E ora il Parlamento europeo è "scioccato" per la quantità di armi ''Made in UE' finite in mano ai terroristi in Siria e Iraq
Senza alcuna vergogna, il parlamento europeo si accorge solo ora dell'enorme quantità di armi, prodotte nei paesi dell'Unione Europea, finite nelle mani dei terroristi dell'ISIS in Siria e Iraq
Nella proposta di risoluzione sulle esportazioni di armi, che sarà presentata alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo alla fine di questa settimana, si suggerisce di avviare un'indagine su come le armi prodotte dall'Unione Europea finiscano in possesso di terroristi in Medio Oriente. In una disposizione del documento, presentata dalla deputata tedesca Sabine Lösing, si sottolinea che il Parlamento europeo è "scioccato dalla quantità di armi e munizioni prodotte dall'UE nelle mani dell'ISIS in Siria e in Iraq".
Lo stesso progetto di risoluzione evidenzia che alcuni stati membri dell'UE, tra cui Bulgaria e Romania, non hanno applicato la normativa comune in relazione ai trasferimenti di armi, che sono in contrasto con i certificati dell'utente finale.
Il documento propone inoltre di rendere obbligatorio per gli stati membri dell'UE "negare una licenza di esportazione se esiste un chiaro rischio che la tecnologia o le attrezzature militari da esportare possano essere dirottate".
Il Parlamento europeo "invita tutti gli Stati membri a rifiutare trasferimenti simili in futuro, in particolare negli Stati Uniti e in Arabia Saudita", si legge nel progetto di risoluzione.
I media siriani hanno più volte riferito, qui uno degli ultimi esempi, che l'esercito siriano ha scoperto grandi scorte di armi, munizioni, veicoli e altre attrezzature militari, prodotte negli Stati Uniti, in Europa e in Israele, mentre conducevano operazioni di nelle regioni che hanno liberato dai terroristi.