"Evitare conclusioni affrettate". Invito di Cina e Russia alla moderazione dopo gli attacchi alle raffinerie saudite
Pechino e Mosca lanciano un appello alla calma dopo gli attacchi alle raffinerie saudite, in particolare, le cancellerie dei due paesi invitano a non giungere a "conclusioni affrettate", che potrebbe peggiorare la situazione nella regione.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha chiesto di astenersi dalle conclusioni affrettate sui responsabili dei recenti attacchi alle raffinerie saudite.
"Riteniamo che l'aumento della tensione nella regione sia negativo e chiediamo a tutti i paesi regionali e non regionali di evitare qualsiasi misura o conclusione precipitosa che possa aggravare la destabilizzazione e, al contrario, seguire la linea che aiuta a ridurre le tensioni", ha affermato Peskov durante una conferenza stampa.
Quindi ha risposto alla domanda sulle dichiarazioni del segretario di Stato americano, Mike Pompeo, sul possibile coinvolgimento dell'Iran negli attacchi.
Nel rispondere alla domanda sul possibile aiuto della Russia all'Arabia Saudita, il portavoce del Cremlino ha affermato che finora dai sauditi non hanno ricevuto alcuna richiesta.
Ha inoltre osservato che le conseguenze degli attacchi contro le raffinerie saudite possono essere gravi per i mercati dell'energia.
"Speriamo che la parte saudita possa presto superare i danni causati da questo attacco", l'auspicio di Peskov.
Peskov non ha inoltre escluso che il presidente della Russia, Vladimir Putin, in visita in Turchia da oggi per partecipare al vertice trilaterale sulla Siria, abbia uno "scambia opinioni" su ciò che è accaduto.
Per quanto riguarda la visita di Putin a Riyad prevista per il mese di ottobre, Peskov ha affermato che gli attacchi contro le raffinerie saudite non influiranno sull'organizzazione del viaggio.
Da parte sua, il ministero degli Esteri russo hin una dichiarazione che la Russia condanna fermamente i recenti attacchi alle raffinerie saudite.
Da parte sua, il Ministero degli Esteri cinese ha insistito affinché si evitino "accuse irresponsabili" fino a quando un'indagine non stabilirà la paternità dei recenti attacchi contro due raffinerie della società saudita Aramco.
"Fino a quando non verrà condotta un'indagine approfondita e non avremo i risultati, è irresponsabile accusare chiunque senza prove", ha avvertito la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying commentando il presunto coinvolgimento dell'Iran in questi attacchi.
Hua ha aggiunto che "la Cina è contraria a qualsiasi passo che potrebbe portare a un'escalation di tensione".
"Ci aspettiamo che le parti esercitino moderazione e si astengano da azioni in grado di provocare un'escalation", ha affermato.
Sebbene i combattenti di Houthi abbiano rivendicato la responsabilità degli attacchi e abbiano avvertito che continueranno ad attaccare il territorio dell'Arabia Saudita fino a quando il regno non cesserà di attaccare lo Yemen, mentre il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato l'Iran di essere dietro degli attacchi contro Abqaiq e Khurais e altri cento attacchi contro l'Arabia Saudita.
In risposta, l'Iran ha respinto con forza l'accusa, sottolineando che gli Stati Uniti cercano di di spianare la strada a sanzioni future.