Italia e guerra in Ucraina. La risposta integrale di Lavrov alla domanda dell'Ansa

Italia e guerra in Ucraina. La risposta integrale di Lavrov alla domanda dell'Ansa

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Tramite il proprio canale su Telegram l'Ambasciata della Federazione Russa in Italia ha pubblicato il testo integrale della risposta del ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, a una domanda dell'agenzia Ansa.

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Il Presidente V.A.Zelenski ha dichiarato che il Primo Ministro italiano G.Meloni visiterà presto Kiev e che apprezza la posizione dell'Italia a sostegno dell'Ucraina. Al contempo, il Ministro degli Esteri italiano Tajani ha dichiarato che l'Italia è favorevole a una soluzione diplomatica e alla mediazione dell'ONU e della Cina. Come valuta la posizione dell'Italia nel contesto delle relazioni tra Russia e Italia?


Sergey Lavrov:

Per noi è più o meno paragonabile alla posizione della Grecia e di Cipro, di cui ho già parlato.

Negli anni passati erano tra i Paesi che avevano un atteggiamento maggiormente favorevole nei nostri confronti. Abbiamo svolto un gran numero di attività congiunte, culturali e formative. Anche le attività economiche di interesse reciproco erano caratterizzate da grande dinamismo. La rapidità con cui l'Italia non solo ha aderito al "campo" di coloro che hanno sottoscritto le sanzioni, ma è entrata nella schiera dei leader delle azioni e della retorica antirusse (almeno con il precedente governo), è stata per noi piuttosto sorprendente.

Mi piace molto il popolo italiano. Le sue tradizioni, il suo atteggiamento nei confronti della vita coincidono per molti versi con quelli di molti popoli della Federazione Russa, nel Caucaso per esempio. A Mosca e a San Pietroburgo troverete persone che apprezzano sinceramente il modo in cui gli italiani concepiscono la vita.

Oserei dire che il modo in cui l'Italia reagisce a quanto sta accadendo riflette la linea di scontro aggressivo imposta all'Europa, piuttosto che gli interessi del popolo italiano. Non mi sembra che il popolo italiano sia interessato a creare nuove barriere, a tagliare i legami, a interrompere i collegamenti e, in generale, a chiudersi, a costruire una sorta di nuovo muro.

Voi avete una coalizione. Ho sentito che Berlusconi recentemente è intervenuto in diverse occasioni anche dando una valutazione del proprio contributo alle relazioni tra la Russia e la NATO. Proprio lui è stato l'iniziatore del Vertice di Pratica di Mare del 2002, convocato sulla base dell'Atto di fondazione NATO-Russia del 1997. All'epoca c'erano molte speranze che questo obbligasse sia la Russia che i membri della NATO (ripeto: era scritto nei documenti) a non rafforzare la propria sicurezza a discapito di altri e a non permettere a nessuna organizzazione di assumere una posizione dominante nella sfera della sicurezza in Europa. Non credo di dover spiegare chi ha violato questo impegno.

In merito agli appelli ai negoziati. Al giorno d'oggi, ne fa chiunque abbia un po’ di iniziativa. Dopo di che il consigliere presidenziale americano per la sicurezza nazionale J.Sullivan dirà in qualche conferenza stampa (come fa di tanto in tanto) che non è il momento di negoziare, ma di aiutare l'Ucraina a "migliorare" la sua posizione sul "campo di battaglia". L'Occidente e l'Europa non hanno un approccio unitario su come "cercare" una soluzione di pace. Tutto questo viene detto per far vedere in TV, sui giornali, che qualcuno è a favore di una soluzione pacifica, mentre è il Presidente Putin, che non la vorrebbe. Capiamo bene tutto questo.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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