Decine di eurodeputati pronti a votare la sfiducia a von der Leyen
I membri del Parlamento europeo (MEP) voteranno una mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a causa della sua gestione di un controverso accordo sul vaccino contro il Covid-19, secondo quanto riportato da diversi media, la prossima settimana.
La mozione, presentata dall'eurodeputato rumeno Gheorghe Piperea, è prevista per il dibattito del 7 luglio, dove seguirà una votazione il 10 luglio durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, come riportato mercoledì da Politico.
Von der Leyen è stata accusata di mancanza di trasparenza e cattiva gestione durante la pandemia, in particolare per essersi rifiutata di divulgare i messaggi di testo scambiati con l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, durante le negoziazioni del 2021 su un contratto multimiliardario per i vaccini contro il Covid-19.
La decisione fa seguito a una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha ritenuto che la Commissione europea non è riuscita a fornire una giustificazione credibile per la mancata pubblicazione dei testi.
"La Commissione non può limitarsi a dichiarare di non essere in possesso dei documenti richiesti, ma deve fornire spiegazioni credibili", ha stabilito il tribunale a maggio. Il rifiuto di condividere i messaggi, anche dopo l'ordinanza del tribunale, ha dimostrato "un modello continuo di abuso istituzionale, disprezzo democratico ed erosione della fiducia del pubblico nella governance dell'Unione", ha sostenuto Piperea il mese scorso.
Nonostante la raccolta delle 72 firme necessarie per l'approvazione della mozione, si prevede che il voto sarà in gran parte simbolico. Per l'approvazione è necessaria una doppia maggioranza: due terzi dei voti espressi devono sostenere la mozione, rappresentando la maggioranza dei 720 seggi del Parlamento. Piperea ha riconosciuto le scarse probabilità del voto, ma lo ha descritto come "un'opportunità cruciale per una critica costruttiva e fondata alla Presidente von der Leyen".
Il Partito Popolare Europeo di von der Leyen e altri gruppi centristi che formano l'attuale maggioranza parlamentare hanno dichiarato che non sosterranno la mozione, anche se alcuni membri hanno espresso frustrazione per la posizione ipocrita della Commissione in materia di trasparenza.
Se la mozione dovesse essere approvata, l'intera Commissione europea sarebbe costretta a dimettersi, innescando la nomina di 27 nuovi commissari. L'unica volta che la Commissione europea si è dimessa in massa è stata nel 1999, sotto la presidenza di Jacques Santer, a seguito di uno scandalo di corruzione.
L'ultima mozione simile, presentata contro l'ex presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel 2014 per accuse di elusione fiscale, è stata respinta con un ampio margine.