Darja Dughina era nel famigerato sito ucraino "Mirotvorez"

3909
Darja Dughina era nel famigerato sito ucraino "Mirotvorez"

 

Le riflessioni di Faina Savenkova, la tredicenne scrittrice di Lugansk, sull’attività del sito ucraino “Mirotvorez”, che da molti anni pubblica i dati sensibili, personali di tutti i personaggi pubblici, scrittori, giornalisti che sono considerati dal regime di Kiev “nemici dell’Ucraina”, “sostenitori del Cremlino” e altre simili accuse insostenibili. Pensare a questo sito viene naturale dopo il barbaro, cinico assassinio di Darja Dughina. Infatti anche lei e suo padre, il filosofo di fama internazionale Aleksandr Dughin, erano stati inseriti nella banca dati del sito on line. Nel corso di questi anni, molti “nemici dell’Ucraina” dopo la pubblicazione dei loro dati sono stati uccisi. Darja Dughina era una giovane filosofa, giornalista, attivista coraggiosa che combatteva contro la distruzione del mondo russo, insieme a suo padre dava troppo fastidio a chi “sta in alto”. Dopo l’assassinio, sul sito Mirotvorez, la sua foto è stata semicoperta da una grande scritta rossa: “eliminata”. Questa barbarie accade sotto gli occhi chiusi, l’indifferenza delle élites mondiali, dei governi occidentali che si dicono “democratici”, “difensori dei diritti umani”, che continuano a negare l’evidente nazismo che impera in Ucraina.

 

Traduco qui di seguito il testo di Faina:

 

«Sabato sera in Russia è stata uccisa la giornalista Daria Dughina. Difficilmente avrei saputo chi fosse se i miei amici non mi avessero detto che lei e suo padre - Alexander Dughin - erano stati inclusi nel sito web “Mirotvorez” e tutti conoscevano i loro dati personali.

Certo, si può non ascoltarmi, perché sono una bambina. Ma da ormai tre anni cerco di farmi sentire da tutti i leader, organizzazioni in Russia e nel mondo, persino in Ucraina. Per tutto questo tempo ho sentito battute, del tipo che è un bene, è onorevole trovarsi nel database di questo sito. Ma ieri c'è stato un altro assassinio. Non sta a me capire chi è la colpa e come è avvenuto. Sono molto dispiaciuta per i genitori di Darja. Ma voglio dire un’altra cosa.

Anche se accettiamo la versione, secondo cui il "Mirotvorez" lotta contro i nemici dell'Ucraina in questo modo, rimane la cosa più importante: loro non possono controllare l'uso delle informazioni e garantire che i dati personali che mettono in rete, non siano utilizzati, non solo dai nazionalisti , ma anche dagli assassini e criminali vari.

Domani a qualcuno non piacerà Roger Waters o il presidente ungherese Orban e i criminali potranno realizzare i loro piani e i proprietari del “Mirotvorez” sono sempre felici di aiutarli . Ho sempre detto che il "Mirotvorez” è un covo di mascalzoni e truffatori, ma ora le persone vengono semplicemente uccise con il loro aiuto. E se uccidono persone così famose, senza temere alcuna punizione, allora cosa si può dire di me, bambina comune di Lugansk, o di altri bambini, i dati dei quali sono anch’essi nel sito?

Si può non amare la Russia, questo è un fatto personale di ognuno, ma non si possono infrangere le leggi. Non puoi condannare a morte qualcuno che semplicemente non ti piace. Il sito web “Mirotvorez” non risponde di ciò che pubblica. Nessuno sa chi sarà il prossimo. E non importa chi ucciderà: nazionalisti ucraini, l’ISIS o dei pazzi. Vorrei davvero che tutti coloro che sono inclusi nel "Mirotvorez" finalmente parlassero, iniziassero a fare qualcosa. Non è possibile che esista un sito del genere e i suoi padroni non siano responsabili delle loro azioni.»

Il Ministro degli esteri russo Serghej Lavrov ha espresso la speranza che le indagini siano al più presto concluse e ha dichiarato che “nei confronti degli organizzatori, ordinanti ed esecutori di questo barbaro delitto non ci può essere alcuna pietà”.

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La Nuova Era dell'Economia Globale  di Giuseppe Masala La Nuova Era dell'Economia Globale

La Nuova Era dell'Economia Globale

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'Autoritarismo si fa sistema di Michele Blanco L'Autoritarismo si fa sistema

L'Autoritarismo si fa sistema

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti