Correa tornerà in Ecuador a formalizzare la sua candidatura entro la fine dell'anno - Reuters
Ad agosto, l'ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa aveva dichiarato di voler candidarsi alla vice presidenza o come deputato all'Assemblea nazionale. E ora apprendiamo dalle dichiarazioni del suo avvocato Vase a Reuters che entro la fine dell'anno si recherà nel paese per formalizzare la sua candidatura in vista delle elezioni presidenziali del 2021.
"Pianifichiamo il suo ritorno in Ecuador; una volta registrata la sua candidatura, sarebbe immediatamente protetto dall'immunità elettorale (...) tornerà quest'anno, a novembre o dicembre", ha dichiarato Vase che non ha chiarito a quale incarico preciso punti l'ex presidente.
Secondo la Costituzione dell'Ecuador, Rafael Correa potrebbe aspirare a qualsiasi candidatura diversa dalla Presidenza. Il nuovo corso dittatoriale intrapreso da Moreno che è sfociato in rapido tempo in una totale subordinazione agli Stati Uniti, alla distruzione dei diritti sociali conquistati dalla Rivoluzione cittadina e al persguimento politico giudiziaro del vice presidente Glas e di tutti i politici considerati vicini a Correa, tuttavia, potrebbe ostacolare questo intento con il classico utilizzo del cosiddetto lawfare.
Nell'annuncio fatto ad agosto, Correa aveva affermato di non essere interessato al potere, ma piuttosto di impedire alle élite di controllare l'Ecuador per i prossimi 30 anni. "Dobbiamo reagire e quindi restituire lo Stato al popolo, ai cittadini", aveva dichiarato. "Dobbiamo recuperare la patria".
Lo scenario che si preannuncia è quello che abbiamo visto recentemente sul modello argentino con la candidatura forte di Cristina come vice-presidente. Possibile, anzi probabile, che il regime di Quito tenterà tuttavia di impedire la candidatura di Correa utilizzando tutte le forzature possibile, così come accuduto recentemente in Bolivia con il governo de facto che ha impedito al presidente destituito con un golpe militare, Evo Morales, di candidarsi anche come senatore.