'The National Interest': "Il prezzo della pace in Siria è la cooperazione con Assad"

'The National Interest': "Il prezzo della pace in Siria è la cooperazione con Assad"

La rivista nordamericana 'The National Interest' ha sottolineato che il presidente siriano Bashar al Assad è una figura popolare in Siria e che può vincere in modo schiacciante qualsiasi elezione, quindi, anche per questa ragione si deve cooperare con lui per portare il paese arabo fuori dalla guerra.

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Nell'articolo pubblicato sulla rivista statunitense 'The National Interest', si sottolinea che la pace in Siria può essere facilmente raggiunta se gli Stati Uniti e altri paesi coinvolti negli affari siriani collaborino con il presidente siriano Bashar al-Assad, che "sta rafforzando il suo controllo sulla maggior parte del territorio della Siria".
 
La rivista invita gli Stati Uniti e gli altri paesi coinvolti nel conflitto a lavorare per porre fine alle sofferenze dei siriani, il che significa "tagliare il sostegno all'opposizione in Siria e lavorare con Assad".
 
Nell'analisi, firmata da John Muller, Professore di scienze politiche presso la 'Ohio State University' si avverte che i curdi supportati dagli Stati Uniti e alcuni elementi dei gruppi armati cercheranno di controllare alcuni piccoli pezzi nel paese arabo e questa situazione potrebbe continuare per anni, mentre continuano gli sforzi negoziali. Tuttavia, la grande maggioranza del paese gode ora della pace e, in questo modo, un gran numero di rifugiati sta tornando in Siria e inizia a partecipare alla ricostruzione del paese.
 
Muller spiega che quasi tutti i siriani preferiscono rimanere nelle zone controllate dal governo siriano. Ricorda, in questo senso, che i due terzi dei civili che avevano lasciato Aleppo si sono rifugiati nelle zone sotto il controllo del governo.
 
I dati attuali suggeriscono che Assad assicurerebbe più del 70% dei voti in tutte le elezioni. La sua figura rappresenta quella di uno Stato che ha lavorato per anni e, soprattutto, stabilità. La sua caduta porterebbe la Siria a una situazione simile a quella della Libia, secondo molti siriani.
 
L'analista sulle questioni del Medio Oriente e l'ex vicepresidente del Consiglio di intelligence nazionale della CIA, Graham Fuller, in un articolo del 29 giugno 2014 pubblicato su 'Huffington Post' consigliò che era "giunto il momento di leccarsi le ferite, ammettere il fallimento e consentire, se non aiutare, Assad a porre fine alla guerra in Siria rapidamente."
 

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