Il caso Chen incrina le relazioni tra Cina e Usa a due giorni da un importante vertice bilaterale
Chen Guangcheng, l'attivista cinese per i diritti umani sfuggito agli arresti domiciliari la scorsa settimana, al centro di una controversia diplomatica tra Cina e America. Chen infatti si troverebbe attualmente sotto la protezione dei funzionari d'ambasciata americani a Pechino. E adesso aumentano i timori di un inasprimento delle relazioni sino-americane, proprio nel momento in cui Pechino si prepara ad accogliere il segretario di Stato, Hillary Clinton, e il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, per un importante incontro bilaterale, il Dialogo Economico-Strategico Cina-USA, che inizia giovedi' a Pechino.Gli aspetti ancora oscuri della vicenda sono diversi, a partire proprio dal telefono cellulare che qualcuno e' riuscito a consegnare a Chen nonostante l'attivista fosse sorvegliato 24 ore su 24 da un'ottantina di uomini; le persone che nel carcere hanno aiutato He Peirong, l'attivista per i diritti dei terremotati che nella notte del 22 aprile ha guidato per oltre 500 chilometri, trasportando Chen dal villaggio in cui era prigioniero fino a Pechino. La donna, arrestata sabato, si trova in stato di fermo presso una stazione di polizia di Nanchino, mentre la polizia cinese si rifiuta di commentare.
Chen, l'avvocato cieco difensore dei diritti umani, è divenuto noto negli anni '90 quando comincio' a denunciare gli aborti e le sterilizzazioni forzate nella sua provincia, adottati nell'ambito della politica del 'figlio unico'. Nel 2006, la rivista 'Time' lo nomino' tra le 100 persone piu' influenti del pianeta e nel 2007 e' stato insignito del premio Magsaysay, il 'Nobel' asiatico.