Al sindaco di Crema che si domanda: "Cosa siamo diventati?"

10009
Al sindaco di Crema che si domanda: "Cosa siamo diventati?"


di Francesco Erspamer*

“Cosa siamo diventati?”, ha domandato o si è domandata in un post la sindaca di Crema commentando il comportamento di una ventina di suoi concittadini, i quali nel vedere una donna darsi fuoco, invece di correre a prendere un asciugamano o un estintore o un secchio d’acqua per provare a salvarla, o magari restare paralizzati dall’orrore, si sono affrettati a raggiungere il loro iPhone o Samsung e si sono messi a riprendere la scena, cinicamente. Coglioni incapaci di altre esperienze che quelle mediatiche, stronzi che alla realtà preferiscono la virtualità: e non mi frega niente che siano così per arroganza o fragilità, per ignoranza o abitudine. 


Il punto è che non “siamo” affatto diventati così. Io non sono così, i miei figli non sono così, parecchi dei miei amici, conoscenti e studenti non sono così. Non solo nel senso che saremmo intervenuti, ma che mai ci sarebbe venuto in mente di mettere mano al telefonino; perché non siamo drogati di nuove tecnologie, come molti giornalisti e intellettuali sul libro paga delle multinazionali, o semplicemente bisognosi di sentirsi alla moda, vorrebbero farci credere. Vogliono farci credere che ciò che arriva da Silicon Valley sia un “destino manifesto” (è il modus operandi del capitalismo: trasformare i propri abusi in una necessità storica): invece è una scelta e come tutte le scelte comporta responsabilità. Che le si compia per guadagnarci o le si subisca, chi le fa dovrà renderne conto, personalmente e collettivamente.


Molti giovani stanno diventando così, coglioni e stronzi, con l’approvazione o passiva condiscendenza di genitori terrorizzati solo dall’idea di poter essere accusati del crimine di cui avevano accusato i loro genitori, ossia di essere inattuali. È il grande successo del sistema liberista: l’appiattimento sull’attualità, sull’ultima novità, senza alcuna memoria, senza alcun termine di paragone, schiavi dei propri bisogni immediati, quasi tutti peraltro immaginari e indotti dalla pubblicità. Una regressione a uno stadio precedente la civiltà – peggio che bestie perché gli animali obbediscono a istinti di lunga durata, garantiti dal tempo, mentre i consumisti trasformano in assoluti le meschine esigenze individuali del momento.
No, io non sono come loro e so che tanti sono come me. Però è inutile illudersi: ragionare con gli stronzi è impossibile e ricondurli alla civiltà sarà molto difficile. Occorrerà provarci, prima che diventino troppi; altrimenti si rischia uno scontro frontale, un bagno di sangue, una spaventosa guerra fra gli individualisti e coloro che invece credono nella società e dunque nella preminenza della collettività, dello Stato, del bene comune, sulle paranoie e avidità private. Meglio essere vigilanti e pronti: loro non hanno scrupoli, solo pulsioni.

*Professore alla Harvard Univerity

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo di Michelangelo Severgnini Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'inutile alleanza di Michele Blanco L'inutile alleanza

L'inutile alleanza

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti