Dall’occidente altra pioggia di miliardi per l’Ucraina. Solo la Russia si oppone: «Aiuti irregolari»

2547
Dall’occidente altra pioggia di miliardi per l’Ucraina. Solo la Russia si oppone: «Aiuti irregolari»

di Eugenio Cipolla

 Il giorno clou per l’Ucraina di Petro Poroshenko sarà domani, mercoledì 14 settembre, quando il board del Fondo Monetario Internazionale si riunirà per decidere se continuare il programma di aiuti monetari a Kiev, ratificato nel marzo del 2015 dopo mille difficoltà e mediazioni. La decisione dell’organismo diretto da Cristine Lagarde sarà decisiva per il futuro dell’ex repubblica sovietica, le cui casse, anche a causa della guerra in Donbass e delle continue fluttuazioni che hanno svalutato ulteriormente la grivna, sono sempre più vuote. La cifra che Kiev dovrebbe ricevere è ancora un mistero celato dietro i silenzi tombali dei manager di Washington. «Noi ci aspettiamo di ricevere 2,3 miliardi», ha detto a Unian il vice capo della NBU, la banca nazionale ucraina, Oleg Chury. «Un miliardo dovrebbe arrivare subito, mentre la secondo tranche di 1,3 miliardi arriverebbe entro la fine dell’anno».

Soldi che per l’Ucraina rappresenterebbero una vera e propria boccata di ossigeno, permettendo a Poroshenko di far fronte a una crisi economica che non sembra arrestarsi. «Se la decisione è positiva, il denaro arriverà subito, entro due, massimo tre giorni, in maniera molto rapida». Ma quello che conta per Poroshenko e alleati è che con una decisione positiva del Fondo Monetario Internazionale si sbloccherebbero immediatamente anche un altro miliardi di dollari in garanzie statali da parte degli Stati Uniti e circa 600 milioni di euro dalla Commissione europea, soldi legati per l’appunto al programma di cooperazione con Washington. In questo senso, l’attivismo dell’amministrazione Obama è stato molto netto con pressioni, secondo fonti diplomatiche russe, sui funzionari del FMI per sbloccare la nuova tranche e consentire agli Usa di aiutare nuovamente l’Ucraina.

Ed è anche per questo motivo che lo scontro e la tensione sull’asse Mosca-Kiev-Washington sono sempre più intensi. Mosca non vede di buon occhio l’ennesima ingerenza dell’amministrazione Usa su un organismo dove la Russia è azionista con il 2,7% del capitale del Fondo. Non è finita qui. Alla base dell’irritazioni russa c’è anche la querelle del prestito di tre miliardi di dollari, concesso all’Ucraina quando al potere c’era ancora Viktor Yanukovich, e mai restituito con la scusa di pressioni psicologiche da parte di Putin nei confronti dell’ex presidente ucraino.

Secondo Mosca concedere in questo momento nuovi aiuti all’Ucraina va contro le regole del Fondo stesso, nelle quali è previsto che nessun paese può accedere agli aiuti se ha in corso dispute sulla restituzione di un debito sovrano. Ieri il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha detto che la Russia domani voterà contro l’assegnazione della nuova tranche di aiuti all’Ucraina. «Il ministro invierà a Cristine Lagarde una lettera per spiegare la posizione della Federazione russa sulla questione del debito dell’Ucraina», hanno fatto sapere dal ministero delle Finanze. «Abbiamo già dato disposizione al nostro rappresentante di votare contro questa decisione, poiché crediamo sia stata presa nel mancato rispetto delle norme esistenti», ha detto Siluanov in conferenza stampa. «Abbiamo l’impressione – ha continuato – che il processo politico prevalga su decisioni economiche che dovrebbero essere prese esclusivamente dal Fondo Monetario Internazionale».

La questione rischia di trascinarsi a lungo e invadere anche il campo diplomatico. Persino il presidente russo Putin, tramite il suo portavoce, Vladimir Peskov, ha fatto trapelare la propria insoddisfazione. «Mosca si è sempre opposta e continuerà a farlo alla modifica delle regole di assegnazione di nuove tranche in situazioni specifiche, come nel caso dell’Ucraina. La nostra posizione su quel debito da 3 miliardi non è cambiata. E’ un debito sovrano e dovrà essere restituito». Ma la strada è ancora lunga. Lo scontro tra Russia e Ucraina è destinato ad andare avanti ancora per molto. Nemmeno il rigido inverno in arrivo calmerà la situazione che, con il passare delle settimane, si fa sempre più calda. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia. di Giuseppe Masala Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

I dazi e il capitalismo deglobalizzato di Giuseppe Giannini I dazi e il capitalismo deglobalizzato

I dazi e il capitalismo deglobalizzato

Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS di Michelangelo Severgnini Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS

Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Mattarella firma la legge liberticida di Michele Blanco Mattarella firma la legge liberticida

Mattarella firma la legge liberticida

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti