Alberto Bradanini - Le menzogne fabbricate dalla CIA sono come i rotoli di carta igienica

Senza nessuna prova e sulla base di pure illazioni, Canberra ha dichiarato l'ambasciatore iraniano persona non grata e inserito il Corpo Iraniano dei Guardiani della Rivoluzione (CIGR) tra i gruppi terroristici

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Alberto Bradanini - Le menzogne fabbricate dalla CIA sono come i rotoli di carta igienica

 

di Alberto Bradanini*

27 agosto 2025

 

Le menzogne fabbricate a tavolino dagli agenti della Cia e fatte digerire dai governi sottomessi, come quello australiano in questo caso, sono come i rotoli di carta igienica, non finiscono mai.

La comunità internazionale non conoscerà mai la pace se il pianeta (ma il compito spetta soprattutto al popolo statunitense, anch’esso oppresso e vilipeso come tutti) non riuscirà a liberarsi di quel tumore metastatizzato rappresentato dalle 17 agenzie americane d’intelligence[1], così chiamate, sebbene si tratti di organizzazioni di stampo mafioso che operano nell’ombra con l’incarico di organizzare omicidi, massacri, rivolte e conflitti armati, a beneficio dell’impero egemone, nei quattro angoli del mondo.

Tra i tanti misfatti e menzogne che la cronaca funesta ci rimbalza ogni giorno (i crimini più riprovevoli commessi da lorsignori restano sepolti per sempre, a tutela delle nefandezze di quella meraviglia di democrazia chiamata Stati Uniti d’America!) la penna coraggiosa dell’australiana Caitlin Johnstone[2] ci segnala oggi le accuse che il governo del suo paese, guidato dal laburista Anthony Albanese, ha mosso al governo iraniano, vale a dire aver orchestrare due attacchi antisemiti al fine di minare la coesione sociale in Australia e seminarvi la discordia: il 10 ottobre e 6 dicembre 2024, infatti, due incendi dolosi avevano danneggiato la sinagoga Adass Israel e la Lewis Continental Kitchen (senza provocare né morti, né feriti).

Per tale ragione, Canberra ha dichiarato l'ambasciatore iraniano persona non grata e inserito il Corpo Iraniano dei Guardiani della Rivoluzione (CIGR) tra i gruppi terroristici. Albanese ha affermato che l'Iran avrebbe fatto uso di una complessa rete di agenti locali, secondo l'agenzia d’intelligence ASIO[3], nota per la sua elevata attendibilità (ci mancherebbe altro!), simile a quella di alto contenuto morale del criminale B. Netanyahu, quando si dilunga sulle meraviglie che il suo esercito di squilibrati riserva agli abitanti di Gaza.

Come di consueto nei paesi della galassia coloniale americana (Europa, propaggini asiatiche, Giappone e Corea del Sud, e anglosfera, tra cui il paese in questione) a sostegno di tali insinuazioni non è stato fornito nemmeno uno straccio di prova, forse nella presunzione che dopo l’upgrading di credibilità raggiunto dalle agenzie di intelligence del cosiddetto mondo libero con l’invasione dell'Iraq, la richiesta di produrre evidenze a sostegno di accuse infamanti deve considerarsi un insulto alla reputazione di cotante angeliche confraternite.

La stampa di Murdoch afferma che si tratta di una rivelazione bomba, in sostanza di un fatto accertato, mentre l'emittente pubblica ABC dichiara (tale Laura Tingle) che gli attacchi antisemiti iraniani mostrano che i tentacoli dell'IRGC hanno raggiunto persino l'Australia[4]. Ora, qualsiasi studente di scuola media inferiore capisce che chiamare rivelazione una mera affermazione costituisce un affronto alla logica oltre che un atto di corruzione morale, specie quando si ha a che fare con media, governi e politica internazionale. Di tutta evidenza, la pratica di digerire i rospi delle menzogne fabbricate da individui abbietti inibisce ogni capacità reattiva di popolazioni in via di decadimento cerebrale e di allontanamento da ogni residuo di resipiscenza morale.

