Assange, negato diritto di appello. WikiLeaks: estradizione negli USA "pericolosamente vicina"

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Assange, negato diritto di appello. WikiLeaks: estradizione negli USA "pericolosamente vicina"

 

Il giudice monocratico Jonathan Swift dell'Alta corte di Inghilterra e Galles ha respinto la richiesta di Julian Assange di impugnare la decisione britannica di estradarlo negli Stati Uniti per essere processato con l'accusa di spionaggio e intrusione informatica, dove rischia una condanna fino a 175 anni.

Per WikiLeaks, questa ennesima decisione avversa, rende l’estradizione di Assange negli USA "pericolosamente vicina".

È sempre doveroso ricordare che la “colpa” dell'editore e gironalista australiano è quella di aver svelato i crimini di USA e Gran Bretagna in particolare nelle guerre contro Iraq e Afghanistan.

La squadra legale di Assange ha la possibilità di presentare un ultimo ricorso nel Regno Unito e ha 5 giorni per richiedere un'udienza davanti al tribunale.

Stella Morris, moglie di Assange, continua la battaglia ed ha annunciato dal suo profli twitter quanto segue:

“Martedì della prossima settimana mio marito Julian Assange presenterà una nuova domanda d'appello all'Alta Corte. La questione passerà quindi ad una pubblica udienza davanti a 2 nuovi giudici presso l'Alta Corte e rimaniamo ottimisti sul fatto che prevarremo e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove deve affrontare accuse che potrebbero portarlo a spendere il resto del suo vita in una prigione di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni vere, che hanno rivelato crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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