Colonia Italia. Il governo Draghi dice No allo Sputnik
Dal governo sarebbe giunta una perentoria chiusura a ogni ipotesi di acquisto del vaccino Sputnik, secondo quanto riferisce l’agenzia AGI. La campagna vaccinale arranca e stenta a raggiungere ritmi serrati che il governo ipotizza per raggiungere in tempi ragionevolmente brevi l’immunità di gregge.
Quindi diversi presidenti di regione, in primis il campano De Luca che avrebbe già siglato un pre-accordo, sarebbero pronti ad approvvigionarsi con il siero russo in maniera autonoma bypassando governo italiano ed Unione Europea.
Il governo però avrebbe deciso di mettersi di traverso. Secondo quanto riferisce l’agenzia AGI, nell’odierno incontro tra i presidenti di regione, il commissario all'Emergenza Figliuolo, il capo della Protezione civile, Curcio e il governo, il ministro della Salute Roberto Speranza a nome del governo avrebbe opposto un netto no all’ipotesi di acquisto del vaccino russo.
Il governo Draghi avrebbe argomentato che l’acquisto non è possibile in quanto i vaccini non vengono acquisti nemmeno a livello nazionale dei singoli paesi, ma i contratti acquisto li sigla direttamente l’Unione Europea quindi le Regioni non possono reperire autonomamente i vaccini.
Inoltre dal governo confidano in una repentina accelerazione nella campagna vaccinale già da metà aprile quando in Italia cominceranno ad affluire le prime dosi del vaccino statunitense monodose prodotto da Johnson&Johnson. Quindi, dicono dal governo, non abbiamo bisogno dello Sputnik russo.
In realtà l’Italia così come gli altri paesi europei avrebbero bisogno del siero russo, rivelatosi efficace e sicuro. Ma evidentemente la geopolitica è più importante della salute alle nostre latitudini.