La Corea del Nord e gli USA, Kim, il sabotaggio del vertice di Hanoi e Rocketman

4968
La Corea del Nord e gli USA, Kim, il sabotaggio del vertice di Hanoi e Rocketman



Piccole Note
 

Kim Jong-un fa giustiziare i mediatori dell’accordo con gli Usa per punirli del fallimento del vertice di Hanoi. Questa la notizia pubblicata su un media sudcoreano e subito rimbalzata sui media internazionali, nonostante puzzasse di bufala lontano un miglio.


Una storia agghiacciante come altre precedenti: il presidente nordcoreano era già stato accusato di aver fatto sbranare lo zio da 120 (centoventi) cani affamati; avrebbe ucciso un ministro facendolo prendere a cannonate dalla contraerea…


Certo Kim sarebbe difficilmente accettato in una pia associazione di figlie di Maria, ma a quanto pare c’è una sorta di gara a farlo passare per l’agghiacciante protagonista di un film horror…


Vertice sabotato?


Per tornare all’attualità, Kim avrebbe fatto giustiziare Kim Hyok Chol, incaricato di mediare con gli Usa, insieme a cinque funzionari del ministero degli Esteri. In realtà l’uomo politico, si è saputo, è vivo e vegeto, anche se detenuto e sotto processo, come anche Sin Hye Yong, che era l’interprete all’incontro.


Evidentemente le autorità di Pyongyang ritengono che abbiano sabotato il summit. Se vero, sarebbero sotto processo in qualsiasi Paese, dato che quel fallimento sta provocando disastri in Corea del Nord, che, già stretta da sanzioni durissime, vede le sue già scarse riserve alimentari minacciate dalla peggior siccità degli ultimi decenni (New York Times).


Peraltro, se è vero che Trump deve far i conti con ambiti che contrastano il suo tentativo di distensione con Pyongyang (vedi John Bolton), anche Kim ha la sua fronda interna, ovvero quella parte dell’apparato militare che teme la pace con gli Usa perché eroderebbe il suo ruolo all’interno del Paese.


Così la possibilità di un sabotaggio del summit – fallito miseramente – da parte di tali ambiti non è certo impensabile. Magari in combinato disposto con i guastatori Usa, come accade in questi casi.


Ma al di là delle ipotesi, da verificare, resta che anche la Fake news sull’uccisione di Kim Hyok Chol – e di altri con lui – non appare casuale. Sembra infatti funzionale al tentativo di gettare ombre su Kim, farlo apparire diabolico, così da frustrare l’approccio diplomatico di Trump.


La Guerra di Corea torna di attualità


Al di là delle purghe, vere o presunte, va segnalato un significativo articolo di Study Times, collegato alla strategica Central Party School del partito comunista, dedicato allo scontro commerciale Usa-Cina (senza mai nominarlo).


L’articolo è stato ripreso dalla Reuters, che gli attribuisce notevole importanza, e descrive l’attuale confronto tra l’Occidente e Pechino come una riedizione della guerra di Corea, quando le Nazioni Unite, guidate dagli Usa, combatterono contro Corea del Nord e Cina.

 

Allora, secondo Study Times, i due Paesi asiatici fecero fronte con determinazione “alla più grande potenza militare ed economica mondiale e al ricatto diplomatico”, senza cedere alle pressioni e alle pretese egemoniche.


“Finalmente nel 1953 fu firmato l’armistizio, in gran parte basato sulle proposte  avanzate nel 1951 dalla Cina e dalla Corea del Nord”, come sintetizza la Reuters.


Quanto avvenuto allora è tornato di attualità, secondo il media cinese, che quindi pone un legame indissolubile tra lo scontro commerciale tra Usa e Cina e le trattative tra Washington e Pyongyang, un collegamento che sfugge ai più.


Insomma, non si può fare la pace tra Usa e Corea del Nord se non nel quadro di un accordo globale tra Washington e Pechino. Un accordo, suggerisce l’articolo dello Study Times, che verrà trovato solo se gli Usa rinunceranno alla pretesa di piegare la Cina attraverso una politica fatta di pressioni, ma accederanno alla via del negoziato.

Rocketman


Così concludiamo con una nota di colore, anzi musicale. Nelle sale d’Occidente sta andando per la maggiore il film Rocketman, sulla vita di Elton John, pellicola che vuol raccontare una storia di redenzione: un cantante preda del diavolo (così nel film), che, accortosi dell’abisso nel quale si era perduto, ritrova la retta via.


“Rocketman” era il beffardo epiteto affibbiato da Trump a Kim prima dell’inizio dei negoziati, quando ancora la Corea del Nord era definito “Stato canaglia”.


La parabola del film appare dunque di buon auspicio: anche il diavolo nordcoreano può cambiare e ritrovare la retta via.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Un passo indietro di un secolo di Loretta Napoleoni Un passo indietro di un secolo

Un passo indietro di un secolo

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La povertà in Italia è ereditaria di Michele Blanco La povertà in Italia è ereditaria

La povertà in Italia è ereditaria

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti