Il circo dell'immigrazione. Staccate il biglietto: lo spettacolo sta per ricominciare

Il circo dell'immigrazione. Staccate il biglietto: lo spettacolo sta per ricominciare

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Servi degli stessi padroni, pagliacci dello stesso circo.

Staccate il biglietto. Lo spettacolo sta per ricominciare. 

Fate il tifo per qualcosa, qualsiasi cosa, per l'accoglienza o il suo contrario. E alla fine lasciate tutto così com'è. 

Che voi siate per il Capitano o per la Capitana, che siate per Salvini o per le Ong, che siate per la difesa dei confini o per l’accoglienza, in tutti i casi nessuno vi ha detto che le elezioni in Libia dello scorso dicembre non si sono tenute perché il popolo libico avrebbe eletto Saif Gheddafi presidente. E questo la NATO non lo poteva consentire.


MAI ELEZIONI SE GHEDDAFI VINCITORE

Khalid al-Mishri, una delle colonne del potere mafioso-militare in forza a Tripoli, militante della Fratellanza Musulmana, lo aveva detto chiaramente: “Non permetteremo elezioni se Haftar e Saif Gheddafi si candideranno alla presidenza della Libia”.

E così è andata.

Alcune milizie hanno occupato la sede della Commissione elettorale a Tripoli una settimana prima della data delle elezioni e le elezioni non si sono più tenute. 

Ma qui nessuno l’ha raccontato.

Questo non significa che i Libici siano litigiosi e in contrasto tra loro (il 94% dei Libici voleva le elezioni). Questo significa che è stato negato militarmente ai cittadini libici di scegliere il proprio presidente.

 

IL COLONIALISMO BASTA E AVANZA: NON SERVE LA DEMOCRAZIA IN LIBIA

Saif Gheddafi all'80% dei sondaggi in Libia?

 

 

Scelta sbagliata. 

Lo afferma la viceministro Emanuela Del Re, lei sì che sa cosa è meglio per i Libici.

 

 

Riscriviamo la Costituzione libica prima, suggerisce. Facciamo passare altri 2-3 anni, nei quali a Tripoli saranno in carica governi illegittimi, pilotati e controllati dall'estero, che possano continuare indisturbati il saccheggio del petrolio libico. Insomma, prendiamo tempo e lasciamo tutto così com’è.

Poi, già che ci siamo, nella Costituzione inseriamo un articolo secondo cui finché Saif Gheddafi è in vantaggio nei sondaggi, le elezioni non si potranno tenere.

Il peggior colonialismo servito come idea geniale dalla cultura politica europeista, un imperialismo straccione volto a saccheggiare risorse altrui senza nemmeno metterci la faccia.

 

COSA I CAPITANI NON RACCONTANO

Sostenitori del Capitano, nessuno vi ha detto che l’elezione di Saif Gheddafi avrebbe consentito lo smantellamento del sistema mafioso-militare in forza a Tripoli, quello che compra dalle mafie africane gli schiavi che poi dalle coste della Tripolitania tentano la fuga verso l’Italia sui gommoni sgonfi.

Sostenitori della Capitana, nessuno vi ha detto che l’elezione di Saif Gheddafi avrebbe consentito lo smantellamento del sistema mafioso-militare in forza a Tripoli, quello che riduce in schiavitù i migranti, quello che pratica la tortura a scopo di estorsione sulla loro pelle.

Nessuno dei vostri capitani vi ha parlato di questo, perché entrambi servono gli stessi padroni: la NATO e l’UE.

Nessuno dei vostri capitani vi ha parlato di questo perché se Saif Gheddafi fosse stato eletto presidente, il bengodi di questi ultimi 10 anni sarebbe finito e il petrolio libico l’avremmo dovuto pagare per quello che vale. 

E questo né la NATO né l’UE l’avrebbero potuto consentire che sul petrolio libico hanno costruito un sistema di controllo totale del Mediterraneo.

 


TUTTI D’ACCORDO SULL’USURPARE LA VOLONTA’ DEI LIBICI

Sia il Capitano che la Capitana sanno bene che questo sistema mafioso-militare in forza a Tripoli è una creazione del mondo da cui entrambi provengono, quello che ha voluto l'abbattimento della Libia, la proliferazione delle milizie per il saccheggio delle risorse e che sostiene a Tripoli governi mai votati dal popolo. Ma il circo serve proprio a questo, a far cadere tutti quanti in un'ipnosi collettiva dove maschere e trucchi ribaltano la realtà.

 

 

Un'ipnosi collettiva che ha potuto far credere a tutti che l'Italia rinforzi militarmente Tripoli per respingere i migranti, quando invece le armi che mandiamo a Tripoli servono a un governo usurpatore per difendere militarmente la capitale contro le legittime pretese dell'Esercito Nazionale Libico che la vorrebbe liberare dalle milizie e dal potere mafioso-militare.

E dunque.

Staccate il biglietto. Lo spettacolo sta per ricominciare. 

Fate il tifo per qualcosa e alla fine lasciate tutto così com'è. 

Che voi siate per il Capitano o la Capitana, in entrambi i casi il circo della migrazione vi terrà sufficientemente distratti da non vedere che siete in entrambi i casi i carnefici di questa storia.

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Ora dalle sponde siciliane anima il progetto "Exodus" in contatto con centinaia di persone in Libia. Di prossima uscita il film "L'Urlo"

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