Kunming 2025: i media al centro della Nuova Via della Seta e della governance globale
Il Media Cooperation Forum on Belt and Road riunisce 200 delegati da 87 Paesi e oltre 160 media internazionali. Al centro delle discussioni l’etica giornalistica, la cooperazione culturale e la nuova governance globale proposta dal presidente cinese Xi Jinping all’ultimo vertice della SCO.
di Maylyn Lopez,
Kunming, 16 settembre 2025
Al via oggi a Kunming il 2025 Media Cooperation Forum on Belt and Road che ha riunito oltre 200 delegati da 87 Paesi e più di 165 istituzioni mediatiche e organizzazioni internazionali con lo Yunnan che diventa per due giorni il cuore del dibattito internazionale sul ruolo dei media nella governance globale. “Responsabilità condivisa dei media per lo scambio e l’apprendimento reciproco tra le civiltà”: il titolo della conferenza evidenzia in modo chiaro la centralità del giornalismo come ponte tra culture in un’epoca segnata da conflitti, crisi ambientali e impotenza delle organizzazioni internazionali.
Chen Jianwen, Direttore Responsabile del Quotidiano del Popolo (People’s Daily) ha aperto i lavori con parole chiare rivolte ai giornalisti presenti da 87 paesi diversi: “Con le vostre osservazioni acute, i vostri racconti penetranti e le vostre immagini incisive, siete invitati a condividere con il mondo storie di sviluppo, di vita quotidiana e di amicizia. Possa la visione di cooperazione win-win risuonare più ampiamente, arrivare più lontano e radicarsi più profondamente nei cuori dei popoli di tutto il mondo.” Ha inoltre definito lo Yunnan una “porta verso il Sud e il Sud-Est asiatico”, sottolineando la continuità storica tra l’antica “Tea Horse Road” e la moderna Belt and Road. Un giornalismo basato su credibilità, fiducia e cooperazione digitale, ha concluso, è l’antidoto migliore alla lotta alla disinformazione.
Delegati da Africa, America Latina, Europa, Medio Oriente e Asia presenti hanno ribadito come la “Global Governance Initiative” lanciata dal presidente Xi offra una piattaforma inclusiva che consente a tutte le regioni del mondo di partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo ordine comunicativo e culturale. Il Forum si integra alla perfezione nella visione della GGI fondata su quattro pilastri fondamentali: rispetto reciproco tra Stati, rafforzamento del ruolo delle nazioni emergenti e delle economie avanzate, centralità delle persone e delle comunità, risposte concrete a sfide globali come clima, disuguaglianze e trasformazione digitale.
Il Forum ha messo in campo progetti concreti come la Belt and Road News Network (BRNN) - piattaforma coordinata dal Quotidiano del Popolo che collega testate internazionali per lo scambio di contenuti, reportage congiunti e programmi di formazione - il dialogo accademico, dove università e centri di ricerca europei, africani e asiatici sono stati invitati a cooperare con i media per rafforzare formazione e scambi sull’etica giornalistica e lo storytelling cross-culturale.
Mentre la Cina lancia un forte richiamo alla responsabilità mediatica, l’Italia avrebbe la grande opportunità di trasformarsi nel ponte mediterraneo. Così come lo Yunnan è presentato come “porta verso l’Asia”, l’Italia può rivendicare con la maggioranza globale il suo ruolo di crocevia culturale e mediatico tra Europa, Africa e Oriente.