La cultura e la bellezza: le uniche vie di uscita
Andate nelle biblioteche, parlate con i bibliotecari, trovatevi lì un maestro, come ho fatto io. Sfasciatevi la testa sui libri in biblioteca. Andate nelle librerie, portate un caffé al libraio, parlate con lui o con lei.
Andate in un negozio di musica, come feci io dall'età di 13 anni da Fabio Riganello, parlate con la proprietaria, del piu' e del meno, fatevi consigliare jazz, blues, classica, pop, rock. Trovatevi un maestro di musica. Insomma, trovatevi un maestro che vi trasmetta memoria e cultura, abbiate l'umiltà di essere per sempre allievi, come faccio io.
Andate nei musei, ad un Opera.
Basta che spegniate la tv. E darete un senso alle vostre esistenze.
Siate curiosi delle vita, della gente, chiedete info, scambiatevi libri, prendete libri sospesi, date libri sospesi. La bellezza non è vero che non è raggiungibile, sta vicino a noi, in queste piccole cose.
Spesso i classici costano 8 euro, manco una pizza.
Marx ne Il capitale scrive pagine bellissime sull'abbruttimento della popolazione lavoratrice e non via via che il sistema capitalistico raffinava le tecniche di dominio sul lavoro e le tecniche di sfruttamento.
Nel mio libro 50 anni di guerra al salario ospito il mio maestro Franco Ferlini, il quale, nel suo mirabile pezzo, descrive il ritorno ottocentesco alle tecniche di sfruttamento della classe lavoratrice a seguito dell'assalto al cielo.
Un ritorno al passato, un rifiuto della modernità, seppur capitalistica, che la classe dominante decise a partire dal 1973. Sono passati 50 anni, l'abbruttimento della popolazione lavoratrice e non ormai ha raggiunto, non so negli altri paesi occidentali, ma sicuramente da noi, vette inarrivabili, persino superiori alla fine dell'Ottocento, dove vi era in ogni caso un forte movimento internazionale anarchico e socialista, che tramandò le lotte nel Biennio Rosso 1919-1920, da qui il fascismo. Il fascismo del 1973 è ormai assoluto, Franco Ferlini, ed io stesso, non diamo risposte a come uscirne. Forse, in quest'epoca di pazzia, la cultura e la bellezza sono le uniche vie di uscita.