Dentro il cuore logistico della Nuova Via della Seta

Connettere Oriente e Occidente via terra, attraverso il progetto della Belt and Road Initiative: il porto Internazionale Terrestre di Ürümqi e la grande visione della regione autonoma dello Xinjiang

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Dentro il cuore logistico della Nuova Via della Seta

 

Un gruppo di giornalisti provenienti da 24 paesi ha intrapreso una visita nella Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang. 

Vi raccontiamo in prima persona questo proficuo scambio di conoscenza reciproca all'interno di un ancestrale patrimonio umano e culturale della Via della Seta.

Leggi il primo reportage: 
Lo Xinjiang e la Nuova Via della Seta: il fulcro eurasiatico della Cina moderna

Leggi il secondo reportage: Xinjiang. L’acqua che trasforma la vita: il caso della Contea di Jiashi

Leggi il terzo reportage: Xinjiang. A Turpan il deserto diventa risorsa

Leggi il quarto reportage:  XINJIANG: DOVE LA CULTURA HA COSTRUITO LA PACE



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di Maylyn López

Ürümqi - Xinjiang (luglio 2025)

 

La regione autonoma dello Xinjiang emerge come un nodo strategico di portata internazionale. Questa terra di confine si sta trasformando nel cuore logistico dell’Eurasia grazie ad un’ambiziosa visione: connettere Oriente e Occidente via terra, attraverso il progetto della Belt and Road Initiative.

A migliaia di chilometri dal mare, nel cuore dell’Asia, c’è una regione che sta cambiando il modo in cui merci, persone e idee viaggiano. È lo Xinjiang, una terra storicamente attraversata da carovane, oggi riconvertita in uno dei più ambiziosi hub logistici terrestri del mondo. 

Qui, il Porto Internazionale Terrestre di Ürümqi si sta affermando come un punto chiave della Nuova Via della Seta, trasformando profondamente il ruolo geopolitico della Cina e aprendo nuove opportunità di crescita per l’intera regione eurasiatica.


Al centro di questa trasformazione si trova il Porto Internazionale Terrestre di Ürümqi, una struttura che va ben oltre la logistica: è un simbolo di apertura, cooperazione economica, e un catalizzatore di sviluppo sostenibile e integrazione regionale.

Nel 2018, il governo cinese ha istituito la Xinjiang International Land Port (Group) Co., Ltd. per dare impulso alla costruzione della zona economica della Cintura Economica della Via della Seta. Da allora, questo “porto secco” ha attratto investimenti miliardari e si è rapidamente affermato come uno dei principali snodi multimodali del continente asiatico, collegando la Cina con oltre 50 città europee e i mercati emergenti dell’Asia centrale.

La visita del presidente Xi Jinping nel luglio 2022 ha confermato questa visione: “Lo Xinjiang non è più una regione remota, ma un nodo centrale della Nuova Via della Seta. Il lavoro che state facendo ha un significato storico", affermava. 

Un porto senza mare, ma connesso al mondo

Il porto terrestre di Ürümqi è oggi un sistema logistico integrato che funziona come uno snodo multimodale tra ferrovia, gomma e aria. Da qui partono e arrivano migliaia di treni merci che collegano la Cina a oltre 50 città europee, attraverso corridoi ferroviari che attraversano Kazakistan, Russia, Polonia e Germania.

La Zona Pilota di Libero Scambio della Cina (Xinjiang) si dedica a sostenere lo sviluppo dei “Dieci Cluster Industriali Principali dello Xinjiang” e a promuovere la strategia di sviluppo “2471” del Gruppo Commercio e Logistica. Partendo dal suo ruolo di hub logistico eurasiatico e centro di scambio internazionale sicuro e standardizzato, il gruppo ha sviluppato un ecosistema completo che integra logistica, commercio, industria, finanza e dati.

Attraverso la sinergia tra sviluppo industriale e commerciale nella zona del porto terrestre di Ürümqi, il gruppo favorisce l’integrazione tra trasporti e commercio, promuovendo la convergenza tra industria e città per una crescita regionale sostenibile.

