Almagro, da oltre un anno in missione contro la sovranità del Venezuela

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Dal 18 marzo del 2015, quando è stato eletto nuovo segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro, si è presto trasformato nello strumento più visibile di Stati Uniti e destra oligarchica del continente che chiede la destituzione del governo legittimo della Repubblica bolivariana del Venezuela.
 

Nonostante sia ex ministro di quel governo progressista di Pepe Mujica in Uruguay e nonostante la sua elezione proprio per questa fosse stata voluta dai paesi dell’Alba (Venezuela in testa), Almagro ha presto scelto la via indicata dagli Stati Uniti contro la sovranità di Caracas.
 

Il 10 novembre 2015 emergono con chiarezza le intenzioni di Almagro in una lettera di 18 pagine diretta al Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela in cui l'Almagro esprime: “Dubbi sulle garanzie del processo elettore legislativo”. 
 

Dopo che l’’11 gennaio 2016 il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) del Venezuela ha accolto la denuncia contro Julio Haron Ygarza, Nirma Guarulla e Romel Guzamana, che hanno illegalmente prestato giuramento come deputati e decretato nulli tutti gli atti emanati o che sarebbero stati emanati dall’Assemblea fino a quando questi tre cittadini, accusati di aver comprato voti, fossero rimasti in carica, Almagro si è scagliato con ferocia i poteri costituzionali del Venezuela con una lettera di accuse (che sembravano scritte da Hillary Clinton in persona) al presidente venezuelano, Nicolás Maduro, giudicando la decisione dell'istituzione venezuelana.
 

Il 5 aprile 2016, Almagro chiede al Presidente Maduro di firmare “immediatamente” una Legge illegale sull’Amnistia elaborata dal Parlamento, che avrebbe garantito l'impunità a vari cittadini già processati per gravi reati.
 

Il 28 aprile 2016, Almagro riceve una delegazione dell’opposizione venezuelana presso l’OSA, annunciando che studierà la possibilità di applicare la Carta Democratica contro il paese.

 

Su richiesta del Venezuela, il 5 maggio 2016, viene riunita una sessione straordinaria del Consiglio Permanente dell'OSA, durante la quale il ministro degli Esteri, Delcy Rodríguez, respinge le intenzioni del Segretario Generale di intervenire in Venezuela attraverso l'applicazione della Carta Democratica.
 

Il 31 maggio Luis Almagro richiede l’avvio della procedura per utilizzare la Carta Democratica contro il Venezuela. Con un atto senza precedenti, contravviene alle norme interne dell'organizzazione, che prevede che a invocarla possa essere solo la Nazione in questione.
 

L'applicazione della Carta Democratica dell'Organizzazione degli Stati Americani contro il Venezuela, sarebbe il primo passo per giustificare un intervento militare straniero, aiutando così anche i gruppi terroristici presenti nel paese sudamericano, il cui obiettivo è rovesciare il governo.
 

Luis Almagro è stato sconfitto, il 2 giugno 2016. Attraverso la risoluzione dell'Organizzazione degli Stati Americani, approvata da 34 Stati membri, l’OSA ha espresso il suo sostegno a favore del processo di dialogo tra il governo e l'opposizione.

Questo documento, a favore del dialogo, riconosce la piena sovranità del Venezuela, senza sanzioni, né minacce di alcun tipo. Una sconfitta plateale, pubblica e senza appello per l'"interventista" Almagro.
 
Ma la battaglia di Luis Almagro, pubblicamente “disconosciuto e rimproverato” da Pepe Mujica, non si è arenata, anzi. L’idea di proseguire come marionetta degli Stati Uniti e delle oligarchie del continente è ripresa già il 1° agosto 2016 quando ha pubblicamente chiesto la realizzazione del referendum revocatorio e il rilascio di Leopoldo López. Il leader del partito politico Voluntad Popular detenuto dopo che si è consegnato alla giustizia di sua propria volontà per aver guidato  “Las Guarimbas”, le proteste violente del febbraio del 2014, che hanno causato la morte di 43 persone e il ferimento di oltre 800 persone.
 
Imperterrito, poi, il 10 febbraio 2017 Almagro si è riunito con una delegazione dell’illegittima Assemblea Nazionale per continuare con le pressioni contro la democrazia venezuelana, attraverso la Carta Democratica. Come parte del suo programma di cospirazione contro la sovranità del Venezuela, arriviamo all’ultimo atto: il 20 marzo 2017, Luis Almagro ha tenuto una conferenza stampa con i membri del partito politico dell’opposizione Voluntad Popular, utilizzando le strutture dell’OSA per atti di propaganda pura in chiara e manifesta violazione delle regole più elementari dell’organizzazione.
 
Il tutto è il pretesto per riprovare laddove Almagro ha fallito a giugno. Chiedere nuovamente l’attivazione della cosiddetta Carta democratica, preludio per un intervento armato nel paese. Questa è la fase di questi giorni. L’imperialismo ha le sue regole, i suoi burattini, i suoi Almagro.

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