Afghanistan, incriminato formalmente il marine che avrebbe ucciso 16 civili
Al sergente Stephen Bales, il marine americano che in preda ad un raptus omicida avrebbe ucciso 17 civili afghani, venerdì gli sono stati formalmente addebitati i seguenti capi di imputazione: 17 omicidi "con premeditazione" e sei aggressioni e tentato omicidio in relazione, così riferiscono le fonti ufficiali. Discordanze tra le autorità afghane e quelle americane sul numero delle persone uccise dal momento che Kabul parla di 16 civili mentre Washington ne conterebbe 17. Il sergente Bales era alla sua quarta missione all’estero, tre erano state quelle in Iraq e l’ultima appunto in Afghanistan. Il legale del militare ha affermato che il suo assistito non ricorderebbe nulla dell’accaduto e avrebbe problemi mentali anche legati ad una concussione non curata in un operazione di pattugliamento nella sua penultima missione. Il governo afghano ha commentato lo sviluppo dell’accaduto chiedendo che giustizia sia fatta celermente. Kabul avrebbe voluto che il militare venisse giudicato da una corte afghana ma le autorità statunitensi hanno ricordato l’accordo firmato da Karzai che prevede che i militari dell’Isaf che si macchino di delitti in Afghanistan vengano giudicati dalla magistratura del proprio paese. Il sergente Bales rischia la corte marziale.