Il governo israeliano - sembra incredibile ma si tratta proprio del governo israeliano, lo stesso che ha massacrato oltre 60.000 palestinesi (il numero reale è invero superiore a 150.000!), che ha provocato la morte per fame di migliaia di donne e bambini, i cui cecchini ogni giorno uccidono a Gaza giornalisti, medici e paramedici, operatori sociali e altri colpevoli sono di essere in vita, lo stesso governo guidato da criminali ricercati dalla giustizia internazionale – sì proprio quel governo lì, rivendica ora il merito di aver convinto Antony Albanese ad adottare le menzionate decisioni. B. Netanyahu in persona, con il suo sguardo nobilmente luciferino, aveva espresso nei giorni scorsi le sue rimostranze per l’inazione (fino a ieri) del governo di Canberra davanti ai crimini commessi dall’ambasciatore iraniano. Che svergognato!

Le domande che Caitlin Johnstone pone pubblicamente al figlio di un cittadino di Barletta (il padre di Albanese veniva da lì) sono le seguenti: dove sono le prove, perché non ci mostra le prove di quanto afferma? Quali sono i benefici che l'Iran raccoglierebbe organizzando attacchi contro la comunità ebraica d’Australia o minando la coesione sociale e seminare discordia in Australia (sic!)? Egregio Antony Albanese, potrebbe illustrarci, per gentile concessione al principio di logica, in quale misteriosa maniera i presunti atti antisemiti da parte di Teheran farebbero avanzare gli interessi iraniani più di quelli di qualche altro stato, quale ad esempio Israele (un nome che viene in mente così, un po’ a caso)? Sarebbe inoltre pregevole conoscere, se del caso, quali agenzie d’intelligence straniere abbiano prestato sostegno all'ASIO nel raccogliere le informazioni che proverebbero il coinvolgimento iraniano in questi eventi (a noi ne vengono in mente due, Cia e Mossad, ma qualcuno potrebbe aggiungervi l’Mi6. Infine, signor Primo Ministro, sarebbe mai possibile acquisire i nomi delle persone facenti parte della complessa rete di proxy che avrebbe portato a termini i due attacchi e che secondo l'ASIO sarebbero riconducibili a Teheran?

Di tutta evidenza, a queste domande nessun A. Albanese avrà il coraggio di rispondere con serietà. Non è un caso che a presentare le cosiddette prove contro il governo iraniano siano stati i servizi d’intelligence, che non sono tenuti a produrre alcuna prova, invece che la polizia o qualche giornalista investigativo (quest'ultima categoria, invero, in via di estinzione) che sarebbero tenuti a parlare con cognizione di causa.

Secondo alcuni, l’espulsione dell’ambasciatore iraniano abbia a che fare con le pressioni di Benjamin Netanyahu per far luce su tali incidenti antisemiti, o magari con la necessità di bilanciare la rabbia del popolo australiano contro le atrocità israeliane a Gaza, ma tale ipotesi non verrà di certo in mente al Primo Ministro in questione. Resta incomprensibile che mentre il capo della diplomazia iraniana a Canberra viene accusato senza prove di essere responsabile di due episodi dove non v’è stata alcuna vittima (nemmeno un graffio), si lasci però al suo posto l’ambasciatore di un governo il cui esercito di psicopatici sta portando a termine lo sterminio dei palestinesi, per di più davanti al mondo intero, crimini le cui evidenze riempiono ormai le sale dei tribunali della Via Lattea.

Egr. Antony Albanese, per rinfrescarsi la memoria, le suggerirei di passare in rassegna quel che succede ancora oggi in Palestina, Libano, Siria, l’attacco militare di Israele all’Iran (che ha fatto strame della Carta delle nazioni Unite), gli omicidi mirati di scienziati, di vertici militari, l’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco (aprile 2024), le falsificazioni e omissioni della tragedia palestinese - che continuano da 80 anni! -, così plateali ché prenderli in considerazione anche solo per smentirli ci farebbe passare per deficienti. Il governo australiano, come del resto quelli delle colonie europee su altri fronti, deve essere convinto dell’idiozia congenita della maggioranza degli abitanti del suo paese, o di qualche particolare malattia mentale, disabilità intellettiva o alterazione di coscienza chimicamente indotta.

