Il governo di Berlino finalmente l'ammette. "La crisi dei rifugiati colpa delle politiche sbagliate interventiste degli Usa"

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Il governo di Berlino finalmente l'ammette. "La crisi dei rifugiati colpa delle politiche sbagliate interventiste degli Usa"

L’elezione  di Trump ha fatto cadere tutti i castelli di carta di menzogne costruiti fino ad oggi dalla propaganda occidentale. E con l’inaugurazione ormai prossima della sua amministrazione il ritmo di sfaldamento ha subito un’ulteriore accelerata.

Rispondendo alle interviste di domenica di Trump, in cui in estrema sintesi il presidente eletto definiva la Nato inutile e l’Unione Europea solo un veicolo degli interessi della Germania, il governo tedesco ha mandato oggi un chiaro messaggio di verità sulla politica estera. 

In riferimento alla dichiarazione specifica di Trump – “la politica migratoria di Angela Merkel è stato un errore" -  il ministro dell’economia Sigmur Gabriel ha ammesso finalmente che “c’è un legame tra le politiche sbagliate interventiste americane, specialmente nella guerra in Iraq, e la crisi dei rifugiati. Per questo il mio consiglio è quello di non dire cosa sia giusto o sbagliato, ma che abbiamo cercato di stabilire pace in quella regione e assicurare che le persone potessero trovare una casa nel loro paese ancora”.

Giustissimo Gabriel.

La crisi dei rifugiati è colpa delle politiche interventiste (e criminali aggiungiamo noi) del ventennio di regime neo-con iniziato con Bush figlio e proseguito con Obama. Hillary Clinton, il candidato amico di Berlino, avrebbe proseguito questo sentieri e oggi staremmo raccontando scenari apocalittici in Siria. La vittoria di Trump, del mostro Trump, ha finalmente scoperchiato il vaso di Pandora e dentro ci sono tutte le bufale del mainstream.

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