La Russia sta creando un fondo da 100 miliardi di dollari alternativo al FMI

La Russia sta creando un fondo da 100 miliardi di dollari alternativo al FMI

"Le conseguenze di questa tendenza sono enormi e ci sarà un brusco risveglio per coloro che non prestano attenzione”.

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Il presidente russo Vladimir Putin ha ratificato sabato un accordo per costituire formalmente il fondo di riserva dei Brics - Russia, Cina, Brasile, India e Sud Africa. Lo riporta AFP.
 
Mosca contribuirà con 18 milioni di dollari al fondo che nelle intenzioni dei paesi che hanno ratificato l'accordo a Fortaleza nel luglio dell'anno scorso offrirà un modello alternativo al Fondo Monetario Internazionale. Pechino sarà il principale contributore e verserà dei 100 miliardi complessivi una cifra vicina ai 41 miliardi di dollari nei prossimi mesi.
 
Nel piano dei 5 paesi, così come conrdato in Brasile lo scorso luglio, vi è anche l'intenzione di creare una banca internazionale con base a Shanghai che sfidi il Washington Consensu così come emerso a Bretton Woods dopo la seconda guerra mondiale. “ L'accordo sulla creazione di un fondo di riserva comune per i paesi Brics è stato ratificato", si legge in un documento dal Cremlino citato dall'agenzia russa RIA Novosti. Il fondo serve a proteggere i Brics contro “le pressioni di liquidità di breve periodo” e promuovere maggiore coperazione tra i cinque paesi membri. 
 
Una recente analisi di Simon Black vi offre la migliore fotografia possibile del cambiamento epocale in corso nel sistema finanziario internazionale: 
 
“Negli ultimi 43 anni, gli Stati Uniti hanno continuato a stampare, svalutare e amministrare male il dollaro. Nel corso degli anni hanno dato vita a bolle epiche e shock finanziari. Hanno raggiunto livelli di deficit e di debito mai visti nella storia del mondo. Hanno combattuto guerre inutili. Hanno spiato i loro alleati. Si sono intromessi negli affari delle altre nazioni. E non hanno dimostrato nessuna volontà o capacità di migliorare. In poche parole, le altre nazioni sono stufe. Stufe, davvero. E non solo a parole. La Banca centrale della Cina ha ratificato un accordo con Londra per la conversione yuan/sterlina e le banche centrali di Francia e Lussemburgo hanno firmato accordi per la compensazione e il regolamento delle operazioni in renminbi. Numerose aziende occidentali (come i McDonalds) emettono già obbligazioni denominate in renminbi. E anche il governo provinciale della British Columbia ha emesso un prestito obbligazionario in renminbi all'inizio di quest'anno. E 'stato un enorme cinque volte l'ammontare offerto. Nei prossimi 2-3 anni inizieremo ad assistere a commerci denominati in renminbi. Oggi, per esempio, una transazione tra un commerciante del Paraguay e una società in Angola sarà probabilmente condotta in dollari USA. Presto inizieremo a vedere questa transazione effettuata in renminbi. E quando accadrà, equivarrà alla fine del dollaro. Poco dopo, i governi nazionali dei paesi occidentali potranno emettere obbligazioni in renminbi (forse la Grecia o il Portogallo saranno i primi a farlo). E alla fine, anche il governo americano farà lo stesso.
 
Oggi, 70 anni dopo Bretton Woods, i leader di Cina, Russia, India, Brasile, Sudafrica, e diverse altre nazioni, a Fortaleza, in Brasile, hanno creato una nuova Banca per lo sviluppo che sfiderà la Banca Mondiale controllata dagli Usa. Questo è un passo importante in una tendenza evidente verso un nuovo sistema finanziario. E' un mondo diverso. Tutti se ne rendono conto, tranne il governo degli Stati Uniti, che ancora vive nel passato, dove sono i numeri uno e sono pronti a rispondere a tutti i colpi. Le conseguenze di questa tendenza sono enormi, e ci sarà un brusco risveglio per coloro che non prestano attenzione”.

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