Slai Cobas: “Fiat, Fca ed oggi Stellantis, a Pomigliano 40 anni di farsa industriale”
La situazione resta sempre tesa fra i lavoratori, dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, secondo il quale, senza incentivi governativi per le nuove auto elettriche, gli stabilimenti di Mirafiori e di Pomigliano d’Arco rischiano addirittura la chiusura.
Queste dichiarazioni hanno suscitato, come ovvio, preoccupazioni per i lavoratori, “proteste” dei sindacati spinti dall’azienda a chiedere l’intervento del governo per l’ennesima richiesta di denaro pubblico, come a dire: c’è stata la fusione con Peugeot, si chiamerà pure Stellantis, ma le pratiche di quella che era la Fiat non sono cambiate.
Mara Malavenda, ex parlamentare dell'esecutivo nazionale dello Slai Cobas, dopo queste esternazioni di Tavares, ha avvertito che tra Fiat, Fca ed oggi Stellantis siamo di fronte a “40 anni di farsa industriale.”
"Altro che chiedere ancora finanziamenti pubblici a perdere per smantellare la residuale produzione dell'auto in Italia pretendendo addirittura di mobilitare all'uopo i lavoratori con le trasversali complicità sindacali, politiche ed istituzionali”, ha sottolineato l’esponente del sindacato di base, in riferimento ai prossimi incontri tra Regione, Governo e sindacati sul futuro dei due stabilimenti minacciati di chiusura.
L’ex deputata dello Slai Cobas ha ricordato che "se Fiat, oggi Stellantis, ben 28 anni fa, nel 1996, non avesse dissipato 333 miliardi di lire di finanziamento pubblico incontrollato ed avesse avviato una seria - e non farsesca - produzione di auto elettriche oggi sarebbe l'avanguardia tecnologica mondiale del settore e non, invece, il fanalino di coda a rischio chiusura.
Per questa ragione, conclude Malaveda, "dopo 40 anni di farsa industriale in danno sociale l'azienda deve restituire i finanziamenti pubblici ricevuti per finti piani industriali e risarcire i lavoratori".