Ma non si tratta solo di merci. Il porto ospita anche terminal passeggeri internazionali, centri per l’e-commerce, piattaforme agroalimentari e servizi doganali digitalizzati, il tutto in un ambiente ad alta tecnologia, con 5G e intelligenza artificiale applicata alla logistica. È un vero e proprio porto intelligente nel deserto.



Gli effetti si vedono già. In pochi anni, la zona del porto ha creato centinaia di migliaia di posti di lavoro, attirato investimenti pubblici e privati, rafforzato la cooperazione con Paesi dell’Asia Centrale ed integrato settori chiave come agricoltura, trasformazione alimentare, manifattura leggera e logistica avanzata. Nel solo 2023, il PIL regionale ha superato il 7% di crescita annua. Il porto ha movimentato milioni di tonnellate di merci, inclusi prodotti tipici dello Xinjiang come uva secca, cereali, oli e carni lavorate, destinate a mercati in Europa e Medio Oriente.


Punto d’incontro tra geopolitica e geoeconomia

Il Porto Terrestre di Ürümqi non è solo un’infrastruttura logistica: è una piattaforma geopolitica.  Con oltre 260.000 m² di magazzini intelligenti, centri per la catena del freddo, terminal passeggeri internazionali, hub e-commerce transfrontalieri e piattaforme di distribuzione agroalimentare, il porto terrestre rappresenta un ecosistema che integra:

• Trasporti multimodali (ferrovia, gomma, aria)

• Dogana digitale e controlli semplificati

• Finanza logistica e assicurazioni commerciali

• Industrie di trasformazione e servizi ad alto valore aggiunto




L’adozione di tecnologie 5G, IoT e piattaforme di Smart Logistics trasforma questo nodo in un Porto Intelligente, capace di ridurre tempi e costi, garantendo tracciabilità, sicurezza e competitività. Il progetto del porto terrestre ha già generato centinaia di migliaia di posti di lavoro e ha contribuito a una crescita annua del PIL regionale superiore al 7%, con effetti positivi sullo sviluppo urbano e industriale di Ürümqi, la valorizzazione dell’agroindustria locale, l’integrazione delle minoranze etniche nella filiera produttiva e l’attrazione di investimenti da parte di imprese cinesi e straniere.

Ma l’opportunità è anche internazionale: per i Paesi dell’Asia Centrale, il porto rappresenta un canale privilegiato verso i mercati globali. Per l’Europa, è una via per accedere al mercato cinese con tempi dimezzati e una logistica semplificata. Per le aziende globali, è un ponte tra mercati e culture.


Prospettive: il baricentro della connettività eurasiatica

Il futuro del porto terrestre di Ürümqi guarda oltre la logistica. Il piano di sviluppo prevede, infatti, la creazione di cluster industriali orientati all’export, l’espansione dei servizi per l’e-commerce internazionale e il consolidamento del ruolo dello Xinjiang come piattaforma di interscambio culturale, commerciale e tecnologico. Questa trasformazione posiziona lo Xinjiang come un laboratorio avanzato di cooperazione euroasiatica, dove infrastrutture, digitalizzazione e diplomazia economica si fondono per creare una nuova visione della globalizzazione.

Il porto terrestre non è solo un’infrastruttura: è una piattaforma per costruire un futuro più connesso. Nei prossimi anni, si punta ad ampliare le zone industriali e logistiche, potenziare il commercio elettronico transfrontaliero, promuovere la digitalizzazione delle rotte, ed integrare servizi finanziari, assicurativi e doganali in un unico sistema.

Lo Xinjiang dimostra che il futuro si costruisce non solo con infrastrutture, ma con visione, cooperazione e coraggio.

Maylyn  López

Maylyn López


Responsabile delle Relazioni Internazionali e Coordinatrice della BRNN “Belt and Road News Network” per l'AD. Docente universitaria. Specialista in Comunicazione Strategica e Istituzionale, giornalista, mediatrice internazionale. Certificazione in programmazione Neurolinguistica. 20 anni di esperienza nell’ambito diplomatico e multilaterale. 

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