano); sul consenso informato, https://extrapedia.org/db/consenso_non_sufficientemente_infomatohttps://scenarieconomici.it/moltissimo-di-cio-che-ci-dicono-su-virus-e-vaccini-e-sbagliato-il-resto-e-nascosto (una teoria che spiega molte cose); una ricerca sul coronavirus e i social media, https://www.nature.com/articles/s41598-021-81333-1; l’incredibile intervista a un medico super, https://www.youtube.com/watch?v=OcPE1uuIyfk; un altro vero eroe dell’emergenza medica, https://www.radioradio.it/2021/02/ho-curato-centinaia-di-pazienti-covid-stramezzi-radio-radio.

 

Damiano Mazzotti

Damiano Mazzotti

"Prima delle leggi, prima della stampa, la democrazia è la parola che puoi scambiare con uno sconosciuto" (Arturo Ixtebarria').

 

Damiano Mazzotti è nato nel 1970 in Romagna e vive in Romagna. Si è laureato in Psicologia Clinica e di Comunità a Padova nel 1995. Nel corso della vita si è occupato di consulenza, di formazione e di comunicazione, lavorando nella Regione Emilia-Romagna, per società di Milano e per l’Istituto Europeo di Management Socio-Sanitario di Firenze. Nel 2008 diventa uno studioso indipendente e un Citizen Journalist che ha pubblicato centinaia di articoli sulla piattaforma informativa Agoravox Italia (www.agoravox.it/Damiano-Mazzotti). Nel 2009 ha pubblicato Libero pensiero e liberi pensatori, il primo saggio di un giornalista partecipativo italiano. 

 

 

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