In conclusione, secondo la Macchina della Verità gli iraniani avrebbero orchestrato questi attacchi antisemiti contro i propri interessi per fare un favore a Israele, così come in Ucraina - mutatis mutandis - i russi avrebbero bombardato le centrali nucleari che controllano, fatto saltare in aria il gasdotto del Baltico di cui sono co-proprietari, sacrificato milioni di soldati al fronte, perso la guerra o quasi, mentre la loro economia starebbe andando in pezzi.

Ogniqualvolta il potere presenta affermazioni incendiarie prive di riscontro – e oggi ciò avviene più che mai, poiché il distacco dal popolo è ormai palpabile - occorre attenersi alla massima latina: quod gratis asseritur, gratis negatur, vale a dire ciò che è affermato senza prove deve essere respinto senza prove. Punto.

La corrotta oligarchia che ci domina sta perdendo pezzi, milioni di cittadini si stanno svegliando e non credono più a quanto sentono o leggono, ma cercano altrove la strada verso la verità, ciascuno come può, a tentoni o con chiarezza d’intenti.

Per finire, dunque, signori maggiordomi, sì proprio voi che indossate la livrea dei giorni di festa come una seconda pelle per meglio servire coloro che vi riempiono di denari, onori e carriere, fate ben attenzione. Quando l’oppressione sociale e il dispregio dell’etica della convivenza supera la soglia critica, anche un popolo assonnato trova il coraggio di reagire, in Australia, in Europa e ovunque. Sappiamo anche che non siete sprovveduti e tenete sguainate le spade. Anche noi, tuttavia, abbiamo lo sguardo fiero e gli occhi aperti.

[1] 1. Office of the Director of National Intelligence; 2. Central Intelligence Agency, Cia; 3. National Security Agency, Nsa; 4. Defense Intelligence Agency, Dia; 5. Federal Bureau of Investigation, Fbi; 6. Department of State – Bureau of Intelligence and Research; 7. Department of Homeland Security – Office of Intelligence and Analysis; 8. Drug Enforcement Administration – Office of National Security Intelligence; 9. Department of the Treasury – Office of Intelligence and Analysis; 10. Department of Energy – Office of Intelligence and Counterintelligence; 11. National Geospatial-Intelligence Agency; 12. National Reconnaissance Office; 13. Air Force Intelligence, Surveillance and Reconnaissance; 14. Army Military Intelligence; 15. Office of Naval Intelligence; 16. Marine Corps Intelligence; 17. Coast Guard Intelligence;

[2] https://www.youtube.com/watch?v=rxmRqZh90sU

[3] Australian Security Intelligence Organization 

[4] https://www.abc.net.au/news/2025-08-26/iran-antisemitic-attacks-asio-intelligence-anthony-albanese/105698844?utm_source=substack&utm_medium=email


* Ex-diplomatico. Già Ambasciatore d’Italia in Cina (2013-15), Coordinatore del Comitato Governativo Italia-Cina (2007-09), Console Generale d’Italia a Hong Kong (1996-98), Consigliere Commerciale all’Ambasciata d’Italia a Pechino (1991-96), Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-12), attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea (Reggio Emilia, Italia). Alberto Bradanini è autore di diversi saggi e libri, tra cui “Oltre la Grande Muraglia” (2018); “Cina, l’irresistibile ascesa” (2022) e “Lo sguardo di Nenni e le sfide della Cina”

 

Alberto Bradanini

Alberto Bradanini

Alberto Bradanini è un ex-diplomatico. Tra i molti incarichi ricoperti, è stato anche Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-2012) e a Pechino (2013-2015). È attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea.

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