Brexit condizione necessaria per un futuro governo di sinistra

Il parlamentare inglese del Labour Party, Graham Stringer, sostiene le ragioni della Brexit e spiega perché l'Unione Europea è incompatibile con le politiche progressiste

3103
Brexit condizione necessaria per un futuro governo di sinistra



Chi desidera un governo genuinamente di sinistra deve votare Leave, ossia per la cosiddetta Brexit. Questa l’opinione del parlamentare inglese del Labour Party, Graham Stringer, che come tante organizzazioni e personalità della sinistra britannica sostiene le ragione dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

 

Secondo Stringer la permanenza del Regno Unito in questa Unione Europea sarebbe un grosso ostacolo per la formazione di un governo progressista, ragion per cui «se vogliamo davvero un futuro progressista per il Regno Unito, dobbiamo collettivamente e insieme votare per il Leave». 

 

Il parlamentare britannico denuncia la reale natura dell’Unione Europa, che è ben differente da come la descrivono i media mainstream: «A dispetto di quanto ascoltiamo, l’Unione Europa non è un’organizzazione progressista. Si tratta di un club progettato e gestito da élite politiche non elette che non possiamo rimuovere. Opera in favore delle grandi multinazionali e non dei popoli. Si basa sull’ideologia economica neoliberista che richiede obbedienza verso le esigenze di una moneta unica, a scapito delle condizioni sociali locali». 

 

Dopo aver spiegato in maniera concisa ma efficace la natura dell’Unione Europea, Graham Stringer, spiega perché la permanenza sarebbe un grosso limite per un eventuale futuro governo laburista: «L’UE è un male per i lavoratori e per un futuro governo laburista. Se restiamo in Europa, un futuro Primo Ministro del Labour dovrebbe dimenticare di poter realizzare i progetti di rinazionalizzazione delle ferrovie e della Royal Mail, così come di fissare un limite ai prezzi dell’energia. Queste azioni sono considerate pratiche illegali dalle leggi comunitarie, e nei fatti, l’UE sta portando avanti in questo momento politiche volte a imporre la privatizzazione delle ferrovie, simili a quelle dei Tory».

 

«L’Unione Europea penalizza l’industria pesante e la produzione, gli operai e la classe lavoratrice, in favore del comparto dei servizi e del settore finanziario. La recente crisi di Tata Steel ha mostrato la nostra impossibilità di fornire supporto alla nostra base industriale. Il governo non è potuto intervenire per offrire un adeguato sostegno finanziario al fine di nazionalizzare la società. Se avesse provato a farlo, sarebbe stato sanzionato e multato dalla UE». 

 

Le conclusioni sono ovvie, «l’Unione Europea non può essere riformata». L’invito è guardare a quanto accaduto in Grecia, dove «un governo di sinistra democraticamente eletto è stato costretto a piegarsi alla volontà di Bruxelles e dell’Unione Europea. Invece di implementare politiche che avrebbero potuto aiutare il popolo, è stato costretto a imporre tagli drastici e austerità al paese». 

 

«Se rimaniamo nell’Unione Europa - spiega Stringer - il prossimo governo laburista avrà le mani legate dietro la schiena», quindi per il parlamentare schierato su posizioni opposte rispetto alla maggioranza del suo partito, questo è «il momento di affrontare i fatti e votare per lasciare l’Unione Europa. Il Labour deve ritornare alle proprie radici e propugnare politiche democratiche e progressiste che proteggano i lavoratori e ci diano la possibilità di lavorare per un cambiamento reale».  

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo   Una finestra aperta L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti