Donna ucraina condannata in Germania per aver sostenuto la Russia

Donna ucraina condannata in Germania per aver sostenuto la Russia

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Una cittadina ucraina residente nella città occidentale tedesca di Colonia è stata condannata a pagare una multa di circa 900 euro per aver esternato dei commenti a sostegno dell’operazione militare speciale avviata dalla Russia in Ucraina per denazificare e smilitarizzare il regime di Kiev. 

Elena Kolbasnikova - considerata un volto di spicco tra i sostenitori del presidente russo Vladimir Putin in Germania - ha "rappresentato una minaccia per la pace pubblica" pronunciando un discorso in occasione di una protesta filorussa, ha stabilito martedì un tribunale di Colonia condannando così la donna per le sue opinioni.

Durante una protesta tenutasi l'anno scorso, Kolbasnikova avrebbe affermato che l’operazione in Ucraina era "necessaria" e avrebbe anche aggiunto a un canale televisivo che "la Russia non è un aggressore", secondo quanto riferisce l'emittente tedesca Deutsche Welle.

Un giudice ha stabilito che questi commenti della donna di 48 anni erano una prova sufficiente per dimostrare che aveva violato le leggi tedesche. Secondo il Telegraph, la donna ha "appoggiato e sostenuto" la guerra russa "in modo percepibile da altri".

La Kolbasnikova, soprannominata "fangirl di Putin" dai media tedeschi, rischiava una possibile pena detentiva fino a tre anni in Germania o una pesante multa. Tuttavia, il giudice ha emesso la multa solo dopo aver considerato il fatto che la madre di due figli era disoccupata.

L'emittente di Stato teutonica ha definito la multa clemente.

Dopo la sentenza, Kolbasnikova si è detta "innocente".

"Vivo e dirò la verità", ha dichiarato “l’attivista per la pace" all’esterno dal tribunale distrettuale di Colonia dopo il processo. "E in questo senso mi considero innocente".

Kolbasnikova ha detto di essere pronta a essere punita se questo porterà alla "liberazione dell'Ucraina dai nazisti". La donna nello scorso anno aveva organizzato una manifestazione in sostegno della Russia. "La Russia non è un aggressore. La Russia sta aiutando a porre fine alla guerra in Ucraina", aveva dichiarato all'epoca al tabloid tedesco Bild.

Intanto la donna non si lascia intimidire dalla decisione del tribunale tedesco. 

"Assolutamente", ha detto l'attivista quando i giornalisti le hanno chiesto se avrebbe impugnato la sentenza del tribunale. La donna ucraina si è presentata all'udienza indossando i colori della bandiera russa. Come ha detto ai giornalisti, viene processata in Germania esclusivamente per delle opinioni. 

Il marito dell'attivista, Maxim Shlund, è stato scortato fuori dall'aula. Secondo quanto riferisce il quotidiano Izvestia, il motivo è stato un tafferuglio tra l'uomo e i provocatori filo-ucraini.

Elena Kolbasnikova è originaria della città ucraina di Dnipro (ex Dnepropetrovsk). È nota come organizzatrice di grandi manifestazioni filorusse e di raduni di auto in Germania. A seguito delle accuse mosse contro di lei, nel marzo di quest'anno ha chiesto la cittadinanza russa.

Ipocrisia occidentale

Quindi in Germania, nel cuore della ‘democratica’ e ‘civile’ Europa, una donna viene condannata per un reato di opinione. Per aver espresso liberamente il proprio pensiero. Non si è udita alcuna voce a difesa della libertà di parola e della libertà di Elena Kolbasnikova di esprimere le proprie opinioni. 

Proviamo a immaginare che una cittadina russa, oppure iraniana, venezuelana, cinese o di qualsiasi altro paese non allineato alla politica occidentale fosse stata arrestata o multata per aver espresso delle opinioni. 

Apriti cielo.

Prime pagine dei giornali. Apertura dei notiziari. I soliti liberali e democratici a giorni alterni ci avrebbero spiegato con i loro ipocriti sermoni che i regimi autoritari e dittatoriali non occidentali impediscono la libertà di opinione e quindi reprimono, creano un clima di paura, per non permettere alle persone di pensare. Di rendersi conto che i loro governi applicano politiche criminali e anti-popolari. Ecco. Questo è proprio quanto accade in occidente. Un occidente dove ormai le cosiddette libertà, tanto sbandierate, restano vigenti solo sul piano formale.  

 

 
 

 

 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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