Il dialogo a Città del Messico e il disprezzo coloniale di Bloomberg verso il Venezuela

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Il dialogo a Città del Messico e il disprezzo coloniale di Bloomberg verso il Venezuela

L’opposizione venezuelana sconfitta su tutta la linea, ridotta ai margini della vita politica a causa delle proprie scellerate e criminali decisioni battere per anni sulla strada golpista, adesso abbandonata finanche dai padrini politici di Washington, ha deciso di sedersi al tavolo di negoziati col governo bolivariano per tornare nell’alveo democratico. 

I negoziati si terranno a Città del Messico dove nella giornata di ieri sono giunte le delegazioni. A guidare la delegazione del governo bolivariano c’è Jorge Rodríguez. 

Dall'aeroporto Benito Juárez di Città del Messico, la delegazione governativa per il dialogo ha evidenziato: "Abbiamo profonde aspettative nel porre l'accento sulla restituzione delle garanzie economiche che sono state rubate al popolo venezuelano, come ordinato dal presidente Nicolás Maduro".

Jorge Rodríguez ha poi evidenziato: “Siamo stati tutti profondamente colpiti da misure di blocco, misure di furto, sanzioni illegali che hanno cercato di mettere in ginocchio il popolo”. Al contempo ha aggiunto che i dirigenti venezuelani sono giunti in Messico con “un rapporto dettagliato e richieste precise in campo economico per discutere questioni importanti per il popolo”. 

Con Rodríguez a Città del Messico ci sono la deputata Génesis Garvett, il ministro della Scienza e della Tecnologia Gabriela Jiménez, il ministro Margaud Godoy, la deputata Diva Guzmán, il deputato Francisco Torrealba, il giornalista William Castillo, l'avvocato Larra Davoe e il deputato Nicolás Maduro Guerra, oltre a un team legale.

Le assurde menzogne di Bloomberg

“Nicolas Maduro e Juan Guaido, che hanno combattuto per il controllo del Venezuela per più di due anni, affermando ciascuno di essere il legittimo presidente del paese, si stanno preparando per i colloqui”, questo l’attacco di un ‘fantasioso’, o per meglio dire menzognero, articolo di Bloomberg intitolato “Perché i ‘due presidenti’ del Venezuela sono pronti a parlare?”. 

Ricordate la falsa descrizione dei "leader rivali" di Reuters? Bene, con questo articolo Bloomberg ha deciso di andare oltre rilanciando la menzogna di Guaidò presidente. Il golpista autoproclamato pur se riconosciuto come presidente da alcuni paesi occidentali, la maggior parte dei paesi del mondo non lo ha mai fatto, non ha mai avuto alcun potere reale. Al comando è sempre rimasto saldamente Nicolas Maduro, il legittimo presidente. Guaidò era ed è rimasto una barzelletta della storia. Una barzelletta che però non fa ridere, ma al contrario ha cagionato sofferenze al popolo venezuelano. 

Come notato su Twitter da venezuelanalysis.com, il titolo di Bloomberg in realtà è un riflesso coloniale. Sembra suggerire: guardate questo paese del Sud del mondo poco serio, perché non riescono ad essere come noi? 

Nel suo filo su Twitter venezuelanalysis.com evidenzia inoltre come gli Stati Uniti ripetano ancora che loro e “decine di alleati” riconoscono Guaidò come presidente. Ma senza l’Unione Europea che ha deciso di sfilarsi dalla farsa e il Gruppo di Lima che continua a perdere pezzi, adesso sono più una manciata di alleati. Altro che decine. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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