Commercio, nuove forze produttive e cooperazione: la Cina sempre più protagonista dell'economia globale

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Commercio, nuove forze produttive e cooperazione: la Cina sempre più protagonista dell'economia globale


di Fabio Massimo Parenti* - CRIONLINE


Nel 2024 il commercio estero della Cina è cresciuto del 5% su base annua, raggiungendo la cifra di 43,85 trilioni di yuan (circa 5,98 trilioni di dollari) e stabilendo un nuovo record. I dati pubblicati nel gennaio scorso dall'Amministrazione generale delle dogane (GAC) parlano chiarissimo: mentre il mondo è attraversato da conflitti, tensioni crescenti e chiusure, la Repubblica Popolare Cinese continua a cooperare con gli altri Paesi in nome di una comunità umana dal futuro condiviso. Le esportazioni e le importazioni sono cresciute del 7,1% e del 2,3%, toccando rispettivamente i 25,45 e i 18,39 trilioni di yuan. Questi valori sottolineano l'enorme contributo cinese allo sviluppo globale. E non solo perché la Cina è ormai un partner commerciale rilevante per oltre 150 economie del mondo (un insieme destinato ad espandersi sempre di più) ma anche perché la Cina ha attuato molteplici misure volte a condividere il proprio enorme mercato interno con il resto del mondo.

Alcuni esempi? Cina e Unione europea hanno mantenuto stretti legami economici e rafforzato ulteriormente i loro interessi comuni, vedendo crescere il commercio bilaterale dell'1,6%. Anche quello tra Cina e Usa è aumentato, precisamente del 4,9%, così come il volume commerciale con i Paesi partner della Belt and Road, salito del 6,4%. La Cina ha inoltre facilitato l'accesso al suo mercato per le esportazioni dei Paesi meno sviluppati. A partire dal dicembre 2024, Pechino ha concesso un trattamento tariffario zero nei confronti di questi stessi Paesi. La Repubblica Popolare Cinese, altro aspetto da evidenziare, è il primo Paese in via di sviluppo - e la principale economia globale - ad attuare un'iniziativa del genere.

Insieme all'aumento del commercio la Cina ha assistito anche all'incremento della qualità dei beni scambiati. Nel 2024, infatti, il Paese asiatico ha visto emergere nuovi prodotti, nuovi modelli di business e nuovi marchi, che hanno portato ad un'impennata nelle esportazioni di merci ad alta tecnologia, coerentemente con la strategia dello sviluppo di forze produttive di qualità. In particolare, le esportazioni dei veicoli elettrici sono cresciute del 13,1%, quelle delle stampanti 3D del 32,8%, e quelle dei robot industriali del 45,2%. Di pari passo le importazioni ed esportazioni di e-commerce transfrontaliero hanno raggiunto i 2,63 trilioni di yuan, in aumento di 1 trilione di yuan rispetto al 2020. La citata qualità non nasce dal nulla. La Conferenza centrale sul lavoro economico ha stabilito le priorità per il lavoro economico nel 2025, tra cui l'uso dell'innovazione scientifica e tecnologica per guidare lo sviluppo di nuove forze produttive di qualità, necessarie per costruire un moderno sistema industriale. Introdotte per la prima volta nel 2023, queste nuove forze produttive di qualità sono caratterizzate da alta tecnologia e alta efficienza. Nei primi 10 mesi del 2024, gli investimenti nelle industrie ad alta tecnologia sono aumentati del 9,3%, mentre a ottobre il valore aggiunto della produzione manifatturiera ad hi-tech è salito del 9,4%.

La Cina, dunque, continua a crescere, migliora costantemente la qualità dei propri prodotti, offre al mondo la possibilità di godere di questi beni hi-tech e condivide il proprio mercato interno con gli altri Paesi. Nel frattempo gli Stati Uniti minacciano tariffe e dazi su scala mondiale. Donald Trump ha più volte parlato di una tariffa del 25% sulle importazioni Usa di beni da Messico e Canada, di altri dazi da merce proveniente dall'Unione europea e di un aumento di tassa di importazione del 10% sui prodotti cinesi. In attesa di capire che cosa accadrà una cosa è certa: mentre la Cina si apre al mondo e commercia con esso - nella chiara ottica di favorire una crescita planetaria - gli Usa si chiudono a riccio, predicano l'isolazionismo e sventolano l'ascia dei dazi. Insomma, soltanto una cooperazione win-win consentirà al mondo intero, e all'intera umanità, di progredire sulla strada del progresso. Da questo punto di vista – e i dati sopra riportati lo dimostrano – la Cina ha imboccato la strada giusta.



* L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

FONTE: https://italian.cri.cn/2025/02/07/ARTI1738918051067721

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