L'Ue è responsabile della crisi in Ucraina. Gerhard Schroeder
Nel referendum di ieri, le regioni ucraine di Donetsk e Lugansk hanno scelto l'indipendenza
“Mosca rispetterà la decisione della popolazione ucraina di Donetsk e Lugansk” ha fatto sapere il Cremlino il giorno dopo il referendum separatista organizzato dai filorussi per l'11 maggio sullo status delle due regioni dell'Ucraina sud-orientale.
Secondo i primi dati, che saranno ufficializzati solo nel pomeriggio, nell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk l’89,07% ha votato a favore dell’indipendenza , mentre il 10,19% si e’ dichiarato contrario.
"L'approvazione del quesito sull'indipendenza della regione di Donetsk non porterà subito a tentativi di distacco dall'Ucraina. Lo status della regione sarà discusso in seguito, includendo la possibilità di una secessione dall'Ucraina", ha dichiarato il capo della commissione elettorale locale, Roman Lyagin. "Vogliamo solo affermare il nostro diritto di autodeterminazione".
Il presidente francese Francois Hollande, nell’esprimere la posizione dell’Occidente, ha definito il voto "nullo e non valido". Duro il commento del Ministero degli Esteri ucraino. "Il referendum dell'11 maggio, ispirato, organizzato e finanziato dal Cremlino, è giuridicamente nullo e non avrà alcuna conseguenza giuridica per l'integrità territoriale dell'Ucraina. Gli organizzatori di questa farsa criminale hanno violato la Costituzione e le leggi ucraine"
Ancora una volta fuori dal coro, Gerhard Schroeder l'ex cancelliere socialdemocratico tedesco che dalle colonne del Welt am Sonntag ha invece accusato l’Unione europea di essere responsabile della crisi in Ucraina. “Sono stati commessi errori da tutte le parti”, ha spiegato Schroeder, “ma l'errore fondamentale è stato puntare a un trattato d'associazione unilaterale con Kiev senza coinvolgere la Russia. Sarebbe servito un parallelo accordo con la Russia.”
“L'errore di partenza è stato nell'imporre a Kiev l'alternativa fra trattato di associazione con l'Ue e unione doganale con la Russia, ignorando che l'Ucraina è un Paese profondamente diviso a livello culturale" e che "la gente del sud e dell'est del Paese è orientata più verso la Russia" che verso l'Europa.
Sull'annessione della Crimea da parte di Mosca, Schroeder ha commentato che sebbene “il ricongiungimento della Crimea sia contestato sul piano del diritto internazionale è ormai una realtà".