Francia, Dall'Ue: "il jobs act è indispensabile". Avete capito chi è il mandante di Hollande?

Francia, Dall'Ue: "il jobs act è indispensabile". Avete capito chi è il mandante di Hollande?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Giorgio Cremaschi

Alla fine parla il mandante del Jobs Act di Hollande: la Ue chiama il governo francese a non cambiare la legge infame. Mentre il popolo è in rivolta, ci sono ancora dubbi che l'Unione Europea sia oggi il primo nemico dei diritti sociali e del lavorro, della stessa democrazia? Bisogna uscirne e romperal, la vera solidaretà con la grande lotta dei lavoratori francesi è combattere ognuno lo stesso nemico in casa propria, con Brexit, Italexit, Euroexit.

Dall'Huffington Post

La riforma del lavoro tiene la Francia in fibrillazione. Dopo l'annuncio dell'adesione allo sciopero anche da parte delle centrali nucleari continuano le manifestazioni a Parigi e dintorni, dove almeno 5 raffinerie su 8 sono bloccate o funzionano a scartamento ridotto, 4 mila pompe di benzina, 1 su 5, sono a secco, nonostante il ricorso alle riserve strategiche nazionali. E poi: scioperi dei treni e dei trasporti, perturbazioni attese nei porti e nelle centrali elettriche e nucleari. Tuttavia, riporta l'Afp, il premier Manuel Valls ha annunciato ai media francesi che è il governo si dice disposto a "modifiche" al testo della riforma del lavoro escludendo tuttavia "cambiamenti del quadro" o un ritiro del provvedimento: "Ci possono essere ancora aggiustamenti, dei miglioramenti", ha detto il premier. Un passo indietro rispetto a ieri: lo stesso Valls infatti aveva duramente criticato i sindacati che da giorni protestano contro il Jobs Act francese, affermando che non solo loro "a fare le leggi nel nostro Paese" e chiudendo a ogni ipotesi di modifiche in particolare all'articolo due, quello più controverso.

 
Valls ha poi definito "irresponsabile" l'azione della Cgt, il principale sindacato francese alla guida delle proteste, garantendo che il governo continuerà nelle opere di sgombero delle istallazioni petrolifere e industriali bloccate dalle proteste. Alla domanda se si potrà ricorrere a misure di precettazione in caso di forza maggiore, il primo ministro ha spiegato che "tutte le possibilità sono sul tavolo". Valls ha poi ammesso che "tra il 20 e 30% dei benzinai sono chiusi o in difficoltà" a causa dei blocchi alle raffinerie, e che a soffrire di questa situazione "sono i francesi". Se questa situazione continuerà, ha aggiunto, "potrebbe pesare sull'economia francese".
 
Ma l'appello ad andare avanti sulla strada della riforma arriva anche dall'Europa: la nuova disciplina del lavoro è "indispensabile", ha detto il commissario e agli affari economici, Pierre Moscovici. "I paesi che hanno fatto una riforma del mercato del lavoro - dice - con la quale agevolare l'ingresso nel mercato e consentire un'uscita in sicurezza sono quelli che sono riusciti ad abbassare la disoccupazione". "Quelli che non l'hanno fatta - aggiunge - sono i paesi che hanno prestazioni meno buone. La Francia è il 21esimo paese su 28 da questo punto di vista e questa non è una cosa di cui possiamo vantarci: lo dico senza pronunciarmi su questa riforma e senza entrare nel dibattito interno".

[...]

Ai microfoni di RMC, Duseux ha parlato di "situazione tesa" alla quale "contribuiscono anche i consumatori". I quali, presi dal panico di restare a secco, hanno aumentato i consumi medi di tre-cinque volte. Attualmente un benzinaio su tre deplora una penuria parziale o totale, incluso a Parigi, dove c'è chi è rimasto anche un'ora in fila per fare il pieno. Al caos benzina si aggiunge anche lo sciopero di due giorni indetto dai ferrovieri della SNCF, che incroceranno le braccia anche dal 31 maggio. Atteso invece per il 2 giugno lo sciopero "illimitato" di metro e bus parigini (RATP), a cui seguirà dal giorno dopo quello dell'aviazione civile. Il tutto a pochi giorni dal fischio d'inizio dell'Euro 2016.


 

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein? di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Le "non persone" di Gaza di Paolo Desogus Le "non persone" di Gaza

Le "non persone" di Gaza

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez di Fabrizio Verde Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez di Geraldina Colotti Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn di Giorgio Cremaschi Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio di Marinella Mondaini Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

La mannaia dell'austerity di Giuseppe Giannini La mannaia dell'austerity

La mannaia dell'austerity

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin di Antonio Di Siena Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura di Michelangelo Severgnini 20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’  di Andrea Puccio LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute di Giuseppe Masala La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa" di Paolo Arigotti La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"? di Michele Blanco Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

 Gaza. La scorta mediatica  Gaza. La scorta mediatica

Gaza. La scorta mediatica

Il Moribondo contro il Nascente Il Moribondo contro il Nascente

Il Moribondo contro il Nascente

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti