Venezuela: scontri presso l'Assemblea Nazionale. Militanti chavisti denunciano aggressione
Il presidente Maduro ha condannato le violenze e ordinato immediate indagini
Da Caracas giungono notizie di scontri presso la sede dell’Assemblea Nazionale dove il popolo chavista è mobilitato per accompagnare il vicepresidente Tareck El Aissami, in occasione della tradizionale cerimonia che prevede la lettura dell’atto di indipendenza del Venezuela. Secondo le prime informazioni, si registrano feriti tra manifestanti e deputati.
Dip.@ArmandoArmas y funcionarios de seguridad AN resultan heridos durante hechos violentos en el interior del Palacio Federal Legislativo. pic.twitter.com/6rM00261gX
— Asamblea Nacional (@AsambleaVE) 5 luglio 2017
Il presidente Nicolas Maduro ha immediatamente condannato ogni forma di violenza. «Io non sarò complice di fatti violenti. Si apra un’indagine e sia fatta giustizia», ha affermato il capo dello Stato invitando al contempo l’opposizione a fermare le violenze che da oltre tre mesi insanguinano il paese. Il Difensore del Popolo, Tarek William Saab, ha reso noto che sono state avviate immediatamente indagini per appurare fatti e responsabilità. «I colpevoli saranno puniti in maniera esemplare», ha spiegato.
@NicolasMaduro condena hechos violencia alrededores Asamblea Nacional. Ordena investigar: ¨Yo no voy a ser complice de hechos de violencia¨ pic.twitter.com/BxzfOUSIdg
— Rolando Segura (@rolandoteleSUR) 5 luglio 2017
2) @Defensoria_Vzla ha solicitado formalmente a las autoridades competentes abrir una exhaustiva investigación d la cual participaremos
— Tarek William Saab (@TarekWiliamSaab) 5 luglio 2017
I militanti chavisti accorsi presso l’Assemblea Nazionale avevano intenzione, inoltre, di consegnare una petizione a Julio Borges - presidente dell’Assemblea Nazionale e dirigente dell’opposizione - per chiedere la cessazione immediata della violenza terrorista di matrice golpista che tiene ostaggio il paese sudamericano da oltre tre mesi. Denunciano di essere stati colpiti di sorpresa da un’aggressione che ha provocato vari feriti.
Este es José Ramos. Estuvo dentro de la Asamblea Nacional cuando ocurrieron los hechos de violencia. Aquí, su testimonio #5julio #Venezuela. pic.twitter.com/LXhz6xL6KZ
— Érika Ortega Sanoja (@ErikaOSanoja) 5 luglio 2017
Testimonios del pueblo humilde en la AN esto fue lo que sucedió @dcabellor @NicolasMaduro @VillegasPoljak @TareckPSUV pic.twitter.com/wtxJ90f4Da
— oswaldo rivero (@mangozurda) 5 luglio 2017
Escoltas de diputados de derecha agreden a manifestantes chavistas en las inmediaciones de la Asamblea Nacional pic.twitter.com/Jq9tBOq2tv
— Con el Mazo Dando (@ConElMazoDando) 5 luglio 2017
Estos testimonios no lo mostrarán los medios internacionales pic.twitter.com/vUmEyZSyYJ
— oswaldo rivero (@mangozurda) 5 luglio 2017
Ellos querían plantón y el PUEBLO CHAVISTA vino al Palacio Legislativo a demostrarles lo que es una VERDADERA MANIFESTACIÓN POPULAR. #5jul pic.twitter.com/jCDIdAZCJy
— ? Orlenys ? (@OrlenysOV) 5 luglio 2017
Intanto, mentre le notizie che giungono da Caracas sono ancora frammentarie, i fake media italiani hanno già sentenziato: i militanti chavisti hanno assaltato il Parlamento. All’opera vi sarebbero ancora una volta i fantomatici ‘collettivi’ che seminano il panico. Si tratta degli stessi media che da tre mesi occultano la violenza terrorista scatenata dall’opposizione. Una violenza che ha provocato linciaggi e omicidi brutali come quello del giovane Orlando Figuera, arso vivo per il solo fatto di essere nero e chavista.
Tra i fake media spicca ‘Repubblica’ che propone un filmato titolando: ‘Caracas, l’esplosione e poi il panico: l’assalto dei militanti chavisti al parlamento’. Interessante è notare la fonte indicata: caraotadigital.net. Un portale indicato da una circostanziata inchiesta condotta da Mision Verdad - da noi tradotta in italiano - come fonte primaria di fake news provenienti dal Venezuela rilanciate in maniera acritica dal circuito mainstream, oltre che beneficiario di cospicui finanziamenti da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America.