JIHADISTI, L'OCCIDENTE E LE BOMBE DI BRUXELLES


di Federico Pieraccini


I governi europei e quello Americano hanno inviato per anni jihadisti provenienti dai 4 angoli del pianeta in Medio Oriente. Un reclutamento internazionale senza sosta di estremisti da paesi come Turchia, Arabia Saudita, Giordania e Qatar.


Per quanto possa sembrare difficile da credere, i governi occidentali hanno adottato questa strategia consapevoli dei rischi, ma con l'obiettivo preciso di disintegrare le società civili e lo stato sovrano di paesi come Iraq, Libia e Siria.


I jihadisti sono stati a loro volta ingannati nel credere che con la scusa di combattere Assad, Gheddafi e chissà quanti altri, avrebbero avuto la possibilità di creare il loro ambito califfato (anti)islamico, ispirato dai principi disumani del Wahhabismo saudita.


Il sogno wahabita di IS/AlNusra è terminato nel momento in cui Russia Iran e Siria hanno iniziato a coordinarsi seriamente ripulendo vaste zone infestate dai terroristi. I governi occidentali, messi alle strette dai media non mainstream (RT, TeleSur, CCTV, PressTV) hanno dovuto ammettere come i jihadisti sostenuti fossero tutt'altro che "ribelli moderati".


Il passo deciso l'ha compiuto la diplomazia Russa, unita alla potenza militare dimostrata in Siria, che ha avuto gioco facile nel far etichettare come terroristi, i gruppi precedentemente considerati "moderati" e finanziati apertamente da Turchi e Sauditi.


Una volta chiamato il bluff, l'isteria di Riad e Ankara ha raggiunto il punto di non ritorno con l'ipotesi farsesca di un'invasione di terra in Siria per sostenere direttamente i terroristi di IS/AlNusra.


Come già ribadito in passato, una minaccia irrealizzabile. Al contrario la tecnica preferita di queste nazioni sponsor del terrore, resta quella del terrorismo jihadista. Kamikaze si fanno esplodere con l'intenzione di provocare danni e destabilizzare i paesi che secondo loro li hanno "traditi" non sostenendoli fino in fondo contro Russi, Iraniani e Siriani.

I veri burattini restano nella penombra, risiedono in Turchia e in Arabia Saudita e sicuramente hanno avuto gioco facile nel far convergere sull'Europa la furia jihadista.


Siamo di fronte ai tipici effetti collaterali, scatenati per molteplici fini. Nei prossimi giorni, in base alle mosse dei vari governi, europei, medio orientali e oltre oceano capiremo meglio l'obiettivo di questa ennesima destabilizzazione